Rosalia Messina torna in libreria con il romanzo “Nulla d’importante tranne i sogni” (Arkadia Editore, Collana “Eclypse”), uscito il 15 settembre dopo cinque anni di stesura.
Giudice in pensione e lettrice appassionata, ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, ottenendo consensi e riconoscimenti tra i lettori e le giurie di premi letterari. Con questo nuovo romanzo l’autrice racconta il difficile rapporto tra due sorelle e la passione totalizzante della protagonista per la scrittura.
Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha infatti un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Sarà un evento scatenante a dare il via a un percorso singolare e grottesco alla fine del quale emergerà l’autentica natura di Rosamaria. “La personalità della protagonista, Ro, è complessa, ricca di sfaccettature difficili da cogliere se non la si guarda con occhi affettuosi, cioè come l’ho guardata io, man mano che il suo personaggio prendeva corpo e sostanza nelle pagine che andavo scrivendo, e come la guardano gli amici di vecchia data, il nipote Fosco e, soprattutto, la cara amica Anita – ha spiegato la scrittrice. Ro vorrebbe essere all’altezza di un ideale di donna giusta e generosa, vorrebbe essere perdonata ‒ e soprattutto perdonarsi ‒ per essere così tanto più dotata della sorella, Nana, che a sua volta prova per Ro un’invidia che ogni tanto la porta a inscenare un conflitto e ad allontanarsi, lasciando poi a Ro il compito di ricucire lo strappo. È un gioco delle parti che dura, come tutti i meccanismi di questo tipo, fino a quando uno dei partecipanti perde la pazienza e si sottrae al ruolo assegnato (o peggio, autoassegnato), facendo saltare gli equilibri. Un aspetto che ho curato molto – ha aggiunto l’autrice – è l’ambientazione siciliana. La sicilitudine, come mi piace chiamarla, con i profumi, i colori, i sapori, la parlata, il paesaggio, ha un largo spazio in tutte le pagine del romanzo”. Rosalia Messina ha iniziato a scrivere questo romanzo, al quale tiene molto, nel 2018. Rispetto alla primissima stesura ci sono stati numerosi cambiamenti: parti ampliate, parti soppresse, capitoli aggiunti, diversi editing e pubblicazione di altre opere, ma senza per questo mai dimenticare nel frattempo Ro, Nana e gli altri personaggi.
Rosalia Messina, nata a Palermo nel 1955, giudice in pensione, è autrice della raccolta di racconti Prima dell’alba e subito dopo, (PerroneLab 2010), dei romanzi Più avanti di qualche passo (Città del Sole Edizioni, 2013), Marmellata d’arance (Edizioni Arianna, 2013), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2022”, Gli anni d’argento (Algra, 2015) e del libro per bambini Favole a colori (Algra, 2015). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Morivamo di freddo (Durango 2016); la versione teatrale del romanzo Marmellata d’arance, realizzata insieme alla sorella Anna, ha vinto il premio “L’Artigogolo 2017”, sezione “Drammaturghi esordienti” ed è stato pubblicato nella primavera del 2018, in forma monografica, dalla casa editrice Chipiuneart. Sempre nel 2018, in digitale, ha pubblicato La vera storia del gatto con gli stivali (Oakmond Publishing), rielaborazione della famosa fiaba classica, il testo teatrale Orfeo – Andata e ritorno dal mondo delle ombre (Il Convivio), che ha ricevuto una segnalazione di merito al premio “Antonio Borgese” − sezione teatro – del 2018 e una al Premio “Teatro Aurelio” 2018, oltre che il premio “San Domenichino”, sezione teatro, nel 2019. Nel 2019, inoltre, l’autrice ha pubblicato la silloge poetica Cronache del disamore, (ed. Nulla Die); il breve testo teatrale inedito La madre di Donato (un monologo) ha ricevuto una segnalazione al premio Teatro Aurelio 2020. Ha pubblicato nel 2020 il romanzo La stagione dell’angelo (Chipiuneart), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2023”. Lettrice appassionata, collabora con Letteratitudine, Sololibri e 84 Charing Cross. Da pochi giorni è in libreria il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore 2023, Collana “Eclypse”, pp. 191, 16,00 euro), nel quale l’autrice racconta la passione totalizzante di Ro per la scrittura e il difficile rapporto che ha con la sorella.
