L’ultimo segreto di Frida K. su “Economia Italiana”

da: Economia Italiana
Economia Italiana
Città del Messico, Frida Kahlo e Trotsky
16 febbraio 2015

[…] L’ultimo suggerimento per gli acquisti lo dedichiamo al giornalista e scrittore spagnolo Gregorio León, in libreria, per i tipi di Arkadia, con L’ultimo segreto di Frida K. (pagg. 317, euro 16,50, traduzione di L. Pinto Novella), un accattivante romanzo del 2010 – vincitore del premio internazionale Emilio Alarcos Liorach – che segna il suo esordio sui nostri scaffali dopo il successo di critica e di pubblico ottenuto in Spagna e Francia. Autore di diverse apprezzate trasmissioni radiofoniche, León, che è nato nel 1971 a Balsicas, nella Murcia, collabora anche con la televisione e ha firmato altri tre lavori: El pensamiento de los ahorcados, Balada de perros muertos e La emperatriz de jade. Ma di cosa parla il thriller che stiamo proponendo, appassionante quanto ben orchestrato, che si sviluppa sullo sfondo di una metropoli, Città del Messico, in bilico tra isteria e malvagità, passato e presente? Sintetizzando, di un quadro misterioso e sconosciuto, datato fine anni Trenta del secolo scorso, dipinto da Frida Kahlo, militante del Partito Comunista in lotta contro la destra e il fascismo. Un quadro che nessuno ha mai visto e le cui uniche testimonianze sono contenute in una lettera, da poco scoperta, indirizzata all’amante segreto della pittrice, l’esule Trotsky, lo spietato profeta della rivoluzione proletaria russa. E sulle tracce di questa tela si mette una giovane quanto affascinante investigatrice spagnola, Daniela Ackerman. La quale, in Messico, potrà contare sull’aiuto di un coraggioso giornalista, Freddy Ramirez, nel mirino della mafia locale per via dei suoi graffianti articoli. In tale contesto si inserisce uno spietato killer che si diverte a uccidere delle ballerine, abbandonandone i corpi in una raffineria dismessa. E, non bastasse, c’è anche qualcuno che va in giro, nel regno dei narcos, a distruggere gli altari dedicati al culto della Santa Muerte. Tutte situazioni apparentemente slegate fra loro. Eppure, scavando a fondo, l’ispettore Machuca, aiutato appunto da Daniela e Freddy, si renderà conto che la storia è molto più complessa di quanto possa immaginare e che, alla fine, un elemento comune lega le diverse vicende. “Tra personaggi ambigui, trafficanti di droga, uomini di chiesa invischiati in loschi affari, nonché sullo sfondo di una città perennemente in debito di legalità (dove tutto si vende e tutto si compra, a partire dalla vita), il disilluso Machuca dovrà trovare, e in fretta, una soluzione”. In sintesi: un lavoro veloce e senza fronzoli, per certi versi amaramente fascinoso, che catapulta il lettore in una storia dai contorni misteriosi. Peraltro partendo da un irriverente incipit: “Il fatto è accaduto mentre il vescovo faceva l’amore con Zoila. Lo scheletro è stato completamente distrutto, come se da quelle parti fosse passata una mandria di rinoceronti. Le ossa si mescolano con i brandelli della tunica che un tempo la ricoprivano. Numerose candele sono state pestate con violenza e la cera forma adesso una sorta di sterco biancastro. Quando il vescovo ha allungato la mano, dell’effige della Santa Muerte è rimasta solo un po’ di polvere che adesso inonda l’altare”. Già, la Santa Muerte, uno scheletro vestito soltanto da una tunica, il cui culto (soprattutto da parte di narcotrafficanti, poliziotti e avvocati che chiedono favori) sta prendendo piede in America Latina e preoccupa non poco la Santa Sede…

(Mauro Castelli)


Arkadia Editore

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