Cari lettori,
l’ospite di questa intervista è Rosalia Messina. Nata a Palermo nel 1955, in esilio volontario a Bologna, giudice in pensione, dopo avere esordito con la raccolta Prima dell’alba e subito dopo (Lab, 2010) ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, vincendo diversi premi. Lettrice appassionata, scrive le sue impressioni di lettura su “SoloLibri”, “84 Charing Cross” e “Letteratitudine”.
D. ROSALIA, COM’È NATA LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
R. Innanzitutto grazie per l’intervista, Katia.
Anche se ho sempre amato scrivere, sono arrivata alla pubblicazione solo in tempi relativamente recenti. Ho pubblicato il mio primo libro, una raccolta di racconti, nel 2010; poi non mi sono più fermata. Non tutto ciò che ho scritto e scrivo arriva alla pubblicazione e certe volte neppure alla stesura definitiva: molto rimane allo stato di appunto o abbozzo da sviluppare che però poi, per qualche ragione, viene abbandonato. Durante i primi cinquantacinque anni della mia vita ho scritto a tempo perso, per il puro piacere di scrivere; solo dopo aver frequentato una scuola di scrittura sono arrivata a raccogliere alcuni racconti e a farne una pubblicazione, vincendo una selezione indetta dalla casa editrice Perrone.
D. QUANTO TEMPO HAI IMPIEGATO PER LA REALIZZAZIONE DEL TUO ROMANZO “NULLA D’IMPORTANTE TRANNE I SOGNI”?
R. È stata una gestazione laboriosa. Il primo embrione risale al 2018 ma ho continuato a lavorarci per anni, complessivamente cinque. Ho inviato il testo alla casa editrice Arkadia nel 2022 e il romanzo ha visto la luce il 15 settembre 2023. Sono stati necessari ripetuti aggiustamenti, rielaborazioni, editing professionali. Il romanzo non raggiunge le duecento pagine ma ha una struttura non semplice: il materiale narrativo si compone non solo di narrazione in terza persona ma anche di lettere, pagine di diario e anche spezzoni di romanzi in stesura, essendo la protagonista, Rosamaria Mortillaro detta Ro, una prolifica scrittrice di successo. Trovare un equilibrio tra le diverse componenti non è stato semplice.
D. DA QUALE IDEA, SPUNTO, ESIGENZA O FONTE DI ISPIRAZIONE, È NATO QUESTO ROMANZO?
R. Pur trattandosi di un romanzo di pura fantasia, alcuni temi di Nulla d’importante tranne i sogni scaturiscono dall’osservazione della realtà. Sono una persona curiosa, portata a lavorare d’immaginazione. Anche quando non sono seduta al computer a scrivere invento storie che la maggior parte delle volte rimangono nella mia mente, altre volte diventano un appunto sul quale mi riprometto di lavorare. Lo spunto può essere costituito da un fatto di cronaca che mi incuriosisce; da un piccolo accadimento al quale assisto per strada o, magari, da una conversazione che orecchio in treno. Queste fantasie di solito non superano la fase embrionale; solo talvolta crescono e si ampliano fino a diventare romanzi. Da questo lavorio costante e dall’interesse che ho sempre provato per i legami familiari nasce il filone centrale di Nulla d’importante tranne i sogni: la relazione difficile fra due sorelle di forte personalità, la fragilità degli equilibri nei rapporti interpersonali, lo scarto a volte vistoso fra ciò che appare e ciò che è sostanza. Un altro tema rilevante del romanzo è il processo creativo letterario visto dall’interno, con gli occhi di una scrittrice per diversi motivi in crisi; nonostante tutto, Ro continua a creare trame e personaggi. I romanzi che mettono in scena scrittori e scrittura mi hanno sempre affascinato: si pensi ‒ giusto per fare alcuni esempi ‒ ai numerosi romanzi di Philip Roth in cui compare lo scrittore Nathan Zuckerman; al dramma pirandelliano Sei personaggi in cerca d’autore; all’Arturo Bandini di John Fante. Attorno a Rosamaria Mortillaro, innamorata della scrittura più che di ogni altro aspetto della sua vita, ho costruito un microcosmo di relazioni familiari e amicali, una rete di personaggi secondari.
D. HAI DELLE ABITUDINI PARTICOLARI DURANTE LA SCRITTURA?
R. Rileggo e limo infinite volte, fatico a essere soddisfatta e lascio riposare ciò che ho scritto per un po’ di tempo (settimane, mesi) fra una rilettura e l’altra. Prendo appunti volanti su foglietti, quadernini, notes e anche sul cellulare.
D. CON QUALI COLORI DESCRIVERESTI ROSAMARIA E SUA SORELLA ANNAPAOLA?
R. Rispondo d’istinto, senza riflettere: Rosamaria è azzurra, viola e scarlatta; Annapaola è verde bosco, giallo senape e lilla. Se poi dovessi spiegare le ragioni di queste scelte, direi che Rosamaria brucia di un fuoco che la consuma ed è più vicina al cielo e al mare, alle creature che volano e nuotano; Annapaola è più vicina alla terra e a ciò che vi cresce sopra.
D. C’È QUALCOS’ALTRO CHE VUOI AGGIUNGERE… CHE VORRESTI DIRE AI TUOI LETTORI?
R. Spero che i miei personaggi ispirino ai lettori lo stesso affetto indulgente che provo io per loro, a prescindere dai loro pregi e dai loro difetti; mi auguro che, chiudendo il libro, sentano di non avere sprecato il loro tempo.
D. PROGETTI PER IL FUTURO E SOGNI?
R. Sogni? Continuare a scrivere a lungo. Essere amata dai lettori.
Quanto ai progetti, ho in cantiere un romanzo che già ho inviato all’editore e un altro ancora in fase di prima stesura.
Ringrazio Rosalia per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.
SINOSSI
Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Quando scopre di essere ammalata e di non poter sperare in un recupero della salute, Ro, provata anche dalla fine improvvisa dell’unico amore dal quale si è lasciata davvero coinvolgere, si isola nella sua villa nei pressi di Acireale in compagnia dell’amica e segretaria Anita Attanasio. Qui comincia a progettare la sua vendetta contro la sorella e la figlia di lei, Giada. Inizia così un percorso grottesco e per certi tratti singolare che farà emergere un mondo di contrasti ma anche di sentimenti che riveleranno, finalmente, l’autentica natura di Rosamaria.
COSA NE PENSO
Rosalia Messina in “Nulla d’importante tranne i sogni”, ci racconta una storia potente sulla complessità delle relazioni familiari, sulle sfide dell’identità delle sorelle Mortillaro, Rosamaria e Annapaola. Due donne dal temperamento forte, ostinato, legate ineluttabilmente l’una all’ altra, seppur divise da conflitti interiori. Simili e controverse allo stesso tempo.