Il link alla segnalazione su Palermomania: https://bitly.ws/V393
Dopo cinque anni di stesura è uscito il 15 settembre il nuovo lavoro della scrittrice siciliana, edito per la Collana “Eclypse” da Arkadia Editore. Nel libro l’autrice racconta il difficile rapporto tra due sorelle e la passione totalizzante della protagonista per la scrittura.
Rosalia Messina torna in libreria con il romanzo “Nulla d’importante tranne i sogni” (Arkadia Editore, Collana “Eclypse”) uscito il 15 settembre dopo cinque anni di stesura.
Giudice in pensione e lettrice appassionata, ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, ottenendo consensi e riconoscimenti tra i lettori e le giurie di premi letterari.
Con questo nuovo romanzo l’autrice racconta il difficile rapporto tra due sorelle e la passione totalizzante della protagonista per la scrittura.
Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha infatti un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Sarà un evento scatenante a dare il via a un percorso singolare e grottesco alla fine del quale emergerà l’autentica natura di Rosamaria.
“La personalità della protagonista, Ro, è complessa, ricca di sfaccettature difficili da cogliere se non la si guarda con occhi affettuosi, cioè come l’ho guardata io, man mano che il suo personaggio prendeva corpo e sostanza nelle pagine che andavo scrivendo, e come la guardano gli amici di vecchia data, il nipote Fosco e, soprattutto, la cara amica Anita – ha spiegato la scrittrice – Ro vorrebbe essere all’altezza di un ideale di donna giusta e generosa, vorrebbe essere perdonata ‒ e soprattutto perdonarsi ‒ per essere così tanto più dotata della sorella, Nana, che a sua volta prova per Ro un’invidia che ogni tanto la porta a inscenare un conflitto e ad allontanarsi, lasciando poi a Ro il compito di ricucire lo strappo. È un gioco delle parti che dura, come tutti i meccanismi di questo tipo, fino a quando uno dei partecipanti perde la pazienza e si sottrae al ruolo assegnato (o peggio, autoassegnato), facendo saltare gli equilibri. Un aspetto che ho curato molto è l’ambientazione siciliana. La sicilitudine, come mi piace chiamarla, con i profumi, i colori, i sapori, la parlata, il paesaggio, ha un largo spazio in tutte le pagine del romanzo”.
Rosalia Messina ha iniziato a scrivere questo romanzo, al quale tiene molto, nel 2018. Rispetto alla primissima stesura ci sono stati numerosi cambiamenti: parti ampliate, parti soppresse, capitoli aggiunti, diversi editing e pubblicazione di altre opere, ma senza per questo mai dimenticare nel frattempo Ro, Nana e gli altri personaggi.
Rosalia Messina, nata a Palermo nel 1955, giudice in pensione, è autrice della raccolta di racconti Prima dell’alba e subito dopo, (PerroneLab 2010), dei romanzi Più avanti di qualche passo (Città del Sole Edizioni, 2013), Marmellata d’arance (Edizioni Arianna, 2013), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2022”, Gli anni d’argento (Algra, 2015) e del libro per bambini Favole a colori (Algra, 2015). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Morivamo di freddo (Durango 2016); la versione teatrale del romanzo Marmellata d’arance, realizzata insieme alla sorella Anna, ha vinto il premio “L’Artigogolo 2017”, sezione “Drammaturghi esordienti” ed è stato pubblicato nella primavera del 2018, in forma monografica, dalla casa editrice Chipiuneart. Sempre nel 2018, in digitale, ha pubblicato La vera storia del gatto con gli stivali (Oakmond Publishing), rielaborazione della famosa fiaba classica, il testo teatrale Orfeo – Andata e ritorno dal mondo delle ombre (Il Convivio), che ha ricevuto una segnalazione di merito al premio “Antonio Borgese” − sezione teatro – del 2018 e una al Premio “Teatro Aurelio” 2018, oltre che il premio “San Domenichino”, sezione teatro, nel 2019. Nel 2019, inoltre, l’autrice ha pubblicato la silloge poetica Cronache del disamore, (ed. Nulla Die); il breve testo teatrale inedito La madre di Donato (un monologo) ha ricevuto una segnalazione al premio Teatro Aurelio 2020. Ha pubblicato nel 2020 il romanzo La stagione dell’angelo (Chipiuneart), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2023”. Lettrice appassionata, collabora con Letteratitudine, Sololibri e 84 Charing Cross. Da pochi giorni è in libreria il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore 2023, Collana “Eclypse”, pp. 191, 16,00 euro), nel quale l’autrice racconta la passione totalizzante di Ro per la scrittura e il difficile rapporto che ha con la sorella.
