“Il lato sbagliato del cielo” su Septem Literary
Il lato sbagliato del cielo di Laura Baldo
Trama – Rainer è un giovane soldato delle ss. Di stanza a Varsavia viene colpito da un ordigno inviato, dopo la convalescenza, come guardiano nel lager di Flossenbürg. E qui il destino vuole che incontri Lucjan, giovane prigioniero che, proprio nella città e polacca, è stato artefice del suo ferimento. Sarà lui a ricordargli, in un momento di profonda sfiducia e amarezza, che in quei frangenti era stato un eroe e aveva salvato un bambino. Rainer non ricorda l’episodio, ma il partigiano sì, e questo basta perché ai suoi occhi diventi una sorta di angelo custode. Giorno dopo giorno, tra i due, nasce un sentimento di rispetto che si tramuta in amicizia e, quando Lucjan finalmente riesce a fuggire, Rainer viene incaricato insieme ad altri soldati di catturarlo. Sarà il momento della svolta. Rainer dovrà finalmente decidere da che parte stare, se continuare ad appoggiare un regime assassino e crudele oppure schierarsi dalla parte dei giusti.
“Anche gli angeli caduti, mentre giacciono nel fango, possono ancora contemplare la gloria delle stelle, e pensare che un giorno vi faranno ritorno”.
Con questa frase si apre una storia che fa riflettere non solo su una delle pagine più buie della storia dell’umanità, ma anche sull’essenza della vita stessa di ognuno di noi e non solo dei personaggi che si avvicendano all’interno della storia. Siamo in Baviera nel campo di concentramento di Flossenbürg nel 1945, quando ormai l’incubo della guerra inizia la sua parabola discendente generando altra morte e altro caos prima di schiantarsi definitivamente al suolo. E nell’attesa di questo impatto assistiamo all’evoluzione dei nostri personaggi principali, Rainer, “l’angelo della morte” e Lucjan, il prigioniero che trova in colui che dovrebbe essere il suo carnefice una sorta di angelo custode, portando sia lui che noi lettori a dover stravolgere completamente la visione, forse ristretta e stereotipata, delle Waffen-SS. Nessuno di noi nasce da una parte o dall’altra della barricata della vita, il nostro libero arbitrio ci permette di scegliere. Sempre. Ed è quello che fa Rainer quando, a dispetto dell’uniforme che indossa, salva la vita di un bambino rischiando quasi la morte. E questo avvenimento lo porta al compiersi del suo destino, ovvero arrivare al lager dove avrà modo ancora una volta di fare una scelta, di mettere un piede dalla parte della barricata opposta a quella in cui crede di dover stazionare, anche se in effetti Rainer è sempre stato dal lato giusto, non ha mai sentito realmente di appartenere ad un mondo al quale si è unito esclusivamente poichè desiderava far parte di qualcosa e avere un posto nel mondo. Dunque, aveva già scelto in un certo senso.
“Nessuno si sveglia mostro. Accetti di fare una piccola cosa oggi, una cosa di poco conto: distorci un pochino la verità, fai un piccolo favore in cambio di un altro, ti giri da una parte davanti a un’ingiustizia. Il processo può essere tanto graduale che non te ne accorgi, ai tuoi occhi sei sempre la stessa persona. E poi, quando qualcosa ti costringe a fermarti e guardarti indietro, la strada è lastricata di orrori, e tu non hai più idea di dove sei”.
Forse la visione della brutalità gratuita all’interno del lager, gli occhi spenti dei prigionieri ormai rassegnati alla morte e la disumana crudeltà dei suoi simili hanno fatto sì che spiegasse le sue ali bianche da angelo custode per occuparsi di Lucjan per volare oltre il filo spinato. Oppure magari aspettava solo il momento giusto per utilizzarle. Con naturalezza, semplicità ed estrema chiarezza, pagina dopo pagina, Laura Baldo ci accompagna in un viaggio evolutivo all’interno della vera essenza di Rainer, dimostrando abilmente che nulla e soprattutto nessuno è ciò che sembra e che, nonostante le nostre convinzioni, a volte è opportuno leggere le favole anche tenendo conto del punto di vista di chi è stato etichettato come il cattivo, perché facendolo abbiamo la possibilità di scoprire tutta un’altra storia, quella nascosta, quella che proprio non ci aspettiamo.
“A cosa sono serviti tutta questa distruzione e tutti questi morti?”.
A capire quale direzione prendere, a non dimenticare ciò che ci ha preceduto, a non replicare gli errori del passato, a posizionarci dalla parte giusta nella barricata della vita.
Claudia Pellegrini
Il link alla recensione su Septem Literary: https://bit.ly/3oTYmDl