Una lettura profonda,che richiama a sé, l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.
Una storia che sa come acquietare i rimpianti e le cose non dette che spesso accadono all’Interno dei nuclei familiari più disparati. Un esempio di luce e ombra, molto forte che possiamo scorgere nel rapporto di Giada e sua madre Annapaola. Entrambe, possono considerarsi,protagoniste e antagoniste in questa saga familiare a differenza di Fosco ,l’altro figlio di Annapaola.
Il personaggio che più colpisce per empatia e per sensibilità è Anita.
Passo dopo passo si scoprono, continui nuovi aspetti inediti sulla sua personalità. Figura altrettanto interessante è quella di Marika.
In conclusione, trama esaustiva, l’uso del linguaggio forbito usato dall’ autrice rende ancora più piacevole questa lettura.Non è assolutamente un romanzo lezioso,come spesso accade nei romanzi a sfondo familiare.
Prendo in prestito le parole di Marcel Proust per sintetizzare al meglio, il mio parere su questo libro.“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso”.
Una frase che può sembrare scontata ma in questo caso non lo è, perché leggendo tra le righe “Nulla d’importante tranne i sogni ”, ognuno di noi ci si può ritrovare.
Consigliatissimo. Buona lettura!
Katia Lucido
Il link alla recensione e all’intervista: https://bitly.ws/3eI4s
Si terrà domenica 3 marzo, nell’ambito della rassegna “I pomeriggi del bicchiere” la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Letterario Dante Arfelli – Opera Prima Città di Bertinoro. Con questo premio, co-organizzato dalla casa editrice Readerforblind e la Scuola Macondo Macondo di Pescara, il Comune di Bertinoro – che ha concesso il patrocinio – vuole rendere omaggio alla figura dello scrittore Dante Arfelli, nato a Bertinoro nel 1921 e autore del romanzo “I superflui”, che fu un vero caso editoriale. Pubblicato nel 1949, il libro vinse il premio Venezia (antenato del premio Campiello) e ottenne un grandissimo successo non solo in Italia, ma anche all’estero (ottocentomila copie vendute soltanto negli Stati Uniti). Destinato alle opere prime di narrativa, il Premio Arfelli si articola in due sezioni, dedicate rispettivamente ai romanzi già pubblicati e ai romanzi inediti: per il vincitore di quest’ultima sezione è prevista una proposta di pubblicazione, mentre il primo classificato della sezione editi è previsto un premio di 500 euro. Ad entrambi sarà consegnata la targa a ricordo del Premio. Quest’anno, per la categoria editi i finalisti sono Jessica La Fauci, “Croste” – Agenzia Alcatraz; Linda Lercari, “Kaijin” – Idrovolante edizioni; Antonella Presutti, Il rianimatore – Arkadia Editore; Valentino Ronchi, “Riviera” – Fazi Editore; e Riccardo Tontaro, “Silenzio imperfetto” – Funambolo Edizioni; Segnalazione per l’originalità dell’opera, decisa dalla giuria, va invece all’opera “Route 96 bis” di Giovanni Bracco – Porto Seguro Editore. Per la categoria inediti i finalisti sono Lorenzo Marvelli con “Afasia”; Ivan Saracca con “Quando morì Joe Strummer”; e Mathias Vitaliano con “Per adesso può bastare”. Segnalazioni per Massimiliano Ciccone con “Dio benedica le nostre vite” e Luigi Muzii con “Stato di natura”. L’appuntamento con il Premio Arfelli è alle ore 15.30 di domenica 3 marzo nel teatro Novelli di Bertinoro. A introdurre l’iniziativa sarà l’assessora alla Cultura del Comune di Bertinoro Sarà Londrillo insieme a Valerio Valentini, direttore di ReaderForBlind. Poi porteranno il loro saluto la Sindaca di Bertinoro Gessica Allegni e Fiorangela Arfelli, figlia dello scrittore e a sua volta autrice. A seguire lo spettacolo di prosa e musica “Come luce che non illumina” tratto da “I superflui”. Sul palco le attrici e cantanti Elena Bucci e Daniela Piccari, e i musicisti Andrea Alessi (contrabbasso), Dimitri Sillato (pianoforte), Sebastiano Severi (violoncello). Gran finale con la proclamazione dei vincitori delle due sezioni. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Per partecipare è necessaria la prenotazione, che va effettuata inviando una mail a turismo@comune.bertinoro.fc.it entro le ore 12 di venerdì 1 marzo.
Il link alla segnalazione su ForlìToday: https://bitly.ws/3eCbe
È scaduto oggi alle ore 12 il termine per presentare i libri alla LXXVIII edizione del Premio Strega, il riconoscimento letterario promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, con il sostegno di Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con BPER Banca. Gli Amici della domenica, il nucleo storico della giuria, hanno proposto 82 libri di narrativa in lingua italiana pubblicati tra il 1° marzo 2023 e il 29 febbraio 2024. Spetta ora al Comitato direttivo – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine – il compito di selezionare i dodici titoli ammessi a concorrere. Il Comitato si riserva inoltre di valutare l’ammissibilità del libro proposto da Laura Massacra, L’ultima spiaggia di Carmen Laterza, autopubblicato tramite Amazon Kindle Direct Publishing. Venerdì 5 aprile sarà annunciata la dozzina in una conferenza stampa che si terrà presso la Camera di Commercio di Roma nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano. La proclamazione della cinquina finalista si terrà il 5 giugno a Benevento, al Teatro Romano, mentre l’elezione del vincitore si svolgerà il 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. A partire da oggi è online il sito del Premio, all’interno del quale è possibile visionare tutti i libri proposti dagli Amici della domenica e le relative motivazioni. Il 21 marzo e il 5 aprile saranno completate rispettivamente le sezioni Premio Strega Poesia e Premio Strega Europeo.
Qui di seguito i nuovi titoli proposti.
Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi), proposto da Simona Cives.
Maria Gabriella Anglani, Efrossini di Lefkada (Edizioni Giuseppe Laterza), proposto da Massimo Gramellini.
Pierdomenico Baccalario, Il grande manca (Il Castoro), proposto da Loredana Lipperini.
Laura Buffoni, Un giorno ti dirò tutto (HarperCollins), proposto da Serena Dandini.
Viola Di Grado, Marabbecca (La nave di Teseo), proposto da Daria Bignardi.
Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio.
Vladimir Di Prima, Il buio delle tre (Arkadia), proposto da Saverio Simonelli.
