“Ballata di eretici e marinai” su SicilyMag
Erica Donzella e Giusy Sciacca, la Sicilia che onora la cultura del libro
Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio
BLOG Torna la rubrica che si occupa delle novità letterarie, con un accenno a quanto uscito in librearia da inizio mese. Due le sorprese firmate Sicilia: Erica Donzella torna a Pordenonelegge e pubblica “Scrusciu”, silloge potetica per la collana Gialla che il festival letteraio cura con Samuele Editore. La scrittrice siracusana Giusy Sciacca curerà Talè! una nuova collana per l’editore palermitano Kalós
Come promesso l’ultima settimana di luglio, saremmo tornati a settembre per le novità dei primi 21 giorni del mese estivo/autunnale, che dalle nostre parti continua a farci fare file per andare in spiaggia. Non abbiamo dimenticato le scelte a ritroso ovviamente partendo dal 2 settembre. Il libro copertina esce martedì 13 per Rizzoli, l’autrice è un volto conosciuto dell’editoria tout-court, trattasi di Giulia Ciarapica con il suo ritorno “Chi dà luce rischia il buio”; la contro copertina va a Francesco Tronci che con “L’età della rovina”, pubblicato per la prestigiosa indipendente Il ramo e la foglia edizioni, racconta cosa e da quando tutto è rovina. Gialli, thriller, storia, indagini completano il quadro. E domenica 18 l’esordio della nuova collana per Scalpendi Editore, “Assemblaggi e sdoppiamenti” debutta a Pordenonelegge con tre titoli. Quanto a Poerdenonelegge la sorpresa, che poi tanto non lo è, la rappresenta Erica Donzella, l’autrice e poetessa di Scicli, lunedì 19 esce con “Scrusciu” per Samuele Editore, il volume sarà presentato all’interno della manifestazione. Sicilia, fronte occidente: Kalós, inaugura la nuova collana di narrativa, “talè” e a curarla un nome amico: la nostra collega e collaboratrice Giusy Sciacca. Ma conosciamo le novità che vi presentiamo alla vigilia dell’ingresso ufficiale della stagione autunnale.
Le uscite di inizio settembre
Angelo Piero Cappello, Fasciste. Donne in marcia verso Roma, 1919-1922, Ianieri
A cento anni di distanza dalla Marcia su Roma (1922-2022), il volume intende offrirsi come un contributo documentale per colmare la lacuna relativa al ruolo, alla funzione, alla “spinta” che le donne diedero alla nascita e al consolidamento del consenso all’idea della rivoluzione fascista, tra il 1919 ed il 1922. Accanto ai nomi più noti, di intellettuali o semplici sostenitrici dell’idea fascista come le veneziane Margherita Sarfatti e Elisa Majer Rizzioli, le ‘femministe’ lombarde Regina Terruzzi e Giselda Brebbia, compaiono le decine di donne in marcia da Ronchi con d’Annunzio, come l’americana Madeleine Witherspoon Dent Gori-Montanelli o la parmense Clelia Gabrielli Panzini, le centinaia di “legionarie” fiumane più o meno note come l’ardita torinese Margherita d’Incisa di Camerana, la scrittrice spezzina Maria Vitali o la giornalista toscana Bianca Flury Nencini, le squadriste Emilia Carreras e Ines Donati. Infine, le donne “in marcia su Roma”, sempre contate in numero ridotto, furono invece tantissime: si ha notizia certa, insieme alle altre, della presenza di Corinna Ginori-Lisci, Carolina Maria Bianchi Nascimbeni, Lia Cobelli, Paolina Piolti de’ Bianchi, Giulia Mattavelli, Piera Gatteschi Fondelli, Fanny Dini e le stesse Ines Donati, Elisa Majer Rizzioli insieme alle moltissime altre…
Valentina Di Rienzo, L’esigenza di uccidere, Morellini
