“I capitoli dimenticati di Cervantes” su SicilyMag
In copertina la tragica vicenda di Gloria Rosboch e il Quijote “americano” di Montalvo
BLOG In copertina le isolane Leima (Sicilia), con il romanzo-verità di Giacomo Cacciatore e Giuseppe Pizzo e Arkadia (Sardegna) che traduce il Quijote “dimenticato” di Juan Montalvo. Due eventi da non perdere: il 17 gennaio la Legatoria Prampolini di Catania inaugura lo spazio Caffetteria e il 20 gennaio la rassegna ‘mistica’ a Sant’Agata Li Battiati per tre venerdì di fila a ridosso delle festività agatine negli spazi di m’BARuzzo
Eccoci puntuali come ogni settimana per il martedì di “Massimo volume”, con i consigli alla lettura che vi proponiamo. Un flaskback ha sempre quel qualcosa di oscuro e noi ve lo piazziamo subito: il 10 gennaio scorso è uscito per Les Flâneurs Edizioni di Dikotomico “Black Fears Matter!“: l’esperienza e la differenza tra chi scrive di diversi colori della pelle e l’horror relativo che ne consegue e “Men. Due uomini” di Stefano Labbia dal teatro al libro.
Preparatevi alla settimana dal 17 al 23 gennaio: infuocatissima tra nuove vesti grafiche (66thand2nd), ritorni di grido e due inaugurazioni a Catania e provincia, quasi un monito pre festività agatine!
Martedì 17 gennaio debutta alla narrativa Rita Nardi, pubblicata da Garzanti con “Liberi come la neve” e sempre il giorno di apertura il ritorno di Lisa Bachis per Algra fai sognare gli appassionati di Ermeneutica e saggistica: ancora un gioiello dedicato alla sua Taormina. Narrazioni sulla vita di Carlo Magno con Franco Forte che ci consegna la Storia per i tipi di Mondadori. Mattia Ollerongis affonda il tiro in uno dei malesseri più vividi con “Ti penso (ancora)” per Sperling & Kupfer. Grande autore, David Safier torna in prima linea anche con una stupenda cover che ritrae un meraviglioso carlino: “Miss Merkel e l’omicidio al cimitero“, per Sem. James McBride con “Il diacono King Kong” (Fazi), Joyce Maynard con “Un giorno di festa” (NN Editore), fanno da apripista ai Libri Copertina di Giacomo Cacciatore e Giuseppe Pizzo, “Vite senza Gloria“, pubblicato per Leima Edizioni e ControCopertina con “I capitoli dimenticati di Cervantes” di Juan Montalvo, per i cagliaritani di Arkadia. Ricorrenze: festeggia 10 anni la collana “Vite inattese” di 66than2nd Edizioni e lo fa con una nuova veste grafica e il primo volume del 2023 firmato da Orso Tosco. Catania e provincia in fibrillazione per le celebrazioni agatine per la sua Santa Patrona Agata: a ridosso di queste oggi martedì 17 gennaio La Legatoria Prampolini, alle ore 19:00 in Via Vittorio Emanuele II, 333 inaugura l’area “Caffetteria” e il venerdì 20 gennaio si apre “VenerDìLibri” rassegna mistico letteraria presso i locali di “m’BARuzzo” in Via Bellini, 33 a Sant’Agata Li Battiati, con “Sulfur. Siamo tutti blu” (Algra) di Giorgio Masaru De Luca
Buona scelta. A martedì prossimo!
La ricorrenza
Dieci anni di Vite inattese, la collana che si rifà il look dell’editore 66thand2nd
Dieci anni fa la 66than2nd Edizioni pubblicava il primo volume della collana Vite inattese. Per l’anniversario di quest’ultima, la CE romana, che sceglie il nome prendendo spunto dal Sixtysixthandsecond, che è l’incrocio tra la Sessantaseiesima Strada e la Seconda Avenue, a Manhattan, dove gli editori hanno creato il primo nucleo del progetto editoriale di 66thand2nd – un progetto, come suggerisce il logo ispirato alla segnaletica delle freeway, che guarda con attenzione ai fermenti della narrativa angloamericana, ma anche aperto alle letterature altre e ai talenti italiani, rifà il look, bellissimo, non sappiamo se volutamente o se casualmente, alla collana di cui sopra che contestualmente è madrina del primo titolo pubblicato del 2023: “Nanga Parbat. L’ossessione e la montagna nuda“di Orso Tosco. Grafica, oltre alla garanzia dell’autore, davvero interessante. Auguri!