Paola Fabiani, Le cronache di Dora Mattei. I leoni di Kari (Helicon), proposto da Ignazio R. Marino.
Eleonora Geria, Un senso di te (La Corte Editore), proposto da Giulia Ciarapica.
Fabrizio Guarducci, Eclissi (Lorenzo de Medici Press), proposto da Simonetta Bartolini.
Marco Lodoli, Tanto poco (Einaudi), proposto da Elena Stancanelli.
Marco Mantello, Marie Gulpin (Neri Pozza), proposto da Lorenzo Pavolini.
Michela Marzano, Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa (Rizzoli), proposto da Simonetta Sciandivasci.
Maria Masella, Tunnel (La Corte Editore), proposto da Marcello Ciccaglioni.
Daniela Matronola, In piena luce (Les Flâneurs Edizioni), proposto da Francesca Pansa.
Eleonora Mazzoni, Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni (Einaudi), proposto da Filippo La Porta.
Raffaele Messina, L’azzurro dentro (Marlin), proposto da Diego De Silva.
Valerio Millefoglie, Tutti vivi (Mondadori), proposto da Dario Buzzolan.
Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM), proposto da Franco Di Mare.
Paola Musa, Umor vitreo (Arkadia), proposto da Ilaria Catastini.
Fiammetta Palpati, La casa delle orfane bianche (Laurana Editore), proposto da Gioacchino De Chirico.
Andrea Pamparana, Un condominio (Bibliotheka Edizioni), proposto da Angelo Piero Cappello.
Morena Pedriali Errani, Prima che chiudiate gli occhi (Perrone), proposto da Maria Ida Gaeta.
Carmen Pellegrino, Dove la luce (La nave di Teseo), proposto da Gad Lerner.
Antonio Rezza, Il fattaccio (La nave di Teseo), proposto da Aurelio Picca.
Maria Pia Romano, Controluce (Besa Muci), proposto da Maria Cristina Donnarumma.
Alessandra Sarchi, Il ritorno è lontano (Bompiani), proposto da Marco Antonio Bazzocchi.
Raffaele Simone, Jazz Café (La nave di Teseo), proposto da Elisabetta Mondello.
Ezio Sinigaglia, Grave disordine con delitto e fuga (TerraRossa), proposto da Paolo Ruffilli.
Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio), proposto da Matteo Motolese.
Marcello Veneziani, Vico dei miracoli. Vita oscura e tormentata del più grande pensatore italiano (Rizzoli), proposto da Paolo Mieli.
Marco Vichi, Il ritorno (Guanda), proposto da Gabriele Ametrano.
Ecco l’elenco completo dei libri proposti
Fulvio Abbate, Lo Stemma (La nave di Teseo), proposto da Sandra Petrignani.
Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi), proposto da Simona Cives.
Fabienne Agliardi, Appetricchio (Fazi), proposto da Luca Doninelli.
Giuseppe Aloe, Le cose di prima (Rubbettino), proposto da Arnaldo Colasanti.
Maria Gabriella Anglani, Efrossini di Lefkada (Edizioni Giuseppe Laterza), proposto da Massimo Gramellini.
Pierdomenico Baccalario, Il grande manca (Il Castoro), proposto da Loredana Lipperini.
Cristina Battocletti, Epigenetica (La nave di Teseo), proposto da Helena Janeczek.
Nicoletta Bianconi, Un invincibile inverno (Manni), proposto da Cesare Milanese.
Nicola Bottiglieri, Assalto alla collina (Bertoni), proposto da Natale Antonio Rossi.
Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri.
Paolo Buchignani, La spilla d’oro. Memorie da un secolo sterminato (Arcadia Edizioni), proposto da Silvana Cirillo.
Franco Buffoni, Il Gesuita (FVE), proposto da Antonella Cilento.
Laura Buffoni, Un giorno ti dirò tutto (HarperCollins), proposto da Serena Dandini.
Romolo Bugaro, I ragazzi di sessant’anni (Einaudi), proposto da Tiziano Scarpa.
Alberto Capitta, La tesina di S.V. (Il Maestrale), proposto da Giuseppe Conte.
Nevio Casadio, Le stanze dei giardini segreti (Vallecchi), proposto da Paolo Ferruzzi.
Marco Cassardo, Eravamo immortali (Mondadori), proposto da Marco Missiroli.
Giulio Cavalli, I mangiafemmine (Fandango Libri), proposto da Lisa Ginzburg.
Filippo D’Angelo, Le città e i giorni (nottetempo), proposto da Gianluigi Simonetti.
Antonella Di Fabio, L’omicidio di Valle Giulia (Frilli), proposto da Massimiliano Minerva.
Viola Di Grado, Marabbecca (La nave di Teseo), proposto da Daria Bignardi.
Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio.
Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi.
Vladimir Di Prima, Il buio delle tre (Arkadia), proposto da Saverio Simonelli.
Costanza DiQuattro, L’ira di Dio (Baldini+Castoldi), proposto da Roberto Barbolini.
Paola Fabiani, Le cronache di Dora Mattei. I leoni di Kari (Helicon), proposto da Ignazio R. Marino.
Peppe Fiore, Gli innamorati (Einaudi), proposto da Marco Cassini.
Olga Gambari, Il nome segreto (Miraggi Edizioni), proposto da Carlo D’Amicis.
Giuseppe Genna, Yara. Il true crime (Bompiani), proposto da Ferruccio Parazzoli.
Fabio Genovesi, Oro puro (Mondadori), proposto da Concita De Gregorio.
Eleonora Geria, Un senso di te (La Corte Editore), proposto da Giulia Ciarapica.
Angela Giannitrapani, Nella casa accanto (Progedit), proposto da Raffaele Nigro.
Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi.
Davide Grittani, Il gregge (Alter Ego), proposto da Wanda Marasco.
Fabrizio Guarducci, Eclissi (Lorenzo de Medici Press), proposto da Simonetta Bartolini.
Ginevra Lamberti, Il pozzo vale più del tempo (Marsilio), proposto da Jonathan Bazzi.
Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), proposto da Valeria Parrella.
Marco Lodoli, Tanto poco (Einaudi), proposto da Elena Stancanelli.
Laura Magni, Storia swing intorno a Fernandez (Morellini), proposto da Vito Bruschini.
Francesco Maino, I morticani (Italo Svevo), proposto da Maria Teresa Carbone.
Giuseppe Mancusi Barone, Le mie icone (Guida), proposto da Cesare de Seta.
Marco Mantello, Marie Gulpin (Neri Pozza), proposto da Lorenzo Pavolini.
Michela Marzano, Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa (Rizzoli), proposto da Simonetta Sciandivasci.
Maria Masella, Tunnel (La Corte Editore), proposto da Marcello Ciccaglioni.
