“Il monachesimo” su L’Unione Sarda
I monaci in Sardegna
Offre una ricostruzione articolata dell’esperienza monastica latino occidentale, nlle Sardegna dei primi due secoli dopo il Mille, il libro Dai cassinesi ai cistercensi di Gabriele Colombini, ricercatore livornese, medievalista, esperto di storia degli ordini religiosi, che sviluppa in una prospettiva globale, gli studi già svolti separatamente su questo tema. Supportato da un’estesa documentazione, frutto di una ricerca archivistica itinerante, l’autore fa luce su dinamiche storiche del Medioevo isolano ancora non pienamente note, non esenti da luoghi comuni. Come l’idea di un presunto isolamento della Sardegna dai processi storici del suo sviluppo, convinzione smentita dalla fonti attestanti le molteplici interrelazioni tra istituzioni politiche e autorità religiose oltre Tirreno, con una realtà sarda contraddistinta dal potere giudicale, già perfettamente inserita, fin dall’alto Medioevo, in un contesto mediterraneo ed europeo. E anche l’insularità, non è da intendersi come limite, ma specificità di una terra che dà un’impronta del tutto peculiare alla sua storia, rendendola diversa e originale nel riflesso che emana nella mentalità, nell’opera artistica e culturale, nella risposta alle sollecitazioni esterne e agli eventi del periodo, di cui il monachesimo costituisce un paradigma significativo. Emerge, dall’opera edita dalla cagliaritana Arkadia, la complessa strategia che fu alla base della cosiddetta riforma gregoriana di rinnovamento della Chiesa romana che comprendeva anche la Sardegna come terra di diffusione, in cui ragioni di natura religiosa si sovrapposero ad altre di opportunità politica ed economica. Attraverso l’attenta disamina delle fonti, si ripercorrono le tappe dell’insediamento degli Ordini monastici, dapprima, nel 1063, dei Benedettini di Monteccasino, seguiti, alla fine dell’XI secolo, dai Vittorini di Marsiglia, che svolsero un rilevante ruolo economico, soprattutto nel commercio del sale, in conflitto con i Pisani. Nel XII secolo, gli Ordini toscani, Vallombrosani e Camaldolesi, e poi con nuove fondazioni i Cistercensi, incrementarono lo sviluppo economico e culturale della Sardegna, con nuove tecniche agricole, nuove forme liturgiche e nuove architetture religiose, alcune tuttora visibili nelle campagne sarde, altre ridotte a pochi ruderi o a rilievi toponomastici, segni di un fenomeno che ha inciso nella realtà isolana.
Sandra Pani