«L’assassino conosceva il percorso che l’auto avrebbe fatto con a bordo il pentito. Avrebbe potuto ucciderlo con meno rischi e senza mietere altre vittime, eppure non l’ha fatto. Perché?». Dopo otto anni nel Gruppo Intervento Speciale dell’Arma, il tenente Raul Ferrini è stato destinato ad altro incarico. La relazione di idoneità della psicologa è stata chiara: Ferrini non è più un soggetto affidabile. Un anno è trascorso nell’apatia dell’ufficio mezzi di un comando milanese quando il tenente si trova fra le mani la pratica di un’auto coinvolta in un crimine orrendo, l’attentato a un pentito di mafia e ai due carabinieri della scorta. Addolorato ma anche incuriosito dall’accaduto, Ferrini osserva il veicolo nel cortile del comando. La dinamica dei colpi d’arma da fuoco gli appare sospetta e lo porta a dubitare della teoria più logica che vede la morte della scorta come una semplice conseguenza. Prova così a interpellare il nuovo comandante, ma questi gli fa notare senza troppe cerimonie che il ROS sta già indagando avvalendosi di carabinieri molto più esperti di lui. Luca Sinatti, il capitano che dirige la squadra, è però persuaso che le sue sensazioni non debbano essere trascurate perché, sebbene privo di esperienza investigativa, Ferrini ha competenza in fatto di appostamenti e di sparatorie. Accogliere queste intuizioni li porterà a scoprire una verità e un movente inattesi.
Edoardo Marzocchi, La mafia spiegata a mia figlia, Armando Editore
Com’è possibile spiegare ai giovani di oggi, cresciuti col problema del cambiamento climatico, dell’emergenza Covid e, non ultima, la guerra in Europa, che la mafia è un pericolo sempre attuale che riguarda tutti noi? Con un linguaggio diretto e colloquiale, l’autore affronta l’argomento con la giovane figlia, curiosa di capire cos’è la mafia e il senso del lavoro del padre all’Antimafia. A metà tra il romanzo e il saggio, il libro racconta storie autentiche di coraggio e sacrificio, eroismo e pentimento, ma anche episodi della quotidianità, dove alcuni comportamenti non sembrano così lontani da quelli mafiosi, dove una passeggiata nel cuore di Firenze fa scoprire storie struggenti di poesia e dolore e dove una mafia silenziosa non deve farci illudere che sia scomparsa.
«La mafia spiegata a mia figlia si rivolge sia ai giovani, che oggi associano certe storie di criminalità soprattutto ad alcune serie tv, che agli adulti, come un libro sul difficile e meraviglioso mestiere di genitori, impegnati ogni giorno a indicare ai figli la strada giusta da seguire, anche quando non è quella più facile».
Anche per questo Edoardo Marzocchi ha arricchito il volume con delle note, volutamente raccolte in fondo al libro per essere lette soltanto alla fine, come un ulteriore capitolo di approfondimento.
Daniele Cellamare, I muri d’Europa. Dal filo spinato al cemento, Les Flaneurs
Secondo molti analisti, la caduta del Muro di Berlino non solo ha segnato la fine della Guerra Fredda, ma ha anche generato una profonda frattura – fisica, politica e ideologica – all’interno del continente europeo. Alla presunta opportunità per costruire un nuovo ordine internazionale, più condiviso e più sicuro, si è invece contrapposta una diversità di atteggiamenti culturali in grado di inasprire le già pericolose incognite con la creazione di nuove muraglie fortificate e di altrettanto inedite barriere ideologiche. Oltre alle più conosciute divisioni presenti nello scenario internazionale – tra la Corea del Nord e quella del Sud, tra l’India e il Pakistan, tra Israele e la Palestina, tra gli Stati Uniti e il Messico – il volume intende esplorare aspetti politici e geografici meno noti della realtà europea, come l’Irlanda del Nord, le divisioni nei Balcani, le barriere tra la Spagna e il Marocco e la più complessa separazione tra la Federazione Russa e i Paesi Baltici.