Daniela Matronola, In piena luce (Les Flâneurs Edizioni), proposto da Francesca Pansa.
Annarosa Mattei, La regina che amava la libertà. Storia di Cristina di Svezia dal Nord Europa alla Roma barocca (Salani), proposto da Mirella Serri.
Eleonora Mazzoni, Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni (Einaudi), proposto da Filippo La Porta.
Raffaele Messina, L’azzurro dentro (Marlin), proposto da Diego De Silva.
Valerio Millefoglie, Tutti vivi (Mondadori), proposto da Dario Buzzolan.
Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM), proposto da Franco Di Mare.
Eugenio Murrali, Marguerite è stata qui (Neri Pozza), proposto da Aldo Cazzullo.
Paola Musa, Umor vitreo (Arkadia), proposto da Ilaria Catastini.
Stefania Nardini, L’ultimo treno da Kiev (Les Flâneurs Edizioni), proposto da Gianni Maritati.
Fiammetta Palpati, La casa delle orfane bianche (Laurana Editore), proposto da Gioacchino De Chirico.
Andrea Pamparana, Un condominio (Bibliotheka Edizioni), proposto da Angelo Piero Cappello.
Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani), proposto da Nadia Terranova.
Morena Pedriali Errani, Prima che chiudiate gli occhi (Perrone), proposto da Maria Ida Gaeta.
Enrico Pellegrini, Infinito (La nave di Teseo), proposto da Furio Colombo.
Carmen Pellegrino, Dove la luce (La nave di Teseo), proposto da Gad Lerner.
Andrea Piva, La ragazza eterna (Bompiani), proposto da Nicola Lagioia.
Christian Raimo e Alessandro Coltré, Willy. Una storia di ragazzi. Il delitto di Colleferro: inchiesta su un massacro (Rizzoli), proposto da Martina Testa.
Antonio Rezza, Il fattaccio (La nave di Teseo), proposto da Aurelio Picca.
Luca Ricci, Gotico rosa (La nave di Teseo), proposto da Massimo Onofri.
Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli), proposto da Antonio Pascale.
Alberto Riva, Ultima estate a Roccamare (Neri Pozza), proposto da Giorgio Montefoschi.
Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori), proposto da Lia Levi.
Maria Pia Romano, Controluce (Besa Muci), proposto da Maria Cristina Donnarumma.
Marco Rossari, L’ombra del vulcano (Einaudi), proposto da Claudia Durastanti.
Ilaria Rossetti, La fabbrica delle ragazze (Bompiani), proposto da Paolo Petroni.
Evelina Santangelo, Il sentimento del mare (Einaudi), proposto da Marcello Fois.
Alessandra Sarchi, Il ritorno è lontano (Bompiani), proposto da Marco Antonio Bazzocchi.
Eduardo Savarese, Le Madri della Sapienza (Wojtek), proposto da Riccardo Cavallero.
Gennaro Serio, Ludmilla e il corvo (L’orma), proposto da Giuseppe Lupo.
Raffaele Simone, Jazz Café (La nave di Teseo), proposto da Elisabetta Mondello.
Ezio Sinigaglia, Grave disordine con delitto e fuga (TerraRossa), proposto da Paolo Ruffilli.
Piero Trellini, R4. Da Billancourt a Via Caetani (Mondadori), proposto da Francesco Caringella.
Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio), proposto da Matteo Motolese.
Marcello Veneziani, Vico dei miracoli. Vita oscura e tormentata del più grande pensatore italiano (Rizzoli), proposto da Paolo Mieli.
Marco Vichi, Il ritorno (Guanda), proposto da Gabriele Ametrano.
Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo), proposto da Sandro Veronesi.
Paolo Zardi, La meccanica dei corpi (Neo Edizioni), proposto da Marco Zapparoli.
Mirko Zilahy, Nostra signora delle nuvole (HarperCollins), proposto da Roberto Ippolito.
Il link alle segnalazioni sul Premio Strega: https://bitly.ws/3eB93
Due settimane, dal 27 febbraio all’11 marzo, che attraversano i due mesi all’insegna dell’impressionante produttività di Francesco Cusa. Il musicista, compositore, poeta, narratore, saggista, critico letterario e cinematografico catanese si aggiudica il libro copertina con il suo nuovo volume, il secondo nel breve giro di un mese, dal titolo: “L’orlo sbavato della perfezione. Cogitazioni dell’era dell’accelerazione” (Algra Editore), titolo che richiama il blog dell’intellettuale contro il politically correct, e per la libertà di espressione e sempre pronto a ricevere sia lodi che accuse.
Con il libro controcopertina rimaniamo in tema musicale: Charles R. Cross per i tipi de Il Saggiatore, racconta la vita di Kurt Cobain. Il primo giorno della doppia settimana si apre con un’attesa – finita – per la prova del nove dell’eccellente Maddalena Fingerle autrice di “Pudore“ (Mondadori). E continuando tra ritorni e debuttanti ecco i nostri consigli, iniziando con la tripletta in casa Armando Editore che propone Federico Boffi Lucarelli e Grazia La Cava autori di “Scienza e giustizia. La dinamica della scena del crimine“; Virgilio Pacioni con “Platonismo e Antiplatonismo in Agostino D’Ippona“; Franco Ferrarotti con “La città transnazionale“.
Selby Wynn Schwartz esce per Garzanti con “Le figlie di Saffo“. Bellissima la trilogia per i tipi de Il Saggiatore, dedicata a Kafka, firmata da Reiner Stach; Ilaria Gaspari con “La reputazione” approda in Guanda. Altri titoli in uscita sono Giuseppe Benassi con “Una favolosa eredità“, Extempora; Fei Ge “Il mantello dell’invisibilità“, Fazi; Louise Penny, “Il più crudele dei mesi. Le indagini del commissario Armand Gamache“, Einaudi e Paolo Valenti, “La ragazza di Boston“, Arkadia. Tra i flashback, i titoli già nelle librerie, abbiamo scelto “L’albero del Ténéré” di Alessandro Andrei (Wojtek).
Benvenuto marzo pazzerello, esce un libro e apri l’ombrello!
