“Con tutto il mio cuore rimasto” su I libri di Mompracem
CON TUTTO IL MIO CUORE RIMASTO
Questo libro mi ha emozionato. E non è una cosa che mi succeda spesso. Un’altra cosa che non mi succede spesso è di prendere il libro appena finito e ricominciarlo daccapo, perché c’erano delle cose che lì per lì non avevo notato, non avevo capito, a cui non avevo dato il giusto peso e ora, alla luce delle rivelazioni finali, che poi rivelazioni esattamente non sono, perché lasciano comunque larghi spazi di ambiguità, avevo bisogno di rivederlo. E poi il cuore mi batteva forte nel petto e non riuscivo a dormire, quindi tanto valeva se prendevo di nuovo il libro e me lo leggevo daccapo. Il libro è Con tutto il mio cuore rimasto, di Rosario Palazzolo (Arkadia, 2021): la storia che racconta è quella di un ragazzino di tredici anni, Concetto Acquaviva, che vive chiuso in una stanza sotto la sorveglianza di due terribili donne e che un giorno, come il conte Ugolino, sente che le sue carceriere stanno sbarrando la porta della sua prigione con delle assi di legno: capisce allora che da quella stanza non uscirà più. Ma chi è Concetto, e perché lo tengono prigioniero, e dove sono i suoi genitori, e da quanto tempo è là dentro, e che cosa ha fatto per meritare questo? Sono domande che tengono incollato il lettore e che trovano parziali e a volte contraddittorie risposte man mano che la lettura va avanti: ci sono delle lettere che qualcuno ha scritto a Gesù e che raccontano una storia tragica e spassosa, analizzano un’infanzia problematica, attraversata da due terribili eventi. Ma chi è il protagonista di questa storia, chi ha scritto le lettere a Gesù? È della sua infanzia che si parla? E quanti anni ha, ora, Concetto? Le rivelazioni si succedono in un crescendo che, come è successo a me, fa battere forte il cuore. C’è poi la lingua straordinaria in cui è scritto questo libro, una sorta di monologo interiore incalzante e divertente, un lessico fantasioso, nel quale compaiono parole come ridanchino, mutozitto, smordimontagna e scricchiamacigno, un andamento ritmato, quasi rapsodico, con periodi lunghi mezza pagina, intercalati da inserti in corsivo che possono essere dialoghi immaginari, da citazioni che possono essere indifferentemente di Padre Pio o delle sigle dei cartoni animati anni ’80… in conclusione, un romanzo sorprendente, tutto da godere, sia nella storia che nello stile.
Marisa Salabelle
Il link alla recensione su I libri di Mompracem: https://bit.ly/3J0ovrk