“Corpo a corpo” su Leggere:tutti
Corpo a corpo
Cosa può accadere in una giornata. Nulla. Oppure tutto. Il tempo che compone un giorno può passare senza che alcunché di significativo accada oppure basta un giorno per dare significato a intere esistenze. Il libro di Elena Mearini concentra il racconto nell’arco di temporale di un solo giorno. Ma tema della narrazione è anche il luogo dove gli eventi di questa particolare giornata si volgono: una palestra di boxe. Ed ecco che tempo, luogo, sport e legami diventano baluardi di una profonda simbologia che deve per certo aver ispirato l’autrice. Una palestra che appare senza tempo, nel senso che il tempo sembra essersi fermato, eppure in essa si assiste e si è assistito (nel tempo) alla disfatta o alla rinascita di intere e esistenze, dentro e fuori dal ring. Legami che nascono e si sciolgono all’ombra della comune passione sportiva – la boxe appunto – emblema simbolico dell’incontro-scontro della vita. La storia sembra procedere lungo una linea, un chiaroscuro che la fa scorrere verso la tanta agognata quanto odiata perfezione. Una perfezione che riguarda il modellare i reali comportamenti ma che finisce con il coinvolgere anche i sogni e le ambizioni di ognuno, al punto che reale e immaginario sembrano confondersi e danneggiarsi a vicenda. Esattamente come accade nella vita reale, allorquando, nel tentativo di apparire perfetti a ogni costo ci si ritrova disposti a sacrificare perfino se stessi. Si pensi, ad esempio, all’immagine edulcorata di se stessi che si crea sui social, in questo mondo virtuale dove tutti o quasi vogliono apparire per ciò che poi non sono ma vorrebbero essere. In diversi punti di Corpo a corpo il lettore si ritrova a riflettere su queste tematiche, esposte a volte anche in una maniera che potrebbe sembrare brutale ma che si rivela essere per certo efficace, a volte necessaria. Ci sono delle morti nel libro di Mearini ma definirlo un romanzo noir sarebbe restrittivo, più adatti forse gli aggettivi psicologico e introspettivo. Anche perché le vere indagini svolte nel libro sono quelle condotte nella mente dei personaggi, nei sentimenti come anche nelle devianze. Pulsioni distruttive e auto-distruttive, sentimenti forti e devastanti, come l’invidia, che generano vero e proprio tormento. La scrittura di Elena Mearini è chiara, decisa, diretta. Riesce l’autrice a regalare al lettore pagine molto intense con un linguaggio tutto sommato “semplice”, con una storia tutto sommato “ordinaria”, con dei protagonisti tutto sommato “normali”. Riesce anche a non rendere il tutto banale e il risultato è un libro davvero straordinario.
Irma Loredana Galgano
Il link alla recensione su Leggere:tutti: http://bitly.ws/HGSw