Flashback, i titoli già nelle librerie
Alessandro Andrei, L’albero del Ténéré, Wojtek
Ernesto Furlan detto Hervé, ex membro (latitante) di Prima Linea, e Antoine Donizzetti, broker a Milano, sono zio e nipote. Mentre la sua vita va trasformandosi in uno sfacelo, Antoine riceve una lettera da Marrakech e apprende della morte, e di un’eredità, dello zio. A pochi giorni dal più grande crollo finanziario del terzo millennio, con pesanti accuse penali addosso, Antoine dovrà scegliere se partire per il Marocco sulle tracce di Hervé, mito della sua adolescenza, gettandosi nell’incertezza di incontri ambigui, nel trauma di conoscenze inattese. Gli anni trascorsi a Parigi, figlio di esuli triestini, ritornano a galla, riconnettendo la violenza di un omicidio preterintenzionale al nuovo disordine del suo presente. Andrei insedia il lettore in un ritmo incalzante dove Antoine e Hervé si fronteggiano. L’anarchia politica interroga quella privata attorno alla frattura contemporanea del concetto di libertà.
Le uscite di martedì 27 febbraio
Maddalena Fingerle, Pudore, Mondadori
Gaia non ha più voglia di essere se stessa: si rasa i capelli a zero e indossa parrucche, svende i suoi orecchini più preziosi su eBay, si libera dell’armadio e compra un letto nuovo – che poi non sa montare. Vuole ricostruire se stessa e l’ambiente in cui vive a immagine e somiglianza di Veronica: la sua amata, meravigliosa Veronica, da cui è appena stata lasciata. Veronica non è solo la persona di cui Gaia si è innamorata, ma anche la donna che lei vorrebbe diventare – come accade nei primi, furiosi innamoramenti. La famiglia di origine di Gaia appartiene alla solida borghesia di italiani che vivono a Monaco e incarnano tutto ciò che lei rifiuta: la cultura umanistica come sprezzatura e ostentazione, il culto dell’apparenza, la tendenza a delegare i compiti operativi ai subalterni. Veronica al contrario è una donna vitale, concreta, estroversa e solare come la terra da cui viene, il Salento. L’indole di Gaia è lunare, riflessiva, accesa da un’immaginazione sfrenata: il prestante energumeno che le si presenta alla porta per ritirare degli oggetti che vuole vendere non ha la faccia da Joe, è decisamente Iwan. Rinominare le persone, interpretare le situazioni in cui si trova è indispensabile per poterle integrare nel suo mondo. In un soliloquio ora arrabbiato e rivendicativo, ora spaurito e ostaggio di una miriade di sublimi ossessioni, ma sempre ironico e pungente, Gaia arriverà a conoscersi meglio e sarà pronta a correre davvero dei rischi per diventare l’individuo che vuole essere. Il romanzo d’esordio di Maddalena Fingerle, “Lingua madre”, è stato accolto con entusiasmo dalla critica e ha vinto diversi premi.
Le uscite di venerdì 1 marzo
Libro copertina, L’orlo sbavato della perfezione. Cogitazioni dell’era dell’accelerazione di Francesco Cusa, Algra
«C’è più ottusità in certi menti forgiate dalla logica che follia in certe menti funestate dal delirio». Un pamphlet folle, disorganico, magmatico in cui aforismi, riflessioni, meditazioni e squarci sulla quotidianità, concorrono alla stesura di un mandala filosofico da visualizzare con occhi da iniziati.
L’autore
Batterista, compositore, scrittore, è nato a Catania nel 1966. Ha scritto tredici libri e, come musicista, ha realizzato oltre settantaquattro CD. Da sempre interessato all’interdisciplinarità artistica, è anche scrittore di racconti, romanzi e poesie e ha pubblicato diversi articoli di musicologia e di critica cinematografica presso molte riviste specializzate. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerosi lavori di creazione e sonorizzazione di musiche per film, teatrali, letterari, di danza e arti visive, collaborando con noti ballerini, poeti e visual performers. Il suo blog e super visualizzato.
Reiner Stach, Kafka (trilogia), Il Saggiatore
Un’imponente opera in tre volumi, ognuno dei quali ripercorre una stagione della vita di Kafka, il cui autore ha avuto accesso esclusivo a materiali finora inediti, recuperati nell’archivio della famiglia. Il primo dei tre volumi, I primi anni, è dedicato al periodo dell’infanzia e della giovinezza: un periodo decisivo nell’elaborazione della sua visione del mondo. La traduzione è anch’essa prestigiosa, perché è affidata a Mauro Nervi, uno dei massimi esperti di Kafka e traduttore dell’opera completa in corso di pubblicazione da Bompiani. La più monumentale e dettagliata biografia di Franz Kafka mai realizzata, un osservatorio unico sulla vita e l’opera di uno dei più grandi scrittori di ogni tempo.
Giuseppe Benassi, Una favolosa eredità, Extempora
“Avvocato, ci scappa il morto… qui ci scappa il morto, glielo dico io!”. Una donna si fionda trafelata nello studio dell’avvocato Borrani. È stata per decenni la collaboratrice domestica di Giulia Malanima, anziana e ricchissima figlia di uno dei più famosi antiquari italiani. La vecchia Malanima è appena morta, e son già arrivati nella sfarzosa villa i tre figli famelici. Inizia così un thriller giudiziario che ha come trama principale la contesa della ricchissima eredità: quattro testamenti, uno per ciascuno dei protagonisti. Si scaverà nella loro vita con incursioni grottesche nel fondo dell’avidità umana.
Le uscite di martedì 5 marzo
Selby Wynn Schwartz, Le figlie di Saffo, Garzanti
Viviamo… l’opposto… con audacia. «La nostra prima iniziativa fu quella di cambiarci il nome. Saremmo diventate Saffo.» Ci facciamo chiamare così perché vogliamo essere libere e indipendenti. Vogliamo avere idee e prospettive. Vogliamo essere attrici, scrittrici, o qualunque cosa scelgano i nostri sogni. Vogliamo avere speranze e infinite possibilità. Vogliamo essere e sentirci donne nel modo in cui piace a noi e a nessun altro. Ma non sempre è possibile. Molte volte, ci obbligano a sottostare al volere degli altri. Molte volte, altri prendono le decisioni al posto nostro. Molte volte, siamo costrette a sposarci, a essere madri, a essere docili, a essere belle come dicono loro, a dire sempre di sì. Ed è allora che decidiamo di resistere, di lottare, di ribellarci. Siamo Lina Poletti, Virginia Woolf, Natalie Barney, Romaine Brooks, Sarah Bernhardt, Isadora Duncan, Nancy Cunard, Gertrude Stein e Radclyffe Hall. Siamo qui a dirvi cosa vuol dire essere donna quando non hai una voce. Quando soffocano la tua voce. Siamo qui a dirvi che un futuro diverso è possibile. Siamo qui a dirvi che per viverlo bisogna lottare, ieri come oggi.
