“Il lato nascosto delle storie” su NoticeWay
“Il lato nascosto delle storie” la raccolta di racconti della scrittrice Roberta Di Pascasio, Arkadia editore. La recensione
Avezzano – Il lato nascosto delle storie, è un libro le cui pagine si aprono su quei luoghi dello spirito o della mente, fate un po’ voi, dove la ragione non vorrebbe mai entrare. Una cantina buia dove le verità più scomode stanno chiuse a chiave, soffocate dal bavaglio del giudizio altrui. Sui polsi, i segni di paure antiche, che stringono la carne fino a farla sanguinare. Ognuno dei personaggi è ostaggio di un lato nascosto che definisce i contorni di territori inesplorati, lungo i cui confini si aprono abissi spaventosi. I protagonisti stanno in equilibrio precario sul filo di esistenze scialbe, ordinarie, fino a quando la vita presenta loro il conto, e l’oscurità inghiotte la tiepida fiammella tremula che tiene in vita le illusioni. Il lettore si immerge nella lettura dei racconti che descrivono personaggi irrisolti, legati fra loro da un sottile filo che sembra lo scherzo di un fato beffardo onnisciente, scappato dalla penna creativa della scrittrice, Roberta Di Pascasio, unica indiziata della fuga di questo demone dal vaso di Pandora dei libri non scritti. È il caso che si prende gioco delle nostre vite oppure siamo noi i principali artefici del nostro destino? Una domanda che potrebbe essere il sottotitolo di questa raccolta di storie minime dense di verità. La minuziosa descrizione di ambienti e luoghi, di oggetti e putridume, di mura scrostate e periferie riarse dal sole, con il loro portato di decadente abbandono, sembrano mettere in scena la disperata ricerca di una vita vera che chiede, prima di tutto, lealtà con se stessi. Il sesso come analgesico per lenire il dolore di una realtà che annichilisce, l’abbandono, la lascivia di corpi che si usano a vicenda alla ricerca del piacere nel vuoto di esistenze apparentemente senza prospettiva, sono solo alcuni dei tratti distintivi di un’atmosfera fosca che trasferisce al lettore una sensazione di straniamento. In ognuno dei dieci racconti che compongono la raccolta emerge il profilo di un protagonista sul quale è costruita la trama di una storia popolata da personaggi minori, comparse che a loro volta diventano protagoniste nel racconto successivo, non necessariamente in ordine consequenziale. Questa trovata narrativa è molto efficace nello spingere il lettore a riflettere sugli infiniti ruoli che può assumere un individuo nella vita, dove troppo spesso ci si accapiglia per occupare il centro della scena nell’illusione di essere i protagonisti della storia, inconsapevoli del rischio affatto infondato, di ritrovarsi relegati ad anonimi spettatori di quinta fila. L’occhio discreto della scrittrice tenta di offrire una risposta attraverso la semplicità degli ultimi, di quelli che non hanno più nemmeno il diritto né la dignità di appartenere al consorzio umano. Una coperta per affrontare il freddo delle notti, uno spazzolino da denti che vale più del denaro, e un sorriso che diventa un’ancora di salvezza per una vita spesa malamente inseguendo le apparenze. Le terre estreme del degrado umano, fra senza tetto che vagano per la città e giovani criminali, e quelle apparentemente più rassicuranti dei piccoli borghesi incatenati al perbenismo tossico di un mondo crepuscolare, sono descritte dalla Di Pascasio con precisione quasi maniacale. Storie che hanno il sapore acidulo del mondo rarefatto raccontato da Raymond Carver, capace di rendere epica la descrizione di un pomeriggio trascorso in lavanderia. Forse sta tutto lì il senso di un intreccio narrativo che ti fa chiedere: ma quand’è che una storia finisce e inizia l’altra? In effetti il libro, si potrebbe leggerlo partendo dall’ultima storia, andando a ritroso verso la prima. Il suo valore, in questo gioco di incastri, non cambierebbe di una virgola. Al lettore non resta che lasciarsi avvolgere da questi racconti nel tentativo di vedere cos’è nascosto oltre ciò che sembra. Riconoscere un dolore lontano nella strafottenza di un bullo o nell’aggressività verbale di questi tempi vuol dire far luce sul lato nascosto di storie che corrono via veloci senza lasciare il tempo di guardare oltre il buio del conformismo.
Alfio Di Battista
Il link alla recensione su NoticeWay: https://tinyurl.com/57zbdhuv