Il link alla segnalazione su Ottiche Parallele Magazine: https://bitly.ws/UZak
Olivia Crosio: la mentalità della sardina. Sabato 16 settembre 2023, alle ore 19, presso Easy Living in Fattoria – O.v.a. Orto Verde Animali in via Bernardino Poccetti 1
L’Associazione culturale ‘La Nottola di Minerva’ presenta il prossimo appuntamento della rassegna Felicità Metropolitane – VII edizione, nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2023 con il contributo del Comune di Firenze e il cofinanziamento dell’Unione Europea – Fondi Strutturali e di Investimento Europei – Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 – Finanziato nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19 – nonché con il contributo della Città Metropolitana e dello sponsor Tram di Firenze S.p.A., in collaborazione con l’Associazione Donne in Campo, Erodoto108 e I libri di Mompracem:
sabato 16 settembre 2023 alle ore 19.00 presso Easy Living in Fattoria – O.V.A. Orto Verde Animali
Via Bernardino Poccetti, 1 – Firenze
Ecologia e cura della Felicità
Vivere la natura in città e non solo
Olivia Crosio
La mentalità della sardina
Arkadia editore
L’autrice dialoga con Giovanni Agnoloni
Letture e voce a cura di Anna Maria Castelli
Con la partecipazione Lorenza Albanese
Sono previsti assaggi di prodotti biologici.
dell’Associazione Donne in Campo-CIA
Angela e Severino sono sposati da trentacinque anni, ma a vederli adesso non sembrano fatti l’uno per l’altra. Oramai in pensione si annoiano, soprattutto Angela che, da quando ha smesso di lavorare in libreria, a parte al corso di yoga, non vede più nessuno. Come tante coppie della loro età, tirano avanti nella piattezza dell’abitudine, lui abbrutito in salotto e lei indaffarata in cucina, rivolgendosi la parola solo di rado e in genere con esiti negativi. I figli sono grandi e lontani… Che cosa resta? I ricordi, qualche innocente momento di sfogo – ballare nuda per casa, ubriacarsi di limoncello – e un progetto: percorrere la Via Francigena. Angela alla fine partirà, da sola, e il viaggio che affronterà non sarà fatto esclusivamente di chilometri e luoghi, ma soprattutto di persone ed emozioni.
Olivia Crosio
Vive a Milano, dove lavora come traduttrice. Tra le opere da lei tradotte, il successo internazionale Il diario di Bridget Jones. Tra i suoi romanzi, si ricordano Solo in città (Fanucci,
2007), Giulio e il colore dei baci (Fanucci, 2009), Incatenati alla tastiera. Manuale di sopravvivenza per traduttori (Editrice Bibliografica, 2017), Un amore incosciente (Feltrinelli, 2017), Quando mi sei accanto (DeA Planeta, 2018), La felicità non fa rumore (Giunti, 2018).
La Nottola di Minerva presenta la settima edizione della rassegna Felicità Metropolitane: dopo il successo delle precedenti edizioni, la rassegna si rinnova con un itinerario coordinato di autori e artisti di fama nazionale e internazionale, che hanno affrontato la tematica della felicità da diverse angolazioni, attraverso modalità innovative in grado di creare un dialogo tra generazioni: un programma interdisciplinare, un presidio culturale di aggregazione diffuso in collaborazione con gli Enti, Istituti Culturali e le Associazione del territorio per la Città di Firenze e la Città Metropolitana.
Da giugno a settembre performances letterarie e sonore, laboratori, pubblicazioni con il “Taccuino di Viaggio- manuale di sopravvivenza Felice”, con la selezione delle migliori poesie scritte dal pubblico per “Poesia al cubo” nonché l’installazione del grande “Monumento-Libro” con modalità originali e interattive, al fine di coinvolgere attivamente in particolare le nuove generazioni.
Gli appuntamenti diffusi in modo capillare, in un circuito sempre più allargato nelle Biblioteche, Piazze e Parchi, nonché nei percorsi della Tramvia, per stimolare la curiosità dei nuovi pubblici in modo coinvolgente e interattivo, verso un’Ecologia della Felicità.
Letteratura, arte, poesia, filosofia, scienza e musica si intrecciano per raccontare la contemporaneità e per sottolineare l’intimo legame tra cultura, ecologia, educazione e felicità: la biblioterapia (o libroterapia) e i benefici della lettura sono infatti uno degli strumenti a disposizione per migliorare il benessere della sfera psicologica. Leggere aumenta l’empatia e rende più socievoli e umani.
