“Il babbo di Pinocchio” su Il blog di Giuseppe Previti
IL BABBO DI PINOCCHIO” DI PAOLO CIAMPI- ARKADIA – 30.01.2024
Notte di San Lorenzo, si festeggia nella consueta torrida estate fiorentina, ricca come sempre di chiasso e di turisti.
Due uomini, nel loro girovagare, capitano a far sosta sulla medesima panchina, e, mentre osservano la moltitudine di
gente che passa attorno a loro, cominciano a chiacchierare. La voce narrante è quella di un giornalista dei nostri
giorni, a cui il suo occasionale interlocutore sembra assomigliare a Collodi. Possibile che sia lui ? Tutto può accadere nella notte di San Lorenzo a Firenze, basta volerlo credere….§
Specie, se, si comincia a girare per Firenze e, massimamente, se si gira per quelli che furono i luoghi di Collodi e del suo Pinocchio, ed è quello che faranno i nostri nuovi amici. E così arriveranno a scoprire la Firenze che era nella Firenze che è! E anche chi è in verità quest’uomo di nome Carlo Lorenzini, in arte Collodi. Una creatura fragile e…notturna, segnata da tante delusioni….affogate nell’alcol. Ma anche capace di far sorridere e sognare. Uno sguardo sempre ironico, la battuta pronta e scanzonata dei fiorentini, mentre i due camminano per una Firenze insolita, nel segno del grande scrittore e della sua creatura, quel Pinocchio che ancora oggi resta un esempio di come si debba vivere. Un giornalista fa due passi per Firenze in una caldissima notte di Sal Lorenzo e si ferma su una panchina. Qui è seduto un omino un po’eccentrico nel vestire, che bofonchia qualcosa “Collodi, maledizione, ancora Collodi. Perché
non mi ricordano con il mio nome. Carlo. Carlo Lorenzini”. Già. colui che ha scritto uno dei libri più conosciuti
nel mondo, trentacinque milioni di copie vendute, “Le avventure di Pinocchio”.
PAOLO CIAMPI si immagina questo incontro e le relative conseguenze ne IL BABBO DI PINOCCHIO, dando a vedere di essersi palesemente divertito nello scriverlo, e tratteggiando una Firenze magica, dalle molte facce e quasi senza
tempo, pur nel trascorrere degli anni.
Conosciamo così un Collodi deluso perché si è sentito poco considerato , pur se ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Ma rivolgendosi al suo interlocutore si consola dicendo ” …del resto fu così anche per Dante…”
E così Lorenzini affoga i suoi rimpianti nell’alcol e inizia questo girovagare notturno tra Collodi e il giornalista
fiorentino Paolo Ciampi, con un continuo dialogare che ci fa entrare in due esistenze diverse, con un comune denominatore, Firenze, che, pur vista in tempi diversi, è pur sempre una sola.
E noi la vediamo attraverso gli occhi dei due protagonisti che ci illustrano la loro vita(particolarmente frustrato
anche nei rapporti familiari il Lorenzini)ma anche le piazze, i palazzi, le vie, i monumenti.
Questa di PAOLO CIAMPI sembra una favola che ci porta avanti e indietro nel tempo, magnificando intanto la città, che viene descritta con una passione e un amore infiniti, partendo da uno spunto, che già fa colpo di per se stesso. Due
interlocutori di secoli diversi si incontrano nella lunga notte di San Lorenzo, e Lorenzini ne appprofitta, in una sorta di…autointervista, per raccontare se stesso, la sua vita, il suo capolavoro.IL tutto in una serata ricca di
ricordi, pensieri, impressioni, che i due protagonisti si scambiano. Di Lorenzini apprendiamo tanti aspetti della sua
vita, con lui che si lamenta che sia stata sempre poco conosciuta e poco considerata. Una serata che interesserà e divertirà il lettore, raccontata con uno stile narrativo perfetto, e con la capacità di restituirci quella che era
la Firenze del Lorenzini.
Bravi Ciampi/Lorenzini per questa originale godibilissima lettura!
Il link alla recensione su Il blog di Giuseppe Previti: https://bitly.ws/3bq6x
Giuseppe Previti