Juan Montalvo
È stata la personalità più singolare e attraente della storia letteraria ecuadoriana. Il suo nome acquistò prestigio internazionale dopo la metà del XIX secolo, a partire dalla comparsa della sua prima opera, El Cosmopolita. Avversario di qualsiasi tipo di dittatura, si dedicò allo studio della Grammatica latina, della Filosofia e del Diritto. Ammiratore di Socrate, Giulio Cesare, Cicerone, Miguel de Cervantes, Michel de Montaigne, Montesquieu e Lord Byron, acquisì in modo autodidatta la conoscenza della grammatica spagnola e s’interessò di storia, letteratura e filosofia greca. Viaggiò a lungo e visitò, tra gli altri, Francia, Italia, Spagna, Panama e Perù. Fece esperienza come collaboratore della rivista “El Iris”, come redattore di “El Cosmopolita” e creatore di opere come El bárbaro de América en los pueblos civilizados de Europa, El libro de las pasiones, De las virtudes y los vicios, El último de los tiranos, El Regenerador ed El Espectador. Morì di pleurite il 17 gennaio 1889 a Parigi. Il 12 luglio dello stesso anno il suo corpo fu rimpatriato ad Ambato, sua città natale, dove fu imbalsamato e sepolto. Per Arkadia Editore è uscito I capitoli dimenticati di Cervantes (2023), tradotto da Alessandro Gianetti.