“Il colore del tuo sangue” su La Casa delle storie
Il colore del tuo sangue di Paolo Restuccia
La giovane filmaker Greta Scacchi, mentre guarda le immagini di un video, si accorge di un dettaglio che mette in pericolo la sua vita. La ragazza è accusata di omicidio dal dirigente di Polizia Tommaso Del Re e viene trascinata in una serie di eventi che coinvolgono l’insegnante di cinema Rossella Gardini, una coppia di fratelli che ritornano dal suo passato, Farid e Anissa Akram, il piccolo Nadir, l’inquietante Ahmad, il barista Tong, mentre sullo sfondo si staglia minaccioso il Biolab, un laboratorio in cui si studiano armi chimiche e di distruzione di massa. Per Tommaso Del Re sarà ancor più difficile dipanare la matassa, ostacolato da quelle che definisce le “alte sfere”. In un susseguirsi di colpi di scena e azioni rocambolesche far emergere la verità diverrà arduo ed estremamente pericoloso.
Introduzione
Quante ramificazioni può avere una storia? Creare intrecci con alberi in rotta di collisione che altrimenti non si sarebbero mai incrociati . Una storia sulla forza e la fragilità delle relazioni umane che spesso offuscono i pensieri e finiscono per essere soffocanti a tal punto che si smette di respirare come un incubo perturbante simile alla morte. Un viaggio inaspettato tra sogno e realtà in cui la finzione regna sovrana, per questo cercare i brandelli di verità inseriti come frammenti sparsi all’interno della narrazione, per il lettore una sfida ardua ma intensa, poiché nulla sarà più come prima .
Aneddoti personali
Per anni per me Paolo è stato solo una voce, che ho sentito tante volte ascoltando la radio, non avrei immaginato di potergli un giorno dare un volto e soprattutto recensirlo con un thriller godibile che mi ha appassionato e colpito perché non mi sarei mai aspettato un romanzo di questo genere ma con elementi ironici perché Paolino è l’emblema del divertimento. Ho odiato dei tic e modi di fare del commissario protagonista ma ho amato moltissimo come l’autore abbia raccontato delicatamente la solitudine e la fragilità, una vera coccola per l’anima. Con tutto il cuore spero di abbracciare presto Paolo e in attesa per Natale mi godrò la seconda indagine di Tommy e Greta che come lui mi è entrata nel cuore.
Recensione
La luce filtra come fosse uno spiraglio mentre nella sala scendono le tenebre, è come se si facessero toccare solo da chi le sa guardare. Così l’occhio si abitua lentamente all’oscurità e diventa uno sguardo percettivo che si annida nella profondità dell’animo arrivando a dar voce persino alle ombre. Le squarcia come se fossero brandelli di cuore e rimane inerme ad ascoltare l’assordante lamento. In questo sfondo spettrale la bocca deglutisce sangue e sudore mentre un odore di morte pervade inesorabile in tutta la stanza. L’autore ha, infatti, scritto un thriller molto sensoriale che sembra giocare a dadi con il binomio assenza presenza richiedendo perciò come imprevisto la partecipazione completa del corpo distaccato talvolta persino dalla propria anima di cui lo scrittore come piccole gocce di rugiada ne legge i pensieri e li trascrive in un cielo cosparso di nuvole cui dare forma. Che colore ha il proprio sangue? Questa è la domanda che attanaglia per tutta la narrazione come una vecchia foto sbiadita dal tempo ma rimasta indelebile nella memoria. Una storia che segue la mutazione dei corpi, la lenta evoluzione degli stessi e il veloce decadimento. Spesso però questo stanche membra sono colte nell’attimo in cui non riescono a nascondere la fragilità della propria nudità. Ed è proprio in quel momento che si attua l’ardua sfida cioè interpretare il confine tra verità e menzogna. Come la narrazione di un film gli eventi sembrano muoversi in un ritmo calibrato tra pause suadenti e avvincente dinamismo. La verità però è sopravvalutata per questo il lettore si troverà in mano semplicemente uno spicchio di luna. Un romanzo che si delinea come un patrimonio genetico schiena contro schiena, in un corpo a corpo dall’esito incerto. L’autore racconta la tragedia esistenziale che colpisce inesorabilmente Greta Scacchi una giovane filmaker che si ritrova come beffa del destino le credenziali di una famosa attrice, ma la sua vita è tutt’altro che finzione, il suo dolore è così reale al punto tale da mettere in discussione però ogni emozione in tutte le alterità. La giovane studia cinema e filma video per un grande progetto che spera le possa far aprire le porte della scuola di cinematografia. Vuole raccontare in un documentario la città di Roma in diverse angolazioni e in un susseguirsi di fotogrammi e volti che ne traccino il cosmopolitismo . L’ammaliante bellezza della capitale ha in serbo però uno scacco inaspettato . Greta filma un delitto o presunto tale ma oltre a scuotere la sua coscienza questo è il motivo per cui la sua esistenza s’intreccerà con quella di Tommaso Del Re un commissario pragmatico burbero e profondamente solitario. Nessuno vince o si salva da solo ma basta uno sguardo per riconoscere sul volto e sulla pelle lo stesso dolore. I personaggi diventano una calamita attrattiva che vibra al solo contatto. All’improvviso senza un motivo apparente muore Rossella l’ex fidanzata di Greta e lei si ritrova all’interno di un vortice penetrante e ossessivo al limite della follia. Può l’amore dimostrare la propria innocenza? Se solo i battiti del cuore potessero parlare! In questa lunga corsa verso la verità Greta ritroverà due compagni di classe ex fiamme del suo povero cuore già martoriato da mille battaglie. L’antica fiamma però non si è mai spenta ma è verità o soltanto un miraggio? Il romanzo è tracciato in due linee temporali costituito da capitoli lunghi con uno stile variegato che alterna l’utilizzo crudo e chirurgico della parola ad un tratto più delicato nella descrizione della sfera emotiva . In questo thriller socio ambientale lo scrittore racconta il volto multietnico della società ed emerge un risvolto politico, un seme giustamente protettivo nei confronti delle culture minoritarie. Ci si sofferma sui significati antropologici dei termini straniero e razza intrecciandolo con il lato oscuro della scienza e la bramosità del potere. Un romanzo che analizza il potere della rimembranza che scaturisce da foto e immagini e la forza distruttiva e giudicante della parola. Una lotta estenuante tra certezza e dubbio tra tecnologia ed emozione in cui la notte sembra mangiare voracemente il giorno. Può cambiare tutto tranne i motivi per cui si compiono le azioni, restano, infatti, i più antichi del mondo. Alla fine in questo cinema spoglio senza pubblico alcuno restano soltanto gusci di noce intrisi di una commovente e profonda malinconia che si ritrova ancora una volta il riflettore puntato.
Francesco De Filippi
Il link alla recensione su La Casa delle storie: https://bitly.ws/34sxq