Flashback di martedì 10 gennaio
Stefano Labbia, Men. Due uomini
Due uomini. Una casa. Un omicidio appena consumatosi. Una ragazza che aleggia come uno spirito tra di loro. Alice come una sorta di grillo parlante che comunica con noi e ci si domanda: com’è possibile di tanta violenza, di tanta follia quotidiana? Ma la verità sul caso di omicidio in scena, sarà consumata lentamente. Al pari della presa di coscienza del pubblico sulla follia criminale di questi anni 2000.
Terzo spettacolo teatrale scritto dal Labbia, figlio degli anni convulsi e feroci in cui è stato firmato. Brutalità, incoscienza, menzogne ed un incredibile e malato egoismo. C’è speranza di cambiare le cose?
Dikotomiko, Black fears matter! Viaggio nel black horror contemporaneo, Les Flâneurs
Provocare paura è l’obiettivo del cinema horror. E la storia dei neri d’America è una storia dell’orrore: dallo schiavismo alla segregazione, dal Ku Klux Klan alla brutalità della polizia. Un fardellodi violenze perpetuate nei secoli. Persino al cinema, dove i ruoli a loro tradizionalmente concessi sono quelli stereotipati del servo sciocco e della prostituta, della macchietta e del selvaggio, fino al più classico dei cliché: il nero muore sempre per primo. Bisogna attendere gli anni ’80, pur fra mille contraddizioni, per iniziare a guardare l’orrore come una possibilità di cambiare il mondo. Perché se mostri e bambole assassine sono puro spettacolo e la paura vera è fuori dallo schermo, il black horror – quello cioè scritto, girato e recitato da persone di colore può e deve essere cinema politico e farsi strumento di lotta al pari di movimenti come Black Lives Matter. È tempo di allargare la prospettiva e di riprendersi il primo posto nell’immaginario. È tempo di intrattenimento militante: spaventarne uno per educarne cento.
Orso Tosco, Nanga Parbat. L’ossessione e la montagna nuda, 66thand2nd
Un mistero che negli anni è valso al Nanga Parbat molti e inquietanti nomi: la Montagna Nuda, la Montagna Mangiauomini, la Montagna del Diavolo
Il Nanga Parbat è molto più di una delle montagne più alte della terra, rappresenta il sogno, il miraggio, possiede una forza magnetica in grado di attrarre con la stessa potenza le persone più diverse. Raccontando le spedizioni che nelle varie epoche hanno tentato di conquistarne la vetta, Orso Tosco mostra poi quanto i cambiamenti dell’alpinismo riflettano i cambiamenti della nostra società. Il modo in cui la curiosità e l’avventura hanno lasciato il passo all’ossessione per i record, il passaggio da cordate ampie e molto gerarchiche a un approccio sempre più individualistico: queste e altre mutazioni riguardano un mondo i cui confini superano di gran lunga quelli dell’alpinismo. Da Albert Mummery a Simone Moro e Daniele Nardi, passando per Reinhold Messner, i più importanti alpinisti si sono innamorati del Nanga Parbat, ognuno di loro ha cercato di risolvere il mistero che la rende una montagna dai molti (e inquietanti) nomi: la montagna nuda, la montagna assassina, la montagna del destino. Alle testimonianze e ai ricordi di chi ha consacrato la propria vita all’alta quota, Tosco affianca le parole dei poeti e degli artisti, perché soltanto le parole dei visionari possiedono la forza necessaria per accompagnarci verso quel punto estremo in cui l’ultima neve avvicina il cielo.
Le uscite di martedì 17 gennaio
Lisa Bachis, Cronache taorminesi. Fatti e personaggi tra storia e letteratura, Algra
Il presente volume è un saggio sui generis composto da parti storiografiche, filosofiche e di testimonianza, secondo il metodo dell’intervista e del ricordo. Cronache Taorminesi, frutto di un lavoro lungo dodici anni e forse di più, è scaturito dall’esigenza di tenere fede a tre promesse: la prima fatta a Sant’Agata come ex voto; la seconda fatta ai lettori; la terza fatta alla Città di Taormina. Un testo composito, corredato da un archivio fotografico, attento nel riportare la narrazione di fatti e di personaggi che hanno contribuito a fare la storia e la letteratura della cittadina jonica. Rosalda Schillaci, che ne ha curato la bella prefazione, ne condensa il senso in queste righe: «Quest’ultimo lavoro, in un periodo a ridosso di sconvolgimenti, risulta un investimento intellettuale, il conforto quieto al deflagrare aspro di contraddizioni. Leggere l’opera compiuta dalla Bachis è una carezza sul cuore, come un balsamo necessario nei giorni delle tensioni interiori e sociali, che riappacifica con i risvolti latenti del consesso umano».
