Il libro di Danilo Quinto su “Libero”
Libero
19 agosto 2014
Ritrovare le radici. Viaggio nell’Europa rimasta senza Dio e incalzata dall’Islam
È tempo di restituire la parole «gomorra» al suo autentico significato, presente nella Bibbia o in Sodoma e Gomorra Proust e Malaparte: l’idea di perversione morale e non già solo di perversione morale e non già solo di sistema criminale. A paritre da questa idea Danilo Quinto ha scritto l’efficace pamphlet L’Europa tra Sodoma e Gomorra. Un viaggio nel continente senza Dio (Arkadia, pp. 192, euro 15), una terapia d’urto per le coscienze addormentate. L’autore estende il fenomeno Gomorra, ormai ridotto a una degenerazione del napoletano, all’intera Europa e analizza le ragioni che hanno portato quest’ultima a diventare un’appendice infetta dell’Asia, corpo morto senza anima: da un lato la crisi interna di valori, facente capo al razionalismo illuministico, alla cultura della morte e all’asservimento al dio denaro; dall’altro, la minaccia esterna dell’islam, con la sua forza di conversione e corruzione. A questa doppia insidia, Quinto oppone due parole chiave: radici e croce. Le prime significano ritorno all’identità culturale greco-romana-cristiana: solo chi ritrova le radici sotto i piedi, potrà riscoprire Dio sopra la sua testa. La croce è invece l’emblema del riscatto. Significa capacità di fronteggiare le emergenze etiche; e trovare la doppia via che ci consenta di uscire da Sodoma e Gomorra: la strada verticale della trascendenza e quella orizzontale della comunità con gli altri uomini europei.
(G. Ven9