Ilaria Gaspari, La reputazione, Guanda
Nella Roma degli anni Ottanta, la boutique Joséphine è un angolo di Parigi nel cuore dei Parioli: gli affari vanno a gonfie vele grazie al fiuto della proprietaria, Marie-France, che accoglie le clienti con il suo seducente accento francese. Il suo entusiasmo contagia l’indecifrabile socio Giosuè e le tre ragazze che lavorano per lei, ansiose di conquistarsi libertà e indipendenza. Tra loro Barbara, eterna laureanda in filosofia arrivata in negozio per caso, pronta a lasciare che Marie-France le insegni a vivere. Imparerà da lei che la moda è tutt’altro che una faccenda frivola: è un rito, un gergo, un sogno, un segreto… Per chi come Marie-France ne ha fatto una missione, è un antidoto al dolore, all’angoscia di scomparire, ai cambiamenti che il tempo infligge. Tutto procede per il meglio, finché Marie-France non ha un’idea che si rivelerà catastrofica: aprire una linea per adolescenti. Giorno dopo giorno, la superficie della serenità apparente comincia a incrinarsi. Compaiono strani messaggi in codice, minacce, e intorno alla boutique si diffonde una calunnia infamante che non risparmia nessuno. Le voci serpeggiano e nel quartiere cresce l’ostilità verso Marie-France e i suoi. Una ragazzina scompare: c’è una relazione con quel che si dice in giro? Con un romanzo originalissimo, in una prosa capace al tempo stesso di profondità e leggerezza, Ilaria Gaspari indaga sul rapporto tra apparenza e identità, sul peso della maldicenza e sulla difficile conquista della maturità. Cosa succede quando la diffidenza inquina lo sguardo, quando i confini fra le colpe e i pettegolezzi si fanno labili, quando fidarsi significa rischiare? Barbara non è pronta a scoprirlo, forse non è pronta a diventare adulta, eppure non avrà scelta.
Fei Ge, Il mantello dell’invisibilità, Fazi
Il signor Cui vive nella Pechino contemporanea, città governata da forze più potenti e terribili della malavita, dove imperano l’egoismo, il brutale senso della competizione e la disperata corsa all’arrampicata sociale del capitalismo più sfrenato. Qui tutti fanno del loro meglio per salire la scala del successo; Cui, al contrario, è un perdente. Alle soglie della mezza età, senza figli e con poca iniziativa, divorziato ma ancora innamorato dell’ex moglie che lo ha lasciato per un uomo in carriera, vive in periferia a casa della sorella – ma il marito di lei lo vuole fuori dai piedi –, in un appartamento segnato da una crepa nel muro dalla quale entra il vento del Nord. Si guadagna modestamente da vivere assemblando impianti audio personalizzati per ricchi audiofili (o sedicenti tali): gente che non ha nessun senso del valore della musica e del lavoro artigianale, ma spende cifre da capogiro per mettersi in mostra e ascoltare le ultime canzoni pop cinesi. Cui prova disprezzo per i suoi clienti e per se stesso, e le uniche cose che gli piacciono davvero sono la musica classica e gli altoparlanti vintage. Finché un vecchio amico gli procura un ingaggio speciale: un individuo losco ma molto danaroso vuole l’impianto acustico migliore del mondo. Un po’ rischioso, certo, ma basterà non fare troppe domande. È forse arrivata, per questo perdente, l’occasione giusta?
Louise Penny, Il più crudele dei mesi. Le indagini del commissario Armand Gamache, Einaudi
Nel piccolo villaggio del Quebéc alcuni abitanti hanno deciso di invitare una sensitiva alla vecchia casa degli Hadley, sperando di liberarla da un’antica maledizione. Ma quello che sembra un innocuo rituale causa la morte, per crepacuore, di uno dei partecipanti. Eppure, giunto sulla scena del crimine, l’ispettore Gamache è costretto a chiedersi: si è trattato davvero di una morte naturale? Armand si ritrova così coinvolto in un caso che lo costringerà ad affrontare i propri fantasmi e quelli di una comunità apparentemente idilliaca, dove le relazioni sono molto più pericolose di quanto sembri. Il terzo romanzo della serie dell’ispettore Armand Gamache, ormai un classico del giallo.
Le uscite di venerdì 8 marzo
Federico Boffi Lucarelli, Grazia La Cava, Scienza e giustizia. La dinamica della scena del crimine, Armando
Spesso chi è deputato alle decisioni, in qualunque settore della vita sociale, non ha specifiche conoscenze scientifiche, ma è sui risultati di elaborazioni scientifiche che a volte si deve affidare. Questo libro affronta il problema di dover esprimere una valutazione sociale e funzionale in conseguenza del risultato di una ricerca scientifica o elaborazione tecnica, da parte di chi non abbia alcuna competenza nel settore. L’attenzione è qui focalizzata sulle determinazioni giudiziarie relative ad uno specifico accertamento tecnico, quello della “dinamica della scena del crimine”. L’utilizzo della logica, applicata nell’interpretazione di casi giudiziari reali, tra cui il caso Scieri, il caso Drago e via Fani, ma che in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dalla Politica all’Economia, dovrebbe tornare ad avere un ruolo predominante, è il tema portante di questa pubblicazione.
Franco Ferrarotti, La città transnazionale, Armando
Un testo che si collega al volume Verso un mondo post-urbano e policentrico (Armando Editore, 2023) ampliandone e approfondendone la riflessione. Franco Ferrarotti ragiona sull’aggregazione urbana di domanda, dove “il vissuto quotidiano è destinato a superare, se non a far dimenticare, – così ardentemente spero – le differenze razziali e culturali”. Nell’ottica dell’autore, “ci attende un mondo in cui potrà, forse, affermarsi la comune umanità degli esseri umani o quantomeno compiere un primo passo verso l’ardua transizione dall’hominitas all’humanitas”.
Prologo. Nella situazione planetaria di oggi, l’idea della città transnazionale induce a pensare a New York, la metropoli diventata megalopoli e, per nostra fortuna e, contrariamente a quanto temeva Lewis Mumford, non ridotta a necropoli. Di fatto, New York non è l’America, non corrisponde ad alcuno degli Stati Uniti, ma ne è, al più, l’anticamera: New York è ancora Europa, ma sta diventando sempre più Asia e Africa. New York è la prima realtà del pianeta Terra autenticamente multietnica, multilinguistica, multireligiosa, dalla «little Italy» di Mulberry Street e dal Village, con Mercer Street e la New York University, con Eliot Freidson e Wolf Hydebrand, fino alla quiete lussuosa di Park Avenue, alla Public Library della 42ᵐᵃ strada e Fifth Avenue, con il Graduate Center della CUNY (City University of New York), con Alfred McClung Lee, Benjamin Ringer e Joe Bensman, e al campus della Columbia University, con Robert K. Merton e Daniel Bell, a due passi da quello che un tempo era lo slum dei neri per antonomasia, Harlem, oggi sostituito dal Bronx. A New York certi gruppi etnici, ancora relativamente compatti, si dividono il mercato: gli indiani dominano quello delle edicole con i giornali e le riviste; ai coreani toccano gli ortofrutticoli; gli irlandesi, da tempo, favoriti anche dal loro inglese, la polizia. Nell’aggregazione urbana di domani il vissuto quotidiano è destinato a superare, se non a far dimenticare, – così ardentemente spero – le differenze razziali e culturali. Ci attende un mondo in cui potrà, forse, affermarsi la comune umanità degli esseri umani o quantomeno compiere un primo passo verso l’ardua transizione dall’hominitas all’humanitas e acquisire la piena consapevolezza della fondamentale unità della famiglia umana.
