Corpo a corpo
KO
Non è mai il momento giusto, il tempo è tutto un errore. Qualsiasi cosa tu faccia, in qualche modo e per qualche ragione, sbagli.
Devo bere qualcosa, apro il rubinetto della cucina, lascio che l’acqua scenda in gola, vada pure di traverso, non importa.
Mi bagno la fronte, improvviso un battesimo senza nome, vorrei non chiamarmi, non essere, evitare di portarmi appresso questo corpo che va a sbattere da ogni parte: lo stipite della porta, lo spigolo della credenza, l’anta dell’armadio.
A stento mi reggo in piedi, i suoi occhi mi si scagliano addosso, colpiscono forte e duro, un’alternanza di pugni e pietre. Mi ha guardato per una frazione di secondo, con il terrore di chi per la prima volta vede un uomo o il suo esatto contrario.
Non so dire chi tra noi fosse più distante dall’umano. Forse è proprio questo che accade, quando sei a un passo dal morire, oppure a un passo dall’uccidere.
Le chiavi dell’auto, il portafoglio, può essere che qualche luce sia rimasta accesa, in camera magari, e dalla cucina arriva il rumore della goccia che scende, ho chiuso male il rubinetto.
Il tempo è tutto un errore, non c’è mai quando deve, ti si pianta davanti quando dovrebbe levarsi di mezzo e lasciarti passare. Devo muovermi, sbrigare le gambe e il respiro.