Boati di solitudine, Metro
Metro
26 gennaio 2011
STORIE DI RAGAZZINI FINITI DIETRO LE SBARRE
Per Arkadia esce un romanzo-verità sui minori detenuti a Quartucciu frutto del lavoro di due educatori, Bruno Furcas e Salvatore Bandinu.
Un romanzo-verità o una dolorosa verità in forma di romanzo. In libreria per Arkadia Editore “Boati di solitudine”, romanzo verità frutto del lavoro di due educatori, Bruno Furcas e Salvatore Bandinu.
Un doloroso affresco sui minorenni in carcere.
Quest’ ultimo per tre anni ha prestato servizio presso l’Istituto Penale Minorile di Quartucciu: “Il libro –dice Bandinu- racconta la quotidianità della vita in un Istituto penale minorile e mette il focus sulle singole personalità dei detenuti, analizzandoli e scavando a fondo nelle loro anime, nei piccoli e grandi problemi. E’ il ragazzo e non il “detenuto” il centro e il fine ultimo del racconto. Spesso un avolta etichettata una persona come “delinquente”, la così detta “società civile” chiude l’argomento. L’ etichetta ci libera dal doverci interrogare sulla vera essenza delle persone che ci troviamo di fronte.
Un concorso letterario su bullismo e illegalità
Da questo libro si sta prendendo spunto per un concorso letterario a premi sia all’Istituto “Giua” che al “Primo Levi” di Quartu, dove i ragazzi produrranno elaborati su bullismo, illegalità e detenzione minorile. Protagonisti di “Boati di solitudine” due ragazzi che vivono l’angoscia ed il disagio della galassia carceraria e delle strutture educative. “Mi balzano prepotentemente alla mente le parole di Giorgio Gaber- continua Bandinu- quando ricorda che in fondo “la libertà è partecipazione”. E la scrittura entrambe.