Virgilio Pacioni, Platonismo e Antiplatonismo in Agostino D’Ippona, Armando
Il volume Platonismo e antiplatonismo in Agostino d’Ippona è il risultato di un lavoro che ha avuto di mira una ricerca costantemente orientata ad approfondire il rapporto del pensiero agostiniano con quello platonico e neoplatonico. Il criterio seguito nel raccogliere in un volume i saggi – alcuni inediti, altri riesaminati o rielaborati – rispecchia l’ordine ideale seguito dall’Autore nella frequentazione pluriennale degli scritti di Agostino e degli esponenti più autorevoli del platonismo e del neoplatonismo. Due temi di fondo vengono evidenziati: l’Ipponense, ispirato dalla fede cristiana, porta alla luce, già nei primi Dialoghi, la nozione di Dio personale e creatore. Inoltre mette in evidenza delle novità riguardanti l’antropologia: il modello antropologico utilizzato da Agostino sin dal secondo dialogo intitolato De beata vita è ispirato non a Plotino o a Porfirio, ma a M. T. Varrone, esponente latino della filosofia di Antioco di Ascalona.
Paolo Valenti, La ragazza di Boston, Arkadia
Nell’estate del 1990, dopo la celebrazione del rito collettivo dei mondiali di calcio, Meredith spinge Alessandro ad accompagnarla nel suo temporaneo ritorno negli Stati Uniti. Una vacanza nella quale il ragazzo viene a contatto con il dinamismo caotico e i risvolti appassionati di New York (indimenticabile, per lui, l’incontro a Harlem con il reverendo che conobbe gli U2 quando girarono nella sua chiesa uno dei video del film Rattle and Hum) e la realtà più misurata di Boston, città in cui, per la prima volta, Alessandro intuisce che la sua relazione non gode dell’immunità ai problemi che, fino a quel momento, gli era parso che potesse avere. La conoscenza del fratello di Meredith e la notte nella quale lei lo lascia ad aspettarla fuori casa fino a tardi, portano Alessandro a coltivare dubbi e inquietudini che si materializzeranno a Roma qualche mese dopo, quando dal passato emergerà con prepotenza la figura di Francis, ex fidanzato di Meredith trasferitosi in Italia con l’intenzione di riconquistarla a tutti i costi. Inizia da qui una nuova fase che porterà i protagonisti del libro a scontrarsi con esperienze che li segneranno profondamente e dalle conseguenze imprevedibili.
Libro controcopertina, Più pesante del cielo. Vita di Kurt Cobain di Charles R. Cross, Il Saggiatore
Il volto di Kurt Cobain, i suoi capelli biondi, i jeans sdruciti e il maglione di due taglie più grandi, la sigaretta in bocca e la chitarra a tracolla, compongono una delle immagini più iconiche e riconoscibili degli anni novanta. La biografia scritta dal giornalista musicale di Seattle Charles R. Cross (pubblicata in occasione del trentennale della scomparsa di Cobain) è la più completa e accurata, il racconto dettagliato e tragico, entusiasmante e catastrofico della breve e straordinaria vita di Kurt Cobain. Attingendo ai diari inediti (memorabile la pagina con l’illuminazione improvvisa: il nome della band sarà Nirvana) e a materiali concessi in esclusiva dalla vedova Courtney Love, e intervistando centinaia di persone che hanno conosciuto Cobain in ogni fase della sua vita, Cross ne ripercorre l’infanzia e l’adolescenza, i primi concerti e la gavetta (il libro è anche un grande racconto della scena di Seattle degli anni novanta), la grande fama e la grande, finale tragedia. Non cade però nello stereotipo della star tormentata e raccontando senza sensazionalismo anche la tenerezza e l’umanità di uno dei musicisti più importanti dell’ultimo secolo.
Salvatore Massimo Fazio
Il link alla segnalazione su SicilyMag: https://bitly.ws/3erFS
Con ‘La libraia di Stalino’, ‘Dna Chef’ e ‘Fisica delle separazioni in otto movimenti’
Il Comitato Tecnico del Premio Letterario Chianti, coordinato da Michele Brancale e composto da Antonio Celano, Paolo Codazzi, Cecilia Bordone, Maria Rosa Fabiani, Claudia Lucattini, Deborah Montagnani, Andrea Pucci, Paolo Santagati, ha deliberato la selezione dei seguenti tre autori finalisti della 36esima edizione del Premio Letterario Chianti 2024, destinato a volumi di narrativa editi dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023:
Leonardo Gori, La libraia di Stalino (Tea)
Roberta Lepri, DNA Chef (Voland)
Giacomo Sartori, Fisica delle separazioni in otto movimenti (Exorma)
Menzione speciale del Presidente del Premio a Gigi Paoli per il romanzo ‘La voce del buio’ (Giunti).
Menzioni del comitato tecnico per Simona Baldelli (Il pozzo delle bambole, Sellerio) e Massimiliano Scudeletti (La laguna dei sogni sbagliati, Arkadia).
La rosa dei finalisti è stata presentata lunedì 26 febbraio da Paolo Codazzi e dai membri del comitato tecnico, con il coordinatore, la Presidente del Rotary San Casciano Chianti Caterina Pulselli, i sindaci di Greve in Chianti Paolo Sottani, di Impruneta Riccardo Lazzerini, di San Casciano Roberto Ciappi, e del consigliere regionale Massimiliano Pescini, in un incontro promosso dal Rotary San Casciano – Chianti, sponsor della manifestazione, presso il ristorante ‘Pinna rossa’.
Gli autori dei tre testi selezionati presenteranno il proprio libro alla Giuria dei Lettori, composta da oltre 300 membri, in incontri che si terranno di sabato, ore 17, nei mesi , marzo, aprile, maggio 2024, presso luoghi storici del Chianti, secondo un calendario che successivamente verrà comunicato. La cerimonia finale avverrà nel mese di maggio 2024 e ad essa saranno invitati oltre i finalisti anche gli scrittori menzionati.