Marino Magliani, Peninsulario, Italo Svevo Edizioni
Nella raccolta di racconti Peninsulario, Marino Magliani ricerca un percorso emozionale oltre che geografico, attraverso una narrazione a tratti ironica a tratti visionaria, che ricorda quella di certi racconti di Calvino. Queste storie sono ambientate perlopiù nella Liguria pietrosa e severa dell’entroterra, e i protagonisti non sono mai i turisti estivi o di un weekend, bensì coloro che rimangono in ogni stagione, che vivono di solitudini a volte, spesso di nostalgie, ma soprattutto di ossessioni.
C’era la macchina dei carabinieri, facevano manovra, avanti e indietro, ringhiera e gradini del bar, ringhiera e gradini, e uno degli ubriaconi seduti sotto il pioppo dava istruzioni: «Faccia marcia indietro, faccia marcia…». «Bon, fermo», faceva l’altro. E subito di nuovo il primo: «Faccia marcia indietro, faccia marcia…». A quel punto il brigadiere frenò, scese di scatto dalla macchina e chiese ai due segnalatori: «Cosa avete detto?». «Faccia marcia indietro, faccia marcia…», ripeterono assieme quelli.
“Talè!”, la nuova collana di Kalós diretta da Giusy Sciacca
Giusy Sciacca in uno scatto di Gimmi Corvaro
Lo scorso fine settimana sui loro profilo Facebook, la palermitana Kalós edizioni e la scrittrice siracusana Giusy Sciacca hanno annunciato una notizia inaspettata ed emozionante:
Giusy Sciacca: “C’è una novità. Talè! Grazie mille per i commenti, la stima è un dono prezioso. È alle autrici e agli autori della collana che dobbiamo fare un grande in bocca al lupo. Dopo “Virità” la mia collaborazione con Kalòs è proseguita, ma in un’altra veste. In backstage. La mia scrittura continua invece nelle segrete stanze”.
Kalós: “Abbiamo una new entry in casa editrice! “Talè” è il nome della nuova collana di narrativa che a breve entrerà a far parte del nostro catalogo. Per il titolo abbiamo scelto una parola che tra le tre punte dell’Isola continua a essere usata con gli stessi significati: talè è avvertimento, richiamo all’ascolto; meraviglia, approvazione o indignazione. Un invito allo sguardo quindi, alla sorpresa, alla scommessa. Alla guida Giusy Sciacca, già autrice per noi di “Virità femminile singolare-plurale”; sarà lei a curare tutti i testi che vedrete nei prossimi mesi”.
Le uscite di martedì 13 settembre
Libro copertina, Chi dà luce rischia il buio di Giulia Ciarapica, Rizzoli
Con una prosa limpida e nutrita della tradizione del Novecento, Giulia Ciarapica ci porta nella provincia marchigiana tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie, e ci ricorda che ogni famiglia è un posto diverso, illuminato e oscuro. “Noi non facciamo parte del resto del mondo perché viviamo qui.” Questo Annetta lo sa, lei che si porta dentro tutto il passato di Casette d’Ete, con i suoi fantasmi e i suoi lutti, e l’energia di un paese a cui ciascun figlio resta legato in modo indelebile. Lo sa Valentino, suo ex fidanzato e oggi marito della sorella Giuliana. Sanno anche loro che ogni cosa sta cambiando pur rimanendo immobile, e la Valens, la loro ditta di scarpe da neonato, ne è la prova: arrivano gli anni Sessanta, i laboratori artigiani si trasformano in vere e proprie fabbriche da cui entrano ed escono padroni e operai, ma l’obiettivo resta sempre quello, ideare scarpe. La famiglia Verdini cavalca il boom economico e le loro calzature sono richieste all’estero, eppure la strada del successo si rivela insidiosa, tra scioperi e truffe da parte di concorrenti sleali. A risentirne è anche la famiglia, quel luogo misterioso in cui si mescolano le inquietudini dei figli e i grandi errori dei genitori: se Annetta combatte contro la solitudine del non essere diventata madre, Giuliana cerca nella durezza della maternità la soluzione agli enigmi interiori.Con una prosa limpida e nutrita della tradizione del Novecento, Giulia Ciarapica ci porta nella provincia marchigiana tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie, e ci ricorda che ogni famiglia è un posto diverso, illuminato e oscuro.
