Qof – Alessandro Bastasi
L’assurdo per Albert Camus è il confronto tra la ricerca di senso dell’uomo e l’insensatezza della vita. L’assurdo è la vita stessa, è il mondo dinnanzi all’uomo è l’impossibilità da parte della ragione di comprenderlo in mondo definitivo. Il grande scrittore francese sostiene che l’uomo è sempre alla ricerca di un significato per il mondo, un significato per la sua esistenza sulla terra, eppure il mondo in cui viviamo è privo di significato. È quello che accade al protagonista di Qof, il nuovo romanzo di Alessandro Bastasi. Un uomo in balia della sua insensatezza, che suo malgrado si trova coinvolto in una situazione inspiegabile e precipita in un assurdo che non concede scampo alla ragione. Il personaggio di questo romanzo è un uomo borghese che dopo una vita di successo decide di cambiare vita e di rinchiudersi in un mondo tutto suo e lasciarsi andare, preferendo subire tutto ciò che gli accade intorno affrontando una vita da vegetale. «Provo un senso di vuoto come se stessi vivendo una parentesi in mezzo a eventi che non capisco, un qui e ora che però mi precipita nella malinconia, me, che ho fatto del distacco dall’universo intero il criterio della mia vita». L’assurdo entra nella sua monotona esistenza attraverso la telefonata di una donna misteriosa che gli chiede notizie di suo fratello Abel. Questo è il punto di partenza che scatena una serie di eventi inspiegabili che sconvolgono la sua esistenza. Egli si accorge una mattina aprendo gli occhi che la sua vista ha perso i colori e la realtà la vede attraverso gli occhi esclusivamente in bianco e nero. In preda all’acromatopsia vaga per la città, cercando di capire i motivi di questa fatale cecità di colori, mentre la sua inquietudine è alimentata dalla donna misteriosa che attraverso il telefono lo tormenta. Il nostro uomo è precipitato nel mondo dell’assurdo e si trova a fare i conti con un grande edifico malefico, una fabbrica di bambole abbandonata che si trova in una zona deserta, un mostrum vuoto senza finestre la cui vista alimenta la sua angoscia. L’uomo razionale che in un’altra vita aveva a che fare con i conti e i numeri non riesce a comprendere quello che gli sta accadendo, non è in grado di dare un nome all’assurdo che è entrato nella sua vita. Il mistero si fa più oscuro quando dopo l’ennesima telefonata si imbatte in Qof, una enigmatica lettera ebraica che si rivelerà sul suo corpo in forma di cicatrice, la lettera iniziale della parola. E le lettere ebraiche hanno un significato preciso. Qabalah E lui lo trova in rete: «La Qof raffigura una discesa agli inferi, il volontario inoltrarsi nell’oscurità, per conseguire poi la capacità di risalire illesi» Lui scopre di trovarsi davanti a una rivelazione interiore che non può essere provata attraverso e i consueti paradigmi razionali. In questa prigione dell’assurdo in cui si trova l’incontro con Gesuina e il nano contribuisce a illuminare le zone d’ombra di questo mistero. Alessandro Bastasi in questo romanzo in maniera kafkiana conduce il lettore nel mondo vacillante dell’assurdo dove il tutto non ha senso, un mondo in cui il protagonista è terrorizzato perché non ha gli strumenti per interpretare l’abisso dell’insensatezza in cui è precipitato. Qof è un romanzo sull’assurdità della condizione umana e sulla realtà che spesso non ha una ragione. Quindi è inutile chiedersi il perché di tutto, a volte non c’è nemmeno un perché. Tutto scorre, tutto accade e oltre il velo delle apparenze è sempre in agguato l’assurdo con i suoi paradossi a dirci che l’assurdo è la vita stessa, è l’impossibilità della ragione di comprendere il mondo in modo definitivo. Proprio come ci ha insegnato il pensiero lucido di Camus.
Nicola Vacca
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