Japanischer Garten
Autunno 1982. Antero Congera, un giovane ingegnere chimico di 27 anni che lavora presso uno stabilimento
in Sardegna della Ruessmann di Leverkusen, colosso mondiale della chimica, viene inviato in Germania per
un corso di formazione di 15 giorni nella Renania. Antero conosce bene quella zona perché nei primi anni Settanta
da studente aveva lavorato per alcune estati nella stessa fabbrica con il padre Bachisio emigrato in Germania.
Ritornato dunque in terra tedesca troverà il padre sofferente anche se fermamente intenzionato a lavorare
altri due anni per poi rientrare in Italia. Durante il nuovo soggiorno Antero rifletterà sul rapporto con il genitore e
deciderà di aiutarlo in tutti i modi per ottenere quanto desidera, il meritato riposo, anche a costo di mettere a
repentaglio la sua carriera. Trasferitosi da lui gli stravolge l’esistenza e cerca di convincerlo a operarsi, immergendosi
sempre più nella società locale tanto diversa da quella degli anni Sessanta. Tra avventure tragicomiche e momenti drammatici si dipana una storia agrodolce, in cui emergono i rapporti filiali, i destini degli emigrati, i sogni delle generazioni di giovani costretti a lasciare l’Italia, la globalizzazione ai primi passi.