“N.B. Un teppista di successo” su La poesia e lo spirito

Riccardo Ferrazzi, N.B. Un teppista di successo

Ad alcuni esseri umani, assai pochi, tocca la sorte di essere trasformati in mitologie. Ogni evento della loro vita è trasfigurato in un emblema di destino individuale e collettivo, i confini tra i fatti e l’invenzione si fanno confusi, i sentimenti comuni prendono proposito, e forma di forze nell’accadere storico. L’ascesa al potere e la caduta di Napoleone Buonaparte divennero oggetto di culto, e popolare e presso gli intellettuali, contemporaneo degli stessi avvenimenti.
All’indomani della vittoria di Napoleone a Jena e dell’assoggettamento della Prussia (13 ottobre 1806) Hegel, allora trentaseienne, scrisse all’amico Niethammer: “Ho visto l’Imperatore, quest’anima del mondo, uscire dalla città per andare in ricognizione. È una sensazione meravigliosa vedere un tale individuo che qui, concentrato in un punto, seduto su un cavallo, si protende sul mondo e lo domina… da giovedì a lunedì progressi così grandi (si riferisce ai rivolgimenti politici nell’area tedesca dopo Jena) sono stati possibili solo grazie a quest’uomo straordinario che è impossibile non ammirare”.
Hegel descrive il tremendo carisma, che quasi come una sostanza mistica, avvolge il suo quasi coetaneo Napoleone e che, ai suoi occhi, lo identifica con lo stesso divenire storico. È significativo che lo chiami “imperatore”, quando il legittimo imperatore Francesco II aveva abdicato formalmente al titolo soltanto due mesi prima.
Napoleone stesso fu straordinariamente attento alla costruzione della sua mitologia, della sua divinizzazione in vita, e questo ha preso in ostaggio molte opere scritte in prossimità storica.
Su Napoleone esistono biblioteche intere, ogni minuscolo dettaglio della sua storia è stato raccontato, analizzato, vagliato. Chiunque abbia una sia pur vaga nozione della storia moderna si è fatto un’opinione. Di lui, Stendhal scrisse una biografia a due anni dalla sconfitta di Waterloo, giudicandolo per certi versi superiore ad Alessandro Magno e Cesare, Hugo e Tolstoj hanno fatto memorabili personaggi letterari, Manzoni in Italia ha fissato l’immagine romantica, con la domanda del giudizio storico, politico, morale: fu vera gloria?
Con queste premesse, tornare sul personaggio Napoleone con un lavoro narrativo è incoscienza, o grande coraggio. Il romanzo di Ferrazzi N.B. Un teppista di successo (Arkadia editore) ci porta alla genesi del mito, i momenti della gioventù di Napoleone in cui nulla, o pochissimo, avrebbe potuto far pensare alla personalità al centro di eventi che hanno dato forma alla storia europea e mondiale fino a oggi. Il piccolo Napoleone nasce in una famiglia di piccola nobiltà corsa, non simpatetica con la Francia dell’Ancien Régime; lo incontriamo mentre capitana una banda di ragazzini ad una sassaiola contro il contingente francese ad Ajaccio, ma finisce col fare a botte con i compagni, insofferenti della sua prepotenza.
Nel corso degli anni, Napoleone farà tesoro di quell’esperienza: imparerà ad avere autorità sugli altri per dare sfogo alla sua ansia di comando, ma non rinuncerà mai ad arbitri e soperchierie, anche se gratuiti. È questo il Napoleone raccontato da Ferrazzi nel suo romanzo, che è propriamente una rivisitazione storica, ricostruzione di eventi storici in modi narrativi. Ferrazzi immagina e mette sulla pagina un personaggio in carne e ossa proprio dove la documentazione è più lacunosa: gli anni di formazione, di errori e tentativi, di colpi di fortuna, in un contesto sociale e politico in cui avrebbe pagato l’irruenza, a volte scomposta, di un giovane aggressivo, un teppista appunto, divorato da una smisurata ambizione a cui tutto, a cominciare dalla sua intelligenza, è messo a servizio.
L’incontro di un autore con il suo soggetto è in gran parte un mistero. La chiave del lavoro di Ferrazzi sta nell’intuizione che la giovinezza di Napoleone, le sue origini isolane, le frustrazioni sociali ed economiche della piccola nobiltà, l’indipendentismo dei gruppi dirigenti, siano stati il combustibile di un carattere irascibile, propenso fin da piccolo alle maniere forti. Ferrazzi ha ritenuto che ci fosse materia di romanzo, e non ha esitato ad affrontare il gigantesco totem.
Al coraggio del romanziere Ferrazzi ha aggiunto il suo talento di scrittore, un linguaggio controllato, scorrevole e moderno: sfogliare le pagine del libro è un piacere. Non sorprende che Napoleone parli e corrisponda con il suo mentore corso Saliceti con linguaggio attuale: è una precisa scelta stilistica per dare immediatezza e spessore al personaggio. Il romanzo poggia in realtà su un solido e minuzioso lavoro di documentazione storica.
E suggerisce al lettore, senza imporle, le domande più importanti, quelle che soltanto la rielaborazione narrativa può portare alla riflessione, perché il lavoro della lettura non si arresta al chiudere il libro. Napoleone agisce come un uomo coraggioso, ma è il coraggio apparente dei prepotenti, l’opposto della magnanimità: non li fa indietreggiare davanti al pericolo, ma è ansia di affermare se stessi, a ogni costo, senza scrupoli. Napoleone frequenta case (e camere da letto) di donne in vista, non per amore né per godimento: il suo appagamento sta nella manipolazione delle relazioni per introdursi nelle stanze del potere.
Il dilemma morale dell’azione dell’uomo tra altri esseri umani, l’atteggiamento di fronte ai rovesci della sorte, il peso che le imprese e il mito di Napoleone hanno avuto nella generazione dei successivi mostri della storia, le dittature, i totalitarismi, la mistica dell’“atto risolutivo” (sappiamo che Hitler studiò la catastrofica campagna di Russia del 1812, per avere successo dove Napoleone aveva fallito).
Ferrazzi ha dato al suo libro un titolo che, a mio parere, si presta a qualche considerazione. Definire di “successo” la carriera del “teppista” è quasi d’obbligo, eppure consideriamo che Napoleone morì a 51 anni, prigioniero in un luogo sperduto, estromesso da ogni potere e allontanato dai suoi affetti da sei. In questa prospettiva, il titolo potrebbe suonare come un’eloquente antifrasi.

Riccardo Ferrazzi (con Roberto Plevano) presenta il suo N.B. Un teppista di successo a Bookcity, Centro Culturale di Milano, Auditorium, Largo Corsia dei Servi 4, 20122 Milano, domenica 18 novembre 2018, h. 11.00.

Roberto Plevano


Arkadia Editore

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