Apri la porta e vola

Un estratto del romanzo di Dora Esposito

 

 

CAPITOLO 1
ECCOMI QUI

 

Vedete quell’ammasso di capelli biondi steso con gli occhi chiusi e i denti stretti mentre tanti aghi sottili e lunghi attraversano la sua pelle? La vedete quella tipa bionda, con i jeans strappati e la classica T-shirt bianca alzata fino alla schiena? Quella lì sono io. No, non sono in ospedale, tranquilli, sono nello studio di Alex, mi sto facendo
un altro tatuaggio. Sono stesa sul lettino, come se dovessi sottopormi a un’epidurale prima di un parto. Le tende della stanza sono tirate e i mobili riflettono il bagliore della TV accesa che trasmette un video musicale di Tiziano Ferro, Non me lo so spiegare, e non me lo so spiegare nemmeno io, caro Tiziano, perché amo i tatuaggi. Sono le
11:00 e va tutto bene. Avete mai provato a spiegare alle persone che, quando si ama qualcuno, non si sparisce ma si resta? Io ho una teoria tutta mia: se ti allontani, io mi allontano di più. Pensate: siete lì che ridete, scherzate, parlate di ogni cosa, anche di quante volte andate a fare la pipì, scatta la passione, sesso all’ultima potenza, l’amore e poi all’improvviso, booom! Vi ritrovate catapultati nel vuoto più assoluto. Perché? Perché chi amate vi sta regalando il silenzio, quello punitivo. Che cretinata mastodontica, il silenzio punitivo! Ma non sarebbe meglio parlare, urlare, rompere i piatti e poi fare anche pace, magari con del buon sesso? E invece no. Non ci sono più le parole, niente più risate, niente di niente, sguardi assenti e ti vedi piccola, sempre più piccola, fino a quando la tua immagine sparisce. Ed è così che succede quando non si ha più niente da dire. Ma sempre una forma d’amore è. Perché, in un certo senso, stare zitti e guardarsi da lontano sono anche un po’ come amarsi in silenzio, senza ferirsi. Come per dire “Ci sono lo stesso, anche se non vuoi più dirmi niente”. Non credete? Ed è per questo che lo odio: perché l’11 novembre, alle 11:11 lui mi ha regalato il suo silenzio punitivo. Perché per lui, sono sempre quella con il carattere difficile. Quella che è complicata. Quella che è impossibile avere vicino perché “troppo esigente”. Sono sempre quella sbagliata, al posto sbagliato, al momento sbagliato.


Arkadia Editore

Arkadia Editore è una realtà nuova che si basa però su professionalità consolidate. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre.

P.iva: 03226920928




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