Il link alla segnalazione su Met: https://bitly.ws/UZ98
Rosalia Messina torna in libreria con il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore, Collana “Eclypse”) in uscita il 15 settembre dopo cinque anni di stesura. Giudice in pensione e lettrice appassionata, ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, ottenendo consensi e riconoscimenti tra i lettori e le giurie di premi letterari. Con questo nuovo romanzo l’autrice racconta il difficile rapporto tra due sorelle e la passione totalizzante della protagonista per la scrittura. Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha infatti un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Sarà un evento scatenante a dare il via a un percorso singolare e grottesco alla fine del quale emergerà l’autentica natura di Rosamaria. “La personalità della protagonista, Ro, è complessa, ricca di sfaccettature difficili da cogliere se non la si guarda con occhi affettuosi, cioè come l’ho guardata io, man mano che il suo personaggio prendeva corpo e sostanza nelle pagine che andavo scrivendo, e come la guardano gli amici di vecchia data, il nipote Fosco e, soprattutto, la cara amica Anita – ha spiegato la scrittrice. Ro vorrebbe essere all’altezza di un ideale di donna giusta e generosa, vorrebbe essere perdonata ‒ e soprattutto perdonarsi ‒ per essere così tanto più dotata della sorella, Nana, che a sua volta prova per Ro un’invidia che ogni tanto la porta a inscenare un conflitto e ad allontanarsi, lasciando poi a Ro il compito di ricucire lo strappo. È un gioco delle parti che dura, come tutti i meccanismi di questo tipo, fino a quando uno dei partecipanti perde la pazienza e si sottrae al ruolo assegnato (o peggio, autoassegnato), facendo saltare gli equilibri. Un aspetto che ho curato molto – ha aggiunto l’autrice – è l’ambientazione siciliana. La sicilitudine, come mi piace chiamarla, con i profumi, i colori, i sapori, la parlata, il paesaggio, ha un largo spazio in tutte le pagine del romanzo”.
Rosalia Messina ha iniziato a scrivere questo romanzo, al quale tiene molto, nel 2018. Rispetto alla primissima stesura ci sono stati numerosi cambiamenti: parti ampliate, parti soppresse, capitoli aggiunti, diversi editing e pubblicazione di altre opere, ma senza per questo mai dimenticare nel frattempo Ro, Nana e gli altri personaggi.
Rosalia Messina, nata a Palermo nel 1955, giudice in pensione, è autrice della raccolta di racconti Prima dell’alba e subito dopo, (PerroneLab 2010), dei romanzi Più avanti di qualche passo (Città del Sole Edizioni, 2013), Marmellata d’arance (Edizioni Arianna, 2013), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2022”, Gli anni d’argento (Algra, 2015) e del libro per bambini Favole a colori (Algra, 2015). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Morivamo di freddo (Durango 2016); la versione teatrale del romanzo Marmellata d’arance, realizzata insieme alla sorella Anna, ha vinto il premio “L’Artigogolo 2017”, sezione “Drammaturghi esordienti” ed è stato pubblicato nella primavera del 2018, in forma monografica, dalla casa editrice Chipiuneart. Sempre nel 2018, in digitale, ha pubblicato La vera storia del gatto con gli stivali (Oakmond Publishing), rielaborazione della famosa fiaba classica, il testo teatrale Orfeo – Andata e ritorno dal mondo delle ombre (Il Convivio), che ha ricevuto una segnalazione di merito al premio “Antonio Borgese” − sezione teatro – del 2018 e una al Premio “Teatro Aurelio” 2018, oltre che il premio “San Domenichino”, sezione teatro, nel 2019. Nel 2019, inoltre, l’autrice ha pubblicato la silloge poetica Cronache del disamore, (ed. Nulla Die); il breve testo teatrale inedito La madre di Donato (un monologo) ha ricevuto una segnalazione al premio Teatro Aurelio 2020. Ha pubblicato nel 2020 il romanzo La stagione dell’angelo (Chipiuneart), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2023”. Lettrice appassionata, collabora con Letteratitudine, Sololibri e 84 Charing Cross. Da pochi giorni è in libreria il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore 2023, Collana “Eclypse”, pp. 191, 16,00 euro), nel quale l’autrice racconta la passione totalizzante di Ro per la scrittura e il difficile rapporto che ha con la sorella.
