“Dodici giugno” su “Economia Italiana”

da: Economia Italiana
Economia Italiana
19 gennaio 2015

Dodici giugno

 

A questo punto onore al merito a Marco Di Tillo, che torna in libreria con Dodici giugno (Arkadia, pagg. 248, euro 16,00), seconda indagine portata avanti dall’ispettore Marcello Sangermano (che aveva debuttato nel 2013 in Destini di sangue): un “laico consacrato” che, pur senza prendere i voti, ha dedicato la propria esistenza alla fede in Dio. Come successe a Giorgio La Pira, lo scomparso sindaco di Firenze, e in tempi più recenti all’ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Di Tillo, si diceva, affermato autore televisivo, radiofonico e di strisce, nonché regista, sceneggiatore e collaudato scrittore per ragazzi. Insomma, una mano calda che ha fatto nuovamente centro nella narrativa di settore giocando a tutto campo con questo suo insolito ispettore, che vive in una parrocchia e fa parte dell’Unità Operativa per il Crimine Seriale. Uno personaggio fuori dalle righe, peraltro dotato di grande umanità, che si occupa, nei ritagli di tempo, di giovani tossicodipendenti, di emarginati senza tetto e, ci mancherebbe, anche dell’anziana madre. Peraltro ignorando l’agente della sua squadra che sembra nutrire forti sentimenti nei suoi confronti. E è lui che ritroviamo in azione, appunto in Dodici giugno, tra la Capitale, il litorale romano, la campagna umbra, la Tuscia e la Sardegna (partendo da Cagliari sino ad allargarsi alle montagne dell’interno), scavando nelle profonde motivazioni che stanno alla base dei delitti. Ma veniamo alla trama. In una calda mattinata d’estate, nel Seminario Pontificio di Roma, viene trovato il cadavere di un giovane seminarista. Accanto al corpo un paio di cesoie insanguinate e un dito mozzato. A investigare sul caso sono chiamati gli uomini dell’UOCS, appunto l’Unità di polizia che fa capo a Sangermano. Un fattaccio che mette in allarme le alte sfere vaticane in quanto uno scandalo, in un momento che vede il nuovo pontefice, amatissimo dai fedeli (ricorda forse qualcuno?), impegnato in un’opera di risanamento delle istituzioni ecclesiastiche. E questa non sarebbe certo la miglior medicina a supporto. Sta di fatto che – aiutato dalla psicologa Silvia Fedele, il capo del reparto scientifico Gizzi e il viceispettore Placidi – il nostro ispettore finirà per scoprire forti analogie con fatti di sangue del passato. Una ricerca della verità che si presenta alquanto complicata a causa della reticenza di chi sa e di continui depistaggi. Sangermano arriverà tuttavia, inseguendo i fili di una trama dai risvolti oscuri e dalle terribili implicazioni, alla scoperta di vicende oscure che nessuno avrebbe mai voluto portare alla luce. In altre parole una serie di omicidi di seminaristi, commessi a distanza regolare di anni uno dall’altro, con le vittime a loro volta trovate con l’anulare mozzato. Detto del libro, torniamo all’autore. Come abbiamo già avuto modo di annotare su queste stesse colonne in occasione dell’uscita di Destini di sangue, ricordiamo che Di Tillo è nato a Roma nel 1951, città dove si è laureto in Psicologia e dove attualmente vive. Di fatto un personaggio fuori dalle righe, che aveva iniziato la carriera dedicandosi a testi per fumetti, vincendo il Premio Paese Sera per una nuova striscia italiana (Piero) su disegni di Fabio Petrassi. Lui che nel 1978 avrebbe firmato i suoi primi lavori per RadioRai, per poi passare, dieci anni dopo, al grande schermo, dirigendo il giallo per bambini Operazione Pappagallo, scritto insieme a Piero Chiambretti e Claudio Delle Fratte. Nel 1994 sarebbe invece approdato alla narrativa, pubblicando con Einaudi Il giovane cavaliere, cui avrebbe fatto seguito, per Mursia, Tre ragazzi e il Sultano. Quindi sarebbe stato il turno, sempre per Mursia, delle favole illustrate Mamma Natale e Mamma Natale e i Pirati. Che altro? Attingendo dalla sua ricca produzione, ci limitiamo ad annotare, nel 2013, la pubblicazione negli Stati Uniti del thriller, The Other Eisenhower (edizioni Webster House), scritto a quattro mani con l’americano Augustine Campana. Una storia, in questo caso, che si basa su un fatto realmente accaduto a Londra nel maggio del 1944, un mese prima dello sbarco in Normandia.

(Mauro Castelli)


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