I vescovi sardi al Concilio Vaticano II parte 2 su L’Unione Sarda
L’Unione Sarda
19 gennaio 2015
L’opera dello storico e docente della facoltà teologica pubblicata da Arkadia
Concilio e vescovi sardi. Cabizzosu analizza il cambiamento della Chiesa
Di sicuro deve pensarci almeno qualche secondo prima di rispondere a chi gli chiede quanti saggi ha scritto e quanti volumi ha pubblicato. Sì, perché sono davvero tanti i frutti preziosi dell’instancabile attività di studio e di ricerca svolta negli ultimi decenni da Tonino Cabizzosu, storico rigoroso e appassionato, autore di opere fondamentali per la conoscenza, in particolare, del remoto e recente passato della Chiesa sarda e dei personaggi che l’hanno vissuta da protagonisti. Fra l’altro è ordinario di storia della Chiesa nella Facoltà teologica a Cagliari, vicario episcopale per la cultura della diocesi di Ozieri e parroco ad Ardara, nella stupenda basilica di Nostra Signora del Regno, scrigno artistico di notevole valore. L’opera appena pubblicata meritoriamente da Arkadia (Collana “Studi e fonti per la storia della Chiesa sarda”, euro 25) si intitola “I vescovi sardi nel Concilio Vaticano II”. Per ricordare soltanto le più recenti, l’hanno preceduta “Pastori e intellettuali nella Chiesa sarda del Novecento”, “Inventari dell’Archivio storico diocesano di Cagliari” ( opera davvero preziosa per studiosi e ricercatori in cinque volumi, sette tomi) e “Donna, Chiesa e società sarda nel Novecento”. Le altre, tutte testimonianza di eccezionale impegno, rigore scientifico e quindi di grande interesse e significato, a occhio sono una cinquantina. Questo nuovo libro è il secondo che Cabizzosu ha dedicato al complesso e delicato tema. Mentre il primo illustrava le fonti ora è la volta dei protagonisti. E da subito, con esemplare chiarezza, l’autore propone ai lettori l’opinione che si è fatto studiando a fondo ogni possibile documento, tutte le testimonianze disponibili. Dopo un’attenta analisi delle fonti – argomenta lo studioso – a cinquant’anni dalla inaugurazione del Concilio Vaticano II si può affermare che i rappresentanti dell’episcopato sardo – una ventina quelli che hanno partecipato allo storico incontro ecumenico con entusiasmo, coinvolgimento e meditate speranze – abbiano più ricevuto di quanto abbiano offerto. «Perché – spiega Tonino Cabizzosu – tra loro non si annoveravano teologi o studiosi di fama». E pur rinviando a ulteriori approfondimenti fa un’eccezione citando monsignor Francesco Spanedda che a buon titolo fece parte della Commissione teologica centrale. Ma gli altri, chiarisce, «vi giunsero impreparati per metodo e contenuto perché privi di esperienza di lavoro comune». “I vescovi sardi al Concilio Vaticano II” ha l’autorevole e corposa prefazione di monsignor Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato in Vaticano. E il suo giudizio è una sottolineatura forte dell’importanza scientifica dell’opera di Cabizzosu. La definisce infatti «testo prezioso offerto a studiosi, storici o semplici lettori» e ne sottolinea la capacità di «presentare l’azione dei vescovi sardi che presero parte alle diverse fasi conciliari scandagliandone minuziosamente i diversi interventi, scritti e orali». E non si può che essere d’accordo con lo stimato monsignore quando, dall’alto del suo ruolo e della sua riconosciuta competenza afferma che il volume è, in ambito sardo, e non solo, uno “studio innovativo” basato su fonti edite e inedite. Nel suo saggio Tonino Cabizzosu illumina il contesto nel quale ha preso corpo il rapporto fra Chiesa sarda e Concilio. Oltre alla scrupolosa definizione del contributo al grande evento, dei singoli personaggi propone un documentato profilo, un dettagliato curriculum e una lucida analisi dell’attività pastorale. E tutto sotto il segno di una scrittura elegante e coinvolgente.
(Gianni Filippini)