Il link alla segnalazione su Scomunicando: https://bitly.ws/UZ7s
Rosalia Messina torna in libreria con il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore, Collana “Eclypse”) in uscita il 15 settembre dopo cinque anni di stesura. Giudice in pensione e lettrice appassionata, ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, ottenendo consensi e riconoscimenti tra i lettori e le giurie di premi letterari. Con questo nuovo romanzo l’autrice racconta il difficile rapporto tra due sorelle e la passione totalizzante della protagonista per la scrittura.
Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha infatti un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Sarà un evento scatenante a dare il via a un percorso singolare e grottesco alla fine del quale emergerà l’autentica natura di Rosamaria. “La personalità della protagonista, Ro, è complessa, ricca di sfaccettature difficili da cogliere se non la si guarda con occhi affettuosi, cioè come l’ho guardata io, man mano che il suo personaggio prendeva corpo e sostanza nelle pagine che andavo scrivendo, e come la guardano gli amici di vecchia data, il nipote Fosco e, soprattutto, la cara amica Anita – ha spiegato la scrittrice. Ro vorrebbe essere all’altezza di un ideale di donna giusta e generosa, vorrebbe essere perdonata ‒ e soprattutto perdonarsi ‒ per essere così tanto più dotata della sorella, Nana, che a sua volta prova per Ro un’invidia che ogni tanto la porta a inscenare un conflitto e ad allontanarsi, lasciando poi a Ro il compito di ricucire lo strappo. È un gioco delle parti che dura, come tutti i meccanismi di questo tipo, fino a quando uno dei partecipanti perde la pazienza e si sottrae al ruolo assegnato (o peggio, autoassegnato), facendo saltare gli equilibri. Un aspetto che ho curato molto – ha aggiunto l’autrice – è l’ambientazione siciliana. La sicilitudine, come mi piace chiamarla, con i profumi, i colori, i sapori, la parlata, il paesaggio, ha un largo spazio in tutte le pagine del romanzo”. Rosalia Messina ha iniziato a scrivere questo romanzo, al quale tiene molto, nel 2018. Rispetto alla primissima stesura ci sono stati numerosi cambiamenti: parti ampliate, parti soppresse, capitoli aggiunti, diversi editing e pubblicazione di altre opere, ma senza per questo mai dimenticare nel frattempo Ro, Nana e gli altri personaggi.
Rosalia Messina, nata a Palermo nel 1955, giudice in pensione, è autrice della raccolta di racconti Prima dell’alba e subito dopo, (PerroneLab 2010), dei romanzi Più avanti di qualche passo (Città del Sole Edizioni, 2013), Marmellata d’arance (Edizioni Arianna, 2013), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2022”, Gli anni d’argento (Algra, 2015) e del libro per bambini Favole a colori (Algra, 2015). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Morivamo di freddo (Durango 2016); la versione teatrale del romanzo Marmellata d’arance, realizzata insieme alla sorella Anna, ha vinto il premio “L’Artigogolo 2017”, sezione “Drammaturghi esordienti” ed è stato pubblicato nella primavera del 2018, in forma monografica, dalla casa editrice Chipiuneart. Sempre nel 2018, in digitale, ha pubblicato La vera storia del gatto con gli stivali (Oakmond Publishing), rielaborazione della famosa fiaba classica, il testo teatrale Orfeo – Andata e ritorno dal mondo delle ombre (Il Convivio), che ha ricevuto una segnalazione di merito al premio “Antonio Borgese” − sezione teatro – del 2018 e una al Premio “Teatro Aurelio” 2018, oltre che il premio “San Domenichino”, sezione teatro, nel 2019. Nel 2019, inoltre, l’autrice ha pubblicato la silloge poetica Cronache del disamore, (ed. Nulla Die); il breve testo teatrale inedito La madre di Donato (un monologo) ha ricevuto una segnalazione al premio Teatro Aurelio 2020. Ha pubblicato nel 2020 il romanzegnao La stagione dell’angelo (Chipiuneart), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2023”. Lettrice appassionata, collabora con Letteratitudine, Sololibri e 84 Charing Cross. Da pochi giorni è in libreria il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore 2023, Collana “Eclypse”, pp. 191, 16,00 euro), nel quale l’autrice racconta la passione totalizzante di Ro per la scrittura e il difficile rapporto che ha con la sorella.