Rita Nardi, Liberi come la neve, Garzanti
Liberi come la neve è il romanzo d’esordio di Rita Nardi, un giovane talento che ha iniziato scrivendo sul web. La storia d’amore tra Nive e Hurst scalda come un bacio sotto i fiocchi di neve. È una coccola durante una bufera. Un sorriso strappato all’inverno
Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da poter chiamare casa. Questa parola mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Nessuno mi ha mai accolta, nessuno mi ha mai voluta. Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni e sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. Anche se i boschi sono sepolti da metri di neve, mi sento in pace sotto l’ombra degli abeti. O forse sono le persone a darmi questa sensazione di calore. Come lo zio Henry, che mi ha aperto la sua casa, o Margareth, che mi cucina i pancake, o Kaya, che mi strappa un sorriso. C’è solo una persona a cui non piaccio per nulla. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Si chiama Hurst e per lui sono una straniera. Un pulcino che non appartiene alle gelide foreste della tribù Navajo di cui fa parte. Eppure, anche se le sue parole mi feriscono, il suo sguardo brucia e legge la mia tristezza. Non posso negare quello che provo, ma ho paura di fidarmi, perché il passato mi ha insegnato a essere diffidente e non mettere radici. Forse, però, la mia vita può essere diversa. Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha, la foglia rossa, è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst. Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia. Dopo aver scalato le classifiche grazie a un inarrestabile passaparola e le centinaia di richieste dei lettori, finalmente Liberi come la neve approda in libreria.
Mattia Ollerongis, Ti penso (ancora), Sperling & Kupfer
Con le sue storie moderne di amore e relazioni, con protagonisti giovani, Ollerongis racconta paure e timori delle nuove generazioni
L’amore confonde, illude, manipola, ferisce, delude. Ma quando è vero, è per sempre. E Matteo lo sa bene. Sono passati mesi da quando lui e Greta si sono lasciati, ma è come se fosse successo ieri. I ricordi sono stipati in scatole in attesa di essere portate via, tutto in casa è rimasto così come era prima che se ne andasse. Jessica, la migliore amica di una vita, che lo conosce come nessun altro, sa che è il momento di una svolta. E anche se lui non ci crede, nel giro di una notte tutto può cambiare. Un giorno, poi, quasi per caso, Matteo incontra Eleonora. Ed è come se si ritrovasse davanti a due porte, due strade, due opzioni. Forse, potrebbe esserci un futuro migliore di un altro per lui. Ma in fondo, in amore, non esiste un giusto e uno sbagliato, c’è una moltitudine di possibili scenari, d’incastri, risvolti immaginabili e altrettanto concretizzabili. È sempre e solo questione di far scegliere il cuore.
Franco Forte, Karolus. Il romanzo di Carlo Magno, Mondadori
25 dicembre 800. Sono passati tre secoli da quando Roma ha cessato di esistere: nella pur turbolenta storia della Città Eterna, nessuno ormai immaginava che ci potesse essere un altro imperatore. E invece, nel giorno di Natale di un secolo appena nato, il Papa sta per proclamare un nuovo sovrano. Un nuovo Cesare. A ricevere la corona è Karolus Magnus, Carlo Magno, primogenito della stirpe dei Carolingi. Come è arrivato Carlo su quel trono? Per qualcuno che si è meritato, ancora in vita, l’appellativo di Magno la risposta dovrebbe essere scontata. E se invece la strada che porta a quella notte di Natale fosse lastricata non solo di coraggio, battaglie e trionfi, ma anche di complotti, intrighi e sangue? Se tra i fasti delle vittorie si nascondessero troppi segreti? Attingendo a una sterminata storiografia, Franco Forte ricostruisce in forma di romanzo le gesta del celebre sovrano, dalla primissima infanzia agli ultimi, intensi istanti di vita, immergendoci nel racconto di un’avventura irripetibile, segnata da sfide, successi e amori, ma anche da dubbi, rimpianti, dolorosissime perdite e ancor più struggenti addii. Che cosa si agitava nel cuore di Karolus, il grande condottiero, quando si preparava a diventare reggente unico del Sacro Romano Impero? Quali sogni – e quali incubi – ne popolavano l’animo?