Il link alla segnalazione su MET: https://bitly.ws/3erDa
Bolzano. Rieccola Roma. L’unica città al mondo, e probabilmente nell’intero universo, dove la più grande bellezza vive accanto al male peggiore. “La sola – aggiunge Paolo Restuccia – dove se vieni ammazzato ti capita di morire davanti al più celeste angelo del Bernini”. Tiene tutto insieme. La banda della Magliana e le nuvole che guardava Raffaello, la politica più truce e gli altari più vicini al cielo. Paolo Restuccia, scrittore, autore televisivo e radiofonico, padre del “Ruggito del coniglio”, parla mentre entra in piazza Vittorio. “Solo se mi fermo come adesso – dice – riesco finalmente ad alzare gli occhi e a vedere questi palazzi. Come quando c’era il Covid e passeggiavo tra vie svuotate dal loro traffico infernale e Roma mi appariva magnifica”. E quasi insopportabile nella sua troppa bellezza. C’è molto di lei, di Roma, nell’ultimo libro di Restuccia. Si intitola “Il sorriso di chi ha vinto” (Arkadia) e si muove dentro una città sudata e annoiata dalla sua stessa vita che le scorre dentro da più di tremila anni ed ha forgiato il carattere dei suoi abitanti e pure di chi ci giunge e che, dopo solo un paio di giorni, “parla già romano”. E pensa altrettanto. E non si sa se chiamare attrazione o contaminazione tutto questo. È un giallo, questo libro. Con un personaggio che esce dagli ultimi suoi libri, la filmaker Greta Scacchi, che si chiama come l’attrice ma è solo il nome che le hanno dato i suoi genitori. Si inerpica tra ragazze sparite e probabili ammazzamenti come una che usa il cervello e gli occhi quasi fossero un obiettivo portatile.
Ma è anche Roma uno dei personaggi del suo libro, no?
“Non poteva non esserlo. E’ innanzitutto lo sfondo. Che tra l’altro conosco. Ci sono nato e ci vivo ancora”.
E la guarda?
“Poche volte. Ci sono occasioni minime di farlo. O sei fermo nel traffico, come spesso accade, ma allora sei così arrabbiato che rischi di non alzare gli occhi. Oppure inciampi. E dunque ti fermi, magari con un ginocchio dolorante. E’ allora che finalmente vedi”.
Che cosa?
“La città più bella che ci sia. Ma anche la più truce. E ti fai, o almeno mi faccio, sempre la stessa domanda”.
Che sarebbe?
“Ma quando muore, quando finisce questa città? Perchè pare sempre sul punto di crollare e invece non crolla mai. E’ sempre qui a farsi vedere nella sua enorme bellezza”.
Non è un caso, vero, che anche “Il sorriso di chi ha vinto” si svolga a Roma?
“E dove sarebbe mai possibile, per me? Naturalmente no. Perché dentro ho voluto mischiare le carte e metterci fatti, e gialli, realmente accaduti”.
In questo caso?
“Il rapimento Orlandi. O l’assassinio, scegliete. Insomma, ragazze sparite nel nulla. Anche Greta Scacchi indaga su queste scomparse misteriose e improvvise. Ed è un modo, per me, di tornare sul fatto, di riaprire il caso, addentrandomi tra gli ambienti e le figure, probabilmente abbastanza riconoscibili, che hanno punteggiato quel caso. Che ancora mette i brividi per le tante possibili complicità a tutti i livelli. E infatti vediamo apparire e scomparire preti e prelati della chiesa della Perfezione di Tutti i Santi, ragazzine scontrose, gente ambiziosa e poi c’è un uomo che non crede in niente”.
Sarebbe?
“Un personaggio centrale. È un cinico, uno che ha visto tutto. Si scopre che ha legame con Carla e Daria, le ragazze sparite, e che il loro fascino inquietante ha la capacità di entrare nelle ossessioni di quest’uomo che non crede in nulla”.
Come tanti romani?
“Come chi ha visto cose che altri non hanno mai visto”.
Il finale?
“Come ogni buon giallo meglio leggerlo e non svelarlo prima” .
Paolo Campostrini
Il link all’intervista su Alto Adige: https://bitly.ws/3erJ8
Pinuccio Badalà ha solo cinque anni quando, in un giorno d’agosto del 1980, suo padre Michele e suo zio Salvatore si trovano a Bologna, alla stazione: devono prendere il treno per tornare a casa, in Sicilia, dove la famiglia li aspetta. Zio Salvatore ha persino comprato un regalino per Pinuccio: un libro. Ma quando la sorte ci si mette di mezzo c’è poco da fare: un boato immenso, la stazione salta in aria, zio Salvatore muore sul colpo, Michele invece se la cava ma tornerà a casa dopo mesi, gravemente menomato. È così che la Storia con la esse maiuscola irrompe nella piccola storia della famiglia Badalà. Pinuccio, traumatizzato dall’evento cui non ha assistito ma di cui paga le conseguenze, non riceverà mai il regalo dello zio Salvatore, ma in qualche modo la passione per i libri gli si incollerà addosso e non lo lascerà più. Il romanzo di Vladimir Di Prima, Il buio delle tre, racconta la vita del giovane Badalà, un ragazzo che ha una sola ambizione, quella di diventare uno scrittore. Come sappiamo non è facile realizzare questo sogno: tanti hanno la passione di scrivere, pochi riescono a dar corpo ai propri sogni, a pubblicare i loro romanzi, ad avere successo, a sfondare. L’odissea di Pinuccio, descritta con molto brio dall’autore, contempla tutti i passi della via crucis: scrivere è il meno, il difficile viene dopo. Trovarsi un mentore, cercare un editore, intrufolarsi in un programma televisivo, tentare di fare amicizia con un autore già famoso o con un giornalista capace di esercitare la sua influenza… E, con l’avvento di internet, seguire i blog letterari, lasciare commenti, cercare gli indirizzi di persone influenti, importunarle come un volgarissimo troll. Nel frattempo la vita di Pinuccio si dipana, tra la madre Santina, comprensibilmente preoccupata per il suo avvenire, il maestro Magazù, suo confidente e consigliere, la possibile fidanzata Enzuccia sponsorizzata da Santina e altri esilaranti personaggi. Un romanzo che si legge con grande divertimento, scritto in una lingua elegante e un po’ ricercata: chissà, se l’avesse scritto Pinuccio avrebbe coronato il suo sogno di successo…
Marisa Salabelle
Il link alla recensione su MasticadoresItalia: https://bitly.ws/3dYGX