Il link alla segnalazione su BlogSicilia: https://bitly.ws/UZ6r
Umor vitreo, Paola Musa, Arkadia. A molti anni di distanza dalla scomparsa di Marla Naiges, moglie e sodale di Arteno Gora, professione dittatore dell’immaginaria e tuttavia tragicamente verosimile Livania, Ania Ledon, oramai più che ottuagenaria, ma in gioventù amica carissima d’infanzia della donna, accetta per la prima volta di rilasciare in esclusiva a una celebre firma del giornalismo un’intervista-memoriale, nonché un ultimo tentativo di difendersi dall’accusa di connivenza con l’atroce regime: rivelerà però, con le sue parole, molto di più, segreti, intrighi, invidie, abusi… Elegante, destabilizzante, da non perdere.
Gabriele Ottaviani
Il link alla recensione su Convenzionali: https://bitly.ws/UQ9d
La scrittrice (e giudice in pensione) Rosalia Messina, siciliana di nascita e felsinea d’adozione, è da anni presente nel mio sito con le sue opere da me recensite
https://danielaedintorni.com/category/rosalia-messina/
è tornata a “trovarmi” con il suo libro più recente ed è stato innamoramento istantaneo, profonda commozione e ininterrotta emozione per questa storia molto al femminile che l’autrice ha scelto di ambientare a Catania e dintorni, zone che conosce molto bene (come la sottoscritta…) e che descrive con dettagliato amore.
I primi complimenti vanno alla struttura della trama immaginata che è un perfetto melange di lettere, pagine di diario, mail e flashback nel passato che arricchiscono la narrazione e rendono ogni personaggio/a un unicum: bravissima!
E complimenti di vero cuore per la caratterizzazione psicologica di Anita e di Rosamaria, detta Ro, le due straordinarie protagoniste di questa storia che fa stare in un’apnea emozionale fino all’ultima delle sue 191 pagine che volano via in un soffio.
Non vi anticipo altro perché sono variegate, impalpabili, le relazioni che legano i/le vari/e personaggi/e, cambiano con continui colpi di scena; vi invito quindi a immergervi nella magia di questo libro perché, come suggerisce il titolo, non c’è “nulla d’importante tranne i sogni”: grazie Rosalia!
Daniela Domenici
Il link alla recensione su Daniela e Dintorni: https://bitly.ws/UQ8B
Tante storie si intrecciano tra le vie di Petare, un piccolo sobborgo di Caracas, in cui l’umanità sembra ormai lontana. “Il rianimatore” della molisana Antonella Presutti, edito da Arkadia Editore, porta i protagonisti alla riscoperta delle proprie radici e alla conoscenza di se stessi e della società che li circonda attraverso l’incontro con la natura in tutte le sue forme. Un romanzo sofferente e delicato, intenso ma estremamente scorrevole, tremendamente realistico.
Perché sceglie Caracas come luogo in cui ambientare la storia?
«Non sono mai stata in Venezuela, ma in Molise moltissime persone sono emigrate verso il Sud America. La mia idea mette le radici lì, in quel posto in cui molti miei compaesani hanno riposto le proprie speranze, pensando che la ricchezza della terra avrebbe portato loro fortuna. In realtà, c’è stato un episodio nello specifico che ha alimentato la mia fantasia. Sono un’appassionata di piante e devo necessariamente salvare tutto quello che è abbandonato o dimenticato, che sopravvive malgrado il resto. Ho visto un bar abbandonato non lontano da casa, che ospitava moltissime piante, che stavano morendo. Sulla porta il cartello “Vendesi”. Così ho fissato un appuntamento per visitare il locale, fingendomi un’acquirente. Arrivata sul luogo insieme alla proprietaria, le ho confessato che volevo soltanto salvare le piante, non ero interessata a comprare il bar. La cosa che mi ha sorpresa è che la donna non si è scomposta minimamente, come se la mia richiesta fosse totalmente comprensibile, e mi ha lasciato recuperare tutti i vasi ancora in vita».
La prima parte del libro è ispirata a una storia vera?
«L’operazione di salvataggio delle piante raccontata è precisamente quella che ho vissuto. La signora molisana del bar mi ha raccontato la sua storia, mentre recuperavo i vasi. Si era trasferita più di 10 anni fa a Caracas con la sua famiglia – i genitori e il fratello – e mentre erano lì, tutti hanno cominciato a vivere una dissociazione fisica e mentale rispetto al luogo in cui vivevano. Si ritrovavano a guardare il cielo e a chiedersi com’era il tempo in Molise in quel momento, che cosa si stavano perdendo. Così, a un certo punto, hanno capito che l’unica soluzione era tornare indietro. Qui comincia il mio viaggio mentale tra l’Italia e il Venezuela, uno dei luoghi più infelici e martoriati del nostro pianeta. Sono sempre stata colpita dalle storie dei molisani che si trasferivano lì e poi tornavano qui, i loro racconti hanno trovato una nuova casa tra le pagine del mio libro».