David Safier, Miss Merkel e l’omicidio al cimitero, Sem
Il giardiniere non è sempre l’assassino, a volte è il cadavere. La pensionata Angela Merkel se ne rende conto quando il suo carlino scopre il corpo del giardiniere nel cimitero di Klein-Freudenstadt, nella tranquilla campagna brandeburghese. Il morto è sepolto nel terreno, solo le gambe sporgono all’aria. I principali sospettati vanno cercati tra due famiglie di pompe funebri ostili. Ci sono poi un amministratore delegato dubbioso, un contabile pudico, un oratore funebre sensibile, un satanista e uno scalpellino colto. Non solo Angela condivide il suo amore per Shakespeare con quest’ultimo, ma l’anziano signore sembra anche un’ex star del cinema francese. Angela si innamorerà del fascino rude di quest’uomo? E cosa ne pensa suo marito Achim?
James McBride, Il diacono King Kong, Fazi
Un romanzo geniale, divertente e commovente al tempo stesso, che negli Stati Uniti ha lasciato il segno. Con una prosa travolgente, dando prova ancora una volta del suo talento per la narrazione e della sua incrollabile fiducia nell’umanità, James McBride dimostra che l’amore e la fede, in fondo, vivono in tutti noi.
«Perché non tagliamo corto e dichiariamo McBride il Grande Romanziere Americano di questo decennio? McBride ha la capacità di dilatare la realtà fino a dimensioni comiche, aiutandoci a vedere meglio ogni minuscolo meccanismo che mantiene in piedi i sistemi ingiusti». (Los Angeles Times); «Immaginato da una mente brillante, straordinario, un’epopea tragicomica fatta di vite intrecciate» (Joyce Carol Oates).
Brooklyn, 1969. Il vecchio Sportcoat, goffo e irascibile diacono di una chiesa locale, è anche noto come King Kong, la speciale miscela alcolica dalla quale è ormai inseparabile. Ultimamente sembra più inquieto del solito, ma nel quartiere nessuno si aspetta quello che sta per succedere: un giorno si trascina attraverso il cortile del complesso di case popolari dove vive, tira fuori una calibro 38 dalla tasca e davanti a tutti, alla luce del sole, spara allo spacciatore più temuto, un ragazzino di nemmeno vent’anni. Quali ragioni si nascondono dietro un gesto tanto scellerato? E quali sono le conseguenze sulla vita delle persone coinvolte? La vittima, il carnefice, i residenti afroamericani e ispanici che hanno assistito all’accaduto, i vicini bianchi, i poliziotti locali incaricati di indagare, i seguaci della chiesa di Sportcoat, i mafiosi italiani del quartiere: tutti i membri di questa chiassosa comunità hanno una propria versione da raccontare, mentre le loro esistenze si intrecciano l’una con l’altra nei modi più improbabili andando a formare un quadro vivace ed esilarante che ha come sfondo la vorticosa New York degli anni Sessanta.
Le uscite di venerdì 20 gennaio
Libro copertina: Vite senza gloria di Giacomo Cacciatore e Giuseppe Pizzo, Leima Edizioni
Gloria è una professoressa di mezza età con una vita di provincia, senza amore, senza sogni, trascorsa a casa dei genitori. Con grande ingenuità e poche esperienze, a parte l’insegnamento, viene irretita da un ragazzino, Gabriele, poco più che ventenne, suo ex alunno, grande manipolatore, ambiguo e trasformista, che le fa credere di voler vivere con lei una magia sentimentale. La prima, per Gloria. Un “tempo delle mele” molto ritardato che le costerà il patrimonio e la vita. “Vite senza Gloria” è un romanzo-verità su un caso di cronaca, l’omicidio di Gloria Rosboch. Ma non solo: in questa storia c’è quella di troppe donne vittime delle “truffe romantiche”, dei femminicidi, dei delitti commessi da coppie di amanti assassini. Qui gli amanti sono Gabriele e Roberto, due uomini legati dal sesso e poi divisi dalla colpa.
