“Il lato nascosto delle storie” su Glicine
Recensioni: “Il lato nascosto delle storie” di Roberta Di Pascasio
Alcuni libri ci accompagnano, altri scavano in profondità. Il lato nascosto delle storie di Roberta Di Pascasio, pubblicato da Arkadia, appartiene alla seconda categoria: “costringe” il lettore a scrutare dietro le apparenze, nei meandri dell’animo umano, dove le ferite si nascondono sottopelle. A un primo sguardo, potrebbe sembrare una semplice raccolta di racconti: dieci storie, dieci frammenti di vita. Ma è molto di più. È un intreccio di esistenze che si sfiorano e si intersecano, un mosaico di destini segnati da scelte, rimpianti, colpe e solitudini. Roma è la cornice della storia, uno sfondo che non offre appigli. Osserva silenziosa, impassibile, mentre i protagonisti si muovono tra ciò che avrebbero potuto essere e ciò che la vita ha imposto loro. Persone comuni, straordinarie nella loro fragilità. “La vita gli aveva offerto una seconda possibilità. Ma l’amarezza non era mica andata via. La sua oramai è una crosta dura, una seconda pelle, dovrebbero sbucciarlo come un’arancia per estirparla e poi continuare a scavare e strappare budella, cuore, polmoni, è tutto marcio, impregnato di mestizia e fiele.”
Tutte le storie raccolte da Roberta Di Pascasio colpiscono dritto in faccia. Un detenuto ritornato in libertà. Una libertà che sa solo di illusione. Qualcuno lo ha tradito, qualcuno lo ha incastrato. Il passato lo trattiene in una morsa: la ricerca della verità lo consuma, il sospetto lo avvelena. La cella lo ha cambiato, ma il mondo fuori non è rimasto lo stesso. La storia di un giovane inquieto, segnato da un carattere ribelle e da scelte sbagliate. Nel suo cammino incontra un’insegnante verso cui sviluppa un’attrazione confusa, ma quando lei lo respinge, lui decide di vendicarsi con un gesto meschino. Un uomo senza fissa dimora, un’ombra silenziosa che vaga tra le strade della città, e accanto a lui uno psicologo che si occupa di chi vive ai margini, offrendo ascolto e comprensione a chi non ha più nessuno. Privazioni, solitudine e fallimenti. La miseria che si racconta non è solo materiale, ma anche emotiva e morale, fatta di legami spezzati, di occasioni perse, di ferite che sembrano non rimarginarsi mai. Eppure, proprio quando tutto sembra condannato al degrado e alla disperazione, negli ultimi due racconti affiora un timido bagliore di speranza, di riappacificazione. La scrittura di Roberta Di Pascasio è essenziale ma densa di significato, capace di evocare emozioni profonde senza ricorrere a facili sentimentalismi. “L’esistenza è un calderone in cui la sfortuna coglie a caso le persone come fosse una rete lanciata su un mucchio di cani randagi, c’è chi riesce a scappare e chi rimane impigliato.”
La lettura de Il lato nascosto delle storie lascia il retrogusto amaro del vero, dell’autentico. Nessuna risposta, solo domande. Perché il lato nascosto delle storie, forse, è proprio quello che non sappiamo – o non osiamo – vedere di noi stessi.
Emanuela Stella
La recensione su Glicine