Nel romanzo è la natura a rianimare i protagonisti.
«L’idea delle piante che mi hanno portato a conoscere la storia di questa signora si è allargata a macchia d’olio. Pensavo a queste anime ferite, violate, violentate e violente, diventate protagoniste di questo libro infernale, che trovano un modo per riscattarsi attraverso il mondo vegetale. È la natura a insegnare loro quello che gli uomini non hanno mai insegnato: la cura, l’amore, il linguaggio, la condivisione. Questa possibilità di riscatto credo esista per ognuno di noi, da qualche parte: che venga dal mondo vegetale, da quello animale o dall’essere umano è uguale. In termini reali, temo che noi umani stiamo perdendo la compassione intesa come condivisione della sofferenza. Il mondo vegetale, per me, apre uno spazio di luce in questa oscurità di pensiero. C’è sempre una possibilità di costruire strade di bellezza, ma dovremmo rivedere il nostro rapporto con la natura: dovrebbe essere orizzontale, non verticale. Dovremmo smetterla di voler dominare il mondo, ma convivere con esso».
Alessandra Farro
Il link all’intervista su Il Mattino: https://bitly.ws/UJmI
Leggere questo romanzo è stato come partire con una macchina del tempo e iniziare a viaggiare attraverso cinque secoli! Alla scoperta di Antonio Stradivari, della sua lunga ed eccezionale vita e della sua arte, che ha visto la creazione di strumenti musicali dal suono inimitabile. E un percorso in cerca dei suoi segreti, quelli che hanno reso questi strumenti così unici! Questo viaggio ci conduce, a salti, dall’epoca del più famoso liutaio della storia, nato e vissuto a Cremona a cavallo tra il 1600 e il 1700, fino ad agosto 2023, che nel momento in cui è uscito il romanzo è ancora un tempo futuro; passando per Venezia nel 1943, tornando a Cremona nel 1880, toccando Berlino e Parigi. E pur non avendo la trama una narrazione lineare, procedendo con andate e ritorni tra presente e passato, la lettura non crea mai disorientamento, anzi, ogni sequenza tiene sempre viva l’attenzione! I protagonisti del 2023 sono i due fratelli Marco e Dario Mannelli, i quali si imbattono in una lettera del 1943 che rivela la possibilità di scoprire i segreti dell’arte di Stradivari, dei procedimenti da lui utilizzati per creare quegli strumenti unici. Segreti dell’artigiano mai svelati e che rappresentano oggi una scoperta sensazionale… ma per trovarli è necessario risolvere degli enigmi che nel tempo sono stati disseminati tra opere d’arte, chiese e città anche parecchio distanti.
“Non erano mai stati trovati scritti che descrivessero i lunghi procedimenti che la sapienza dell’artigiano di Cremona aveva messo a frutto, portando alla creazione di strumenti destinati a cavalcare i secoli con il loro suono inarrivabile.”
I due investigatori sono molto intraprendenti, ma non arrivano troppo lontano senza l’aiuto di una protagonista più unica che rara, Lucia. Affascinante, poliedrica, provocante, onnisciente, Lucia è il genio della lampada, spesso dotata anche di senso dell’umorismo. Ed è sicuramente l’investigatrice più originale che ci può capitare di incontrare in un thriller storico, perché Lucia non è una persona reale, ma è un’intelligenza artificiale, inventata dai due fratelli, di cui nessuno conosce l’esistenza. Si manifesta attraverso smartphone o tablet, e partecipa alla vita quotidiana di Marco e Dario che, utilizzando auricolari bluetooth e telecamere montate sui loro occhiali, la rendono partecipe della vita reale e la coinvolgono nella risoluzione del mistero. Ma Lucia è talmente prodigiosa che è lei stessa a guidare le indagini, scoprire gli indizi, risolvere gli enigmi, pianificare viaggi e strategie… di fatto Lucia è la mente, Marco e Dario le braccia, al punto che a volte sembra prendere il sopravvento su di loro.