AA. VV., Caccia al nero. Confessioni di un insider della TV populista, Chiarelettere
Questo libro è il racconto e la testimonianza in presa diretta di un insider della tv populista che ha lavorato per un anno in una trasmissione di un’importante emittente privata italiana. La narrazione è costruita a partire dalla sua esperienza diretta in redazione ma non solo. Negli ultimi mesi, infatti, l’autore è diventato il riferimento di numerosi lavoratori e lavoratrici della tv populista che hanno deciso di rendere note le loro storie. Le pagine che leggerete sono dunque il risultato di un lavoro collettivo. Questo è il primo libro che racconta dall’interno la manipolazione dell’informazione trasformata in spettacolo.
Un viaggio esclusivo nel cuore del populismo mediatico che macina record di ascolti, tra notizie artificiosamente gonfiate, piazze ammaestrate a dovere, campagne anti immigrati e claque razziste. L’autore, che ha chiesto di restare anonimo, conduce per la prima volta il lettore in un sottobosco popolato da personaggi senza scrupoli, cronisti ormai disillusi o in eterno conflitto con la propria coscienza, a partire dalla sua esperienza personale e attraverso le testimonianze off the record di ex colleghi. Come si prepara un servizio contro il reddito di cittadinanza al Sud? Come si “allestiscono” le piazze per gonfiare l’audience? Come si alimenta la rabbia del pubblico durante l’emergenza Covid? Alla voce narrante di questo libro tocca scoprirlo fin da subito, suo malgrado e spesso dovendo metterci la faccia. Il racconto del mondo viene distorto in base al messaggio che si vuole trasmettere. La realtà – adeguatamente trasformata in uno spettacolo grottesco – è data in pasto a un pubblico spesso frustrato, assetato di odio e sempre più vorace di schiamazzi, litigi e luoghi comuni. Il diverso diventa automaticamente una minaccia e uno stereotipo: lo zingaro che ruba, il nero che non vuole lavorare o che toglie il lavoro agli italiani, ma anche l’italiano stesso – meglio se del Sud – che campa con il reddito di cittadinanza, sulle spalle dei cittadini onesti. Pagina dopo pagina, in un racconto a tratti anche esilarante, l’autore ci conduce nelle viscere di un meccanismo mediatico perfettamente rodato e funzionante, che nessuno ha mai raccontato dall’interno. Fino a oggi.
Le uscite di giovedì 15 settembre
Ernesto Bassignano, Ritratti d’autore, Les Flaneurs Edizioni
Oltre 200 ritratti d ’autore: amici, conoscenti e tanti personaggi noti al grande pubblico
Dopo la carrellata di 200 volti pubblicati in “Facce”, Bax raddoppia e si spinge oltre con una nuova raccolta di ritratti. Anche questa volta a essere immortalati sono amici e conoscenti, insieme a tanti personaggi noti al grande pubblico finiti in un modo o nell’altro nella vita del vulcanico Ernesto
Bassignano.
Le uscite di venerdì 16 settembre
Fabio Forma e Michele Piras, Ballata di eretici e marinai, Arkadia
Nicola, un politico sconfitto ed eretico, si ferma davanti al bar “La città del peccato”, per caso e per necessità. E una notte tempestosa e il suo umore è grigio. Il suo incontro con Fulvio, però, uno scrittore la cui vena creativa pare estinta, riaccende vecchie emozioni e una voglia incontenibile di confronto. I due uomini possiedono caratteri contrastanti, ma il luogo, l’atmosfera, l’alcol favoriscono il dialogo e pongono i presupposti per la nascita di un’amicizia. Tutto intorno si muove un universo variegato di uomini e donne, ognuno con la propria esperienza, ognuno con un bagaglio di delusioni e speranze. Ecco dunque Bertoldo, con la sua risata cavallina, oppure la gentile Marlene, con un fascino da film hollywoodiano. “Ballata di eretici e marinai” è un romanzo claustrofobico, dove i protagonisti mettono in scena ogni minimo frammento della loro personalità.
Salvatore Massimo Fazio
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