“Da luoghi lontani” su Leggere:tutti
Da luoghi lontani
Raramente una raccolta di racconti è qualcosa di diverso da una raccolta di racconti. Nel caso di Da luoghi lontani, libro composto da nove racconti scritti da Giovanni Agnoloni, Carlo Cuppini e Sandra Salvato (Arkadia Editore, 2022), invece lo si può dire. Come gli autori spesso ripetono, parafrasando un termine nato in ambito musicale (concept album), si tratta di un concept book, perché i loro racconti, inanellati in ordine vario e concatenati in modo da formare una continuità ininterrotta – sia pur nella varietà di stili –, sono collegati da un Leitmotiv concettuale e “atmosferico”. Il tema di fondo è quello della lontananza, della mancanza di, quella che genera la tensione verso l’Oltre, superando i limiti che la nostra mente identifica nel luogo e nel momento presenti. Come i tre hanno già sottolineato nelle prime presentazioni del libro (uscito a metà aprile), in realtà il tempo – lo dicono le scoperte più recenti di fisica quantistica – non esiste, e in ultima analisi è solo il modo che il cervello umano ha di interpretare l’unico processo cosmico irreversibile, ovvero la dispersione termica e l’aumento dell’entropia (disordine, caos) della materia-energia. Esiste, in definitiva, solo lo spazio, per cui qui, ora, possiamo ancora sentire vibrare innumerevoli lì e allora che hanno fatto parte della nostra vita e di quella di chi ci ha preceduti. Ecco dunque il senso della prima delle tre sezioni del libro, intitolata “Memoria”, dove ricordi d’infanzia o di momenti della vita di genitori e nonni entrano in gioco, dialogando sottilmente con le percezioni dell’adesso. Ma anche nella seconda parte, “Sogno”, vediamo affacciarsi momenti sovrapposti (appunto il titolo di uno dei racconti) e suggestioni di altrove non solo geografici, ma immaginativi, legati a situazioni che fuoriescono dall’ordinarietà del quotidiano, pur appartenendovi a tutti gli effetti. E così è anche nella terza sezione, “Spazi cosmici”, dove lo sguardo si apre sui precipizi più vertiginosi dell’esistenza, quelli legati alle scelte che hanno determinato un certo corso degli eventi, escludendo – come le ormai proverbiali sliding doors – altri possibili scenari (ma, viene da chiedersi, fino a che punto?) e suggerendo quasi implicitamente che da qualche parte, in un misterioso luogo lontano, quelle possibilità puramente teoriche abbiano continuato e continuino tuttora a esistere.
Gordiano Lupi
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