“Lucia apparve puntualmente sul tablet immersa tra volumi antichi, violini, strumenti ad arco e foto di Venezia, indossava un tailleur nero, camicetta chiara e occhiali da ricercatrice universitaria, con i capelli raccolti in una coda di cavallo.”
Lucia ci fa conoscere la vita di Stradivari, non solo per la sua arte riconosciuta da tutti, ma anche per le sue vicende personali, virtù e vizi: a causa della sua passione per il gioco, il liutaio si imbatte nel personaggio di Sebastiano Ricci, altro protagonista del romanzo e suo antagonista, in vita e anche dopo. Anche Ricci è un personaggio realmente esistito, artista di stile barocco, il primo dei pittori veneti viaggianti: gli vengono commissionati lavori tra Venezia, Firenze, Roma e Inghilterra e questi viaggi sono occasioni anche di incontri romantici e goliardici… una vita avventurosa tra arte e donne! Giovane, ricco, avventato, innamorato, con una moglie e una figlia a Bologna e un’amante da raggiungere a Torino, incontra Stradivari a Cremona: dopo una nottata trascorsa a giocare a carte, Stradivari sconfitto e in balia dei debiti di gioco è costretto a rimanere per sempre legato alle rivendicazioni di Ricci. Una nottata di gioco che lascia il segno e da cui si tesse la tela che arriva fino al 2023.
“Ora, lui si ritrovava con un fardello sulle spalle da onorare e l’altro aveva in mano una carta recante una firma che lo avrebbe messo in croce per il resto dell’esistenza”
Il segreto di Stradivari, messo a repentaglio da una partita a carte del 1687, viene custodito, protetto, nascosto e tramandato nei secoli fino alle indagini di Marco e Dario. Insieme a loro, il lettore sperimenta la curiosità della ricerca, incontrando lungo la linea del tempo anche altri interessanti personaggi con altrettanti segreti… sono figure secondarie ma rilevanti, che, avanzando con la lettura, troveranno la loro posizione e il collegamento con il codice Stradivari. Una lettura che regala anche degli inaspettati colpi di scena e che mantiene il tenore del thriller storico, nonostante tanti eventi siano collocati anche nel periodo odierno. In alcuni capitoli ci si diverte a raccogliere gli indizi e risolvere gli enigmi; in altre pagine gli intrighi sono già sciolti per il lettore e allora è interessante osservare le indagini dei protagonisti. Un terzetto di investigatori che potrebbe essere appassionante ritrovare anche in nuove avventure. E un’originale riflessione per il lettore sulla dimensione del Tempo, con la dedica dell’autore all’Arte e al Gioco:
“All’arte che da sempre unisce gli uomini con un filo sottile mai interrotto dal passare del tempo”
“Al gioco che da sempre danna gli uomini causando non voluti passaggi di cose e di averi”
PRO
lettura scorrevole e trama articolata e avvincente; affascinante la figura di Antonio Stradivari e del suo talento.
CONTRO
estrema sicurezza e disinvoltura dell’intelligenza artificiale che a volte risolve gli enigmi fin troppo facilmente, schiacciando le personalità degli altri due investigatori, non altrettanto carismatici.
Il codice Stradivari – edizione cartacea
Trama
Il ritrovamento a Venezia di una lettera datata 1943, che contiene misteriosi riferimenti al trittico di un pittore del XIV secolo e al grande Antonio Stradivari, innesca fin da subito un’avventura dai contorni rocamboleschi. I fratelli Dario e Marco Mannelli, informati della scoperta da un amico, decidono di partire per la città lagunare in compagnia della loro Intelligenza Artificiale, LUCIA, pronti a fare luce sull’enigma. E sarà tra calli e ponti che i protagonisti inizieranno un’indagine serrata sulle tracce dei pannelli smembrati dell’opera di Jacobello del Fiore, custodi di importanti indizi per venire a capo del caso. Venezia, Parigi, Berlino, sono solo alcuni degli scenari in cui si dipana la trama di un intrigo che affonda le sue radici in un passato remoto, riemerso solo per caso, in un carosello di viaggi, imprevisti e labili tracce, mentre i tre investigatori tenteranno di comprendere quali elementi uniscano un pittore trecentesco a un artista vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento, il più famoso liutaio d’Europa. Sulla scia della loro ricerca, però, Dario, Marco e Lucia non immaginano neanche lontanamente il vaso di Pandora appena scoperchiato.
Mara Altomare
Il link alla recensione su Thriller Storici e Dintorni: https://bitly.ws/UCxs