Joyce Maynard, Un giorno di festa, NN Editore
“La frolla per la torta ti perdona tutto, Henry, mi disse. Puoi fare tutti gli errori che vuoi e ti viene sempre bene, ma quello che non si deve mai fare è dimenticare il sale. È come nella vita: a volte la più piccola cosa risulta quella più importante”
A tredici anni, Henry si sente separato dal mondo. Vive con sua madre Adele, una donna bella e triste, che dopo un divorzio difficile si è chiusa in sé stessa; ha poche occasioni di svago e nessun amico, finché nel fine settimana del Labor Day un uomo dai vestiti sporchi di sangue lo avvicina al supermercato, chiedendogli aiuto. Si chiama Frank e rivela di essere evaso dall’infermeria del penitenziario, ma nonostante il rischio Henry e Adele non esitano ad accoglierlo in casa con loro. E in pochi, intensissimi giorni, la loro vita cambia radicalmente: Adele riscopre la passione con Frank, che cerca di redimersi da un tragico errore; Henry trova finalmente una figura paterna, con cui imparare a giocare a baseball, a cucinare una torta perfetta, a confrontarsi con la gelosia e l’amore. Così, mentre fuori la polizia dà la caccia a Frank, in casa il tempo sembra scorrere lento, racchiuso nell’intimità di una famiglia ritrovata. Delicato e avvincente, Un giorno di festa parla di un ragazzo che affronta la difficoltà di crescere, di un pericolo che si trasforma in rinascita, di destini che si intrecciano all’improvviso per un gesto di fiducia. Dopo L’albero della nostra vita, Joyce Maynard tesse una trama perfetta, in cui le vite di tre persone cambiano in un unico, travolgente weekend, aprendosi alla speranza della felicità.
Questo libro è per chi cucina senza seguire la ricetta, per chi ascolta a ripetizione Suzanne di Leonard Cohen, per chi ha trovato l’amore scatenandosi su una pista da ballo, e per chi ha sprigionato i propri desideri, scoprendo la possibilità di un nuovo entusiasmante inizio.
Libro controcopertina: I capitoli dimenticati di Cervantes di Juan Montalvo, Arkadia
“I capitoli dimenticati di Cervantes” è la continuazione del Don Quijote de la Mancha, considerato tra le migliori ricostruzioni del personaggio di Cervantes. È ambientato in America, e nelle sue pagine compaiono molti personaggi storici contemporanei dell’autore. Emulare, non copiare o imitare, è ciò che Juan Montalvo si propone “umilmente” di fare quando resuscita Don Chisciotte e il suo scudiero per farli partire alla ricerca di nuove avventure con giganti, cavalieri e creature incantate. In attesa di Pierre Menard, però, Montalvo ha seguito gli stessi metodi del personaggio di Borges per sostituire il più grande autore in lingua spagnola di ogni tempo, per scrivere ciò che mancava alla sua grande opera e rimanere Juan Montalvo. In questo libro ingegnoso, tradotto per la prima volta in Italia, troviamo una miscela delle innumerevoli tendenze personali dell’autore: l’amore per i classici, la venerazione e il culto della lingua spagnola, il senso etico e morale della vita umana, lo spirito combattivo, lo stile saggistico con incursioni nella poesia e nella narrativa, il donchisciottismo personale, il desiderio di un mondo migliore, la critica di certe posizioni politiche e religiose, l’umorismo popolare e la capacità di divagazione.
Le inaugurazioni
Martedì 17 la Legatoria Prampolini di Catania si apre alla convivialità della Caffetteria Letteraria
Martedì 17 alle ore 19 in Via Vittorio Emanuele II, 333 a Catania, la più antica libreria siciliana, ribattezzata Legatoria Prampolini, diventa anche Caffetteria. Le sorelle Sciacca e le collaboratrici del gruppo Prampolini/Vicolo Stretto, aprono alla città con una festa, che prevediamo bloccherà la città per la grande passione che le libraie etnee hanno infuso nel cittadino europeo, tenendo sempre vivo l’interesse per la cultura.
Venerdì 20 gennaio, m’BARuzzo inaugura a Sant’Agata Li Battiati, il “VenerDìLibri“
In vista delle celebrazioni per la festa di Sant’Agata, la città di Catania e la sua provincia si preparano al meglio. A Sant’Agata Li Battiati, la rassegna promossa da Melito Cordova di “m’BARuzzo” si terrà per tre venerdì di file. Il prossimo 20 gennaio ad aprire sarà Giorgio De Luca che presenterà “Sulfur. Siamo tutti blu“, (Algra Editore), in Via Bellini, 33 alle ore 18. Il 27 gennaio si entra a contatto con la Santa grazie a Valerio Musumeci autore di “Agata rubata“, (Bonfirrato). Chiuderà a ridosso dell’uscita del fercolo agatino, il 3 febbraio, Valentina Carmen Chisari con “Il mare di Vita e Chadi“, (Scatole Parlanti).
Salvatore Massimo Fazio
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