“Bruciati vivi” su Notizie Nazionali
LA SCRITTRICE DANIELA STALLO E “BRUCIATI VIVI” MENZIONATI AL FESTIVAL GIALLO PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA
Un nuovo riconoscimento in arrivo per il libro Bruciati vivi di Daniela Stallo, casa editrice Arkadia, un noir dove fatti di sangue e indagini si intrecciano a un racconto di scuola, di donne, di desideri e ricerca della felicità. Questa volta l’opera e l’autrice hanno ricevuto la Menzione romanzi editi al Festival Giallo Garda, il premio letterario italiano più importante per il genere giallo/thriller/noir ormai giunto alla sua settima edizione.
«Anche quest’anno il lavoro della giuria è stato una maratona lunga e complessa», ha dichiarato il dott. Carlo Zaza, presidente e coordinatore «la scelta dell’uno o dell’altro titolo ha spesso dato origine a confronti serrati tra i numerosi membri della mia squadra. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto e sono convinto che i libri giunti in finale meritino davvero l’attenzione dei lettori, nonché il riconoscimento da parte di un’organizzazione importante quale si è rivelata anno dopo anno il Festival Giallo Garda».
«È un libro sulla scuola – ha dichiarato l’autrice Daniela Stallo. All’inizio volevo scrivere dei meccanismi burocratici nella scuola, domande, trasferimenti, assegnazioni, cose che neppure chi ci sta dentro capisce fino in fondo. Forse cercavo io stessa un senso, o solo una spiegazione, credevo che scrivendo si sarebbe sbrogliato il groviglio di norme, leggi, leggine, commi, eccezioni.
Poi, invece, la storia è andata per conto suo, è venuto fuori un racconto sul burnout dell’insegnante, sul loro stress, un diario di pendolarismo, non solo dei docenti. Ci sono una scuola, una strada tra nebbia e acqua, molta acqua, ondate d’acqua. Un appartamento in zona 167. Una malattia non ancora del tutto riconosciuta. Una scuola dura, a volte cattiva, e le persone non si amano a tutti i costi. Qualcuno muore, non immediatamente, ma muore, qualcuno compie azioni muovendosi in un noir, qualcuno si pente, altri no. Luisa intanto si muove nella sua follia tra strada e camion e pioggia, spesso invisibile, tra tristi pastine al burro, bloster come arma di difesa, alla ricerca, qualcuno ha detto della felicità, forse solo di un’indicazione». L’autrice ha voluto, quindi, raccontare una storia dietro un caso, un delitto, dando al romanzo una struttura diaristica, con dialoghi brevissimi, quadri di interni di vita privata e scolastica, ripetizioni ossessive che fanno immergere il lettore nella cronaca di una vita lavorativa segnata dai sintomi e dalle manifestazioni tipici del burnout. Il ricco programma di eventi della settima edizione di Festival Giallo Gallo si svolgerà nelle sale di West Garda Hotel, a Padenghe in provincia di Brescia nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 ottobre.
Sinossi
Luisa è un’insegnante pendolare. Il suo diario, che copre dieci mesi, da settembre a luglio, è la cronaca quasi giornaliera dell’anno scolastico e della sua vita privata. Luisa racconta di un lavoro ripetitivo, che non la gratifica, per giunta malpagato. Spesso si ammala o finge di farlo per poter restare a casa. Con il marito Thomas i rapporti sono agli sgoccioli e la lontananza del figlio, che lavora all’estero, di certo non la aiuta. Di pari passo crescono il malcontento, la diffidenza verso il prossimo, la solitudine e la noia. Così, lentamente, Luisa si convince che per anelare a un’esistenza migliore l’unica cosa da fare è eliminare le persone che ora gliela rendono difficile. Da questo momento in poi intraprende un personale percorso da serial killer, convinta che tutto questo le potrà donare una rinnovata serenità. E invece niente andrà secondo i suoi piani. Proiettata in una rincorsa ossessiva ed egoistica verso il proprio benessere, anche attraverso veri e propri crimini, ogni sua azione sembra votata al fallimento e a un epilogo drammatico.
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