“Forse un altro” su The BookAdvisor
“Forse un altro” di Michele Zatta: recensione libro
Si sbaglia, nella vita. Si recupera oppure si persevera. Comprendere la portata dei propri errori è un buon punto di partenza per cambiare. Riuscirci significa aggiustare le cose, orientarsi verso la consapevolezza che nulla è semplice anche quando apparentemente le situazioni sembrano favorevoli. Una cosa è certa, non si può tonare indietro. Quel che è fatto è fatto. Gli errori restano. Ci ricordano quello che siamo stati, sfilacciati nell’incapacità di agire in un altro modo. Eppure, sbagliare serve. Fa crescere, se si coglie appieno la lezione di vita. Non tutti godono della fortuna di una seconda possibilità. Alcuni la sprecano senza comprenderne il valore, altri la sfruttano al meglio. In ogni caso, bisogna rendere conto alla propria coscienza. Essa smuove tutto finanche il coraggio nel prendere decisioni complicate alle quali seguiranno azioni audaci. Sentirsi in pace con se stessi, poi, acquieta i sensi di colpa, se ci sono. La pressione dei pensieri, che possono diventare ossessivi, affievolisce la spinta verso la quotidianità, verso il futuro. Si restringe anche la prospettiva quando non trovi sbocchi, quando sei con le spalle al muro. La seconda chance non potrebbe essere un fallimento e se dovesse diventarlo, pur avendo fatto tutto quello che si doveva nel limite del possibile, sarà sempre una chiara grazia che ognuno interpreta secondo il proprio desiderio. In Forse un altro di Michele Zatta avverti la vita nella sua fragilità, soprattutto quando alcune ossessioni tolgono il respiro. È un attimo. Coraggio, destino, amore, morte, tutto perde senso e sostanza per Mike, un ragazzo che entra in una bolla dalla quale non ha più valore la cognizione di se stesso. La visione dell’esistenza, chiusa nei propri errori, può sgualcirsi per un eccessivo incaponimento per rimediare a sbagli che non si riesce ad accettare. Il romanzo è singolare, atipico. La storia, intrisa di acuta ironia, sprigiona una serie di riflessioni che il lettore coglie in modo chiaro. La prosa, in alcuni punti, è come se si inceppasse perché la scrittura è fuori dal comune, insolita. A primo impatto, la narrazione appare sganciata dal fluido stile classico. È solo impressione. Nulla è come appare.
Lucia Accoto
Il link alla recensione su The BookAdvisor: https://bitly.ws/32jK6