“La chimera di Vasari” su La Sicilia
Un giallo avanti e indietro nel tempo
Il romanzo. Caneschi mescola realtà e finzione ne “La chimera di Vasari”: tutto accade ad Arezzo e ruota intorno all’artista rinascimentale e a Lucia, intelligenza artificiale
La versatile attività professionale e culturale del gemmologo aretino Mauro Caneschi, dallo scorso otto ottobre la si può riscontrare nel meraviglioso romanzo pubblicato per Arkadia, dal titolo “La chimera di Vasari”. Il riferimento all’architetto toscano si interseca in quattro epoche: il 500 a.C., il secolo XV, la contemporaneità e il digitale che avanza in una prospettiva futura. Nell’epoca attuale i fratelli Marco e Dario hanno un legame fortissimo. Dario che è fidanzato con la figlia di uno stimato professore universitario sempre intento a studiare antichi documenti dell’epoca rinascimentale, lavora nel campo delle comunicazioni. Come spesso accade le amicizie più care si sviluppano in ambito lavorativo, tant’è che uno di questi lo contatta per mostrargli, grazie allo studio di sofisticate tecnologie moderne, d’esser riuscito a creare un’Intelligenza artificiale che tramite una chiavetta riesce a incarnarsi nelle sembianze di una giovane donna, che risponde a tutti i quesiti di chi ne possiede l’invenzione. Dallo stupore al crollo emotivo il passo è breve perché l’inventore di questa meravigliosa app ha un tumore incurabile e sceglie proprio Dario per lasciargli l’eredità di migliorare l’I.A., il tutto a condizioni che l’amico non ne abuserà mai a suo favore. Dario non si atterrà alle indicazioni perché rileverà il segreto al fratello durante uno spensierato un week-end sul lago di Garda. Lo stesso primo giorno del week-end ai fratelli si sta per unire Sonia, la fidanzata di Dario, la quale non fa in tempo ad arrivare che una telefonata le annuncia che il padre da alcuni giorni è scomparso. I tre ragazzi fanno rientro ad Arezzo. Facciamo un passo indietro. Siamo nell’epoca rinascimentale, dove il grande Giorgio Vasari durante gli scavi per fortificare le mura della città toscana scopre delle statue di bronzo che risalgono al 530 a.C. Dopo aver attentamente studiato il periodo storico, scrive e autografa quanto rinvenuto affidando il manoscritto nelle mani del reggente Vescovo della Chiesa locale, facendo ‛oscurare’ le sue scoperte al fine di lasciarle dove erano state rinvenute. Tornando ai nostri giorni, i tre ragazzi decidono di denunziare la sparizione del prof. Qui si imbattono nel commissario di polizia Neri che fa aprire al magistrato le indagini; ma anche i tre ragazzi con l’aiuto dell’I.A., che nominano Lucia, fanno altrettanto. Ancora una telefonata scuote Sonia: la s’invita a recarsi ad un appuntamento per sapere del padre. Il prof. era stato sequestrato da un suo collaboratore che sapendo delle sue scoperte archeologiche lo voleva costringere a farsi dire dove fossero i documenti che portavano al rinvenimento delle preziose statue etrusche. Ma l’intervento del commissario Neri farà sventare il piano del malfattore, cosicché il professore viene liberato. Il delinquente però riesce a scappare e da qui inizia un’impressionante serie di colpi di scena che vedranno i ragazzi doversi proteggersi da tentativi di aggressione da parte del malvivente, ma è grazie alla collaborazione dell’I.A. Lucia, che riescono a tenere testa ai malviventi, scatenando un’impressionante sequela di coup the théâtre che lasciamo ai lettori immaginare come procederanno e come si concluderà la vicenda. La curiosità. Il romanzo ha il fil rouge del concetto di poliedricità: poliedrici sono Mauro Caneschi, il Vasari e le epoche che Caneschi riesce a far scorrere in un ottimo romanzo, ben orchestrato da ricorsi storici con riferimenti che affascinano e coinvolgono realtà e fiction degna delle migliori menti letterarie.
Salvatore Massimo Fazio