“Il caso letterario dell’anno” su L’Unione Sarda
L’effetto farfalla nella vita
Nel “Caso letterario dell’anno” Marco Visinoni scruta con ironia il futuro
In una Bologna, per citare Francesco Guccini, un po’ innocente bambina e un po’ volgare matrona, vivacchia nella mediocrità dell’eterno studente il trentenne Leifur, originario dell’Islanda. Ex (o poco ci manca) scrittore, indolente al dispetto del talento, tra donne e bevute cede a pagamento potenziali bestseller ad altri autori, più dinamici e svegli di lui. Tutto ciò fino a quando, un bel giorno, il nostro riceve una visita da parte del suo io futuro, che gli offre la possibilità di conoscere in anticipo i risultati di tutte le lotterie, per vincere milioni a palate e vivere di rendita. Succede ne “Il caso letterario dell’anno”, recente fatica letteraria di Marco Visinoni, bresciano d’Iseo, classe 1981, già autore del fortunato “Come diventare uno scrittore di successo”. Affiancato da un nano in pelliccia rosa, Boris, e dalla conturbante e ambigua Leila, conquistata e poi perduta, Leifur, strappato al torpore dall’inusuale apparizione, proverà a sfruttare la chance ritrovandosi a girovagare fino alla natia Islanda, dove metterà il punto su vecchie storie di famiglia per tornare in controllo della propria esistenza e provare a completare Starbucks, il romanzo della svolta eternamente procrastinata. Del lavoro di Visinoni – con cui la casa editrice cagliaritana Arkadia battezza la nuova collana “Senza rotta”, dedicata al viaggio in tutte le sue accezioni – conquista il tratto fluido e spumeggiante, funzionale a una narrazione fantastica e grottesca la cui morale è un invito a badare al fatto che ogni nostro gesto, anche banale, influenza il futuro e indirizza la nostra vita sociale, affettiva, professionale. Per dirla con il buon Leifur, «è il fottuto effetto farfalla», la cui ombra aleggia sulla nostra quotidianità vissuta in perenne affanno, senza pause né riflessioni, incalzati dal dubbio di non essere capaci, per demeriti nostri più che altrui, di scegliere il meglio per noi stessi.
Fabio Marcello