RECENSIONE: IL LATO SBAGLIATO DEL CIELO – LAURA BALDO
Laura Baldo è nata e vive a Trento. Coltiva la passione per la lettura, i viaggi, gli animali, l’opera lirica e la scrittura. Con il racconto La crepa, da cui deriva lo spunto per questo romanzo, ha vinto il Premio della giuria al “Napoli Cultural Classic” 2019. Nel dicembre dello stesso anno è uscito il suo primo libro Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins), vincitore del concorso “eLove Talent” 2019, ambientato durante la Seconda guerra mondiale, periodo storico di cui è appassionata. A giugno 2020 è uscito il giallo breve La salvatrice di libri orfani (Alcheringa Edizioni). Collabora con la rivista culturale “Alibi Online”, scrive recensioni per il blog “A libro aperto” e inventa fiabe stravaganti per il sito “Piccoli Grandi Sognatori”. Ha in corso di pubblicazione una saga fantasy con Words Edizioni e ha appena ultimato uno spin-off del romanzo Il lato sbagliato del cielo.
SINOSSI
Rainer è un giovane soldato delle SS. Di stanza a Varsavia viene ferito da un ordigno e inviato, dopo la convalescenza, come guardiano nel lager di Flossenbürg. E qui il destino vuole che incontri Lucjan, giovane prigioniero, che proprio nella città polacca è stato autore del suo ferimento. Sarà lui a ricordargli, in un momento di profonda sfiducia e amarezza, che in quei frangenti era stato un eroe e aveva salvato un bambino. Rainer non ricorda l’episodio, ma il partigiano sì, e questo basta perché ai suoi occhi diventi una sorta di angelo custode. Giorno dopo giorno, tra i due, nasce un sentimento di rispetto che si tramuta in amicizia e, quando Lucjan finalmente riesce a fuggire, Rainer viene incaricato insieme ad altri soldati di catturarlo. Sarà il momento della svolta. Rainer dovrà finalmente decidersi da che parte stare, se continuare ad appoggiare un regime assassino e crudele oppure schierarsi dalla parte dei giusti.
COSA NE PENSO DI “IL LATO SBAGLIATO DEL CIELO”
Laura Baldo con il suo romanzo aiuta a non dimenticare il segno che l’olocausto ha lasciato all’umanità.
L’ amicizia che lega Rainer a Lucjan è il simbolo dell’uguaglianza tra gli uomini.
Il libro presenta una struttura solida sotto ogni aspetto sebbene i personaggi e le vicende narrate siano frutto della fantasia dell’autrice essi si amalgamano perfettamente al contesto storico.
Un libro molto bello e interessante dal finale non scontato.
Consiglio assolutamente a tutti.
Buona lettura!
Recensione a cura di C.L