Gli italiani cacciati dalla Tunisia negli anni ’60

da: Ansamed
Ansamed
gennaio 2015

Gli italiani cacciati dalla Tunisia negli anni ’60. Connazionali di allora che affrontarono l’esperienza dei profughi

“La traversata del deserto” di Marinette Pendola, pubblicato da Arkadia, svela una pagina della migrazione italiana in Tunisia poco conosciuta: il ritorno nella patria degli avi di tanti italiani nati e cresciuti in Tunisia avvenuto negli anni ’60. Marinette Pendola è nata a Tunisi da genitori di origine siciliana. La sua famiglia si trovava in terra maghrebina dalla fine dell’Ottocento, dall’epoca della grande ondata migratoria italiana verso la Tunisia che e’ proseguita fino agli anni ’50, prima dell’indipendenza tunisina dalla Francia del 20 marzo 1956. L’autrice, che oggi vive a Bologna dove insegna lingua e letteratura francese nelle scuole superiori, aveva gia’ raccontato questa pagina di storia del Mediterraneo in un altro libro autobiografico, “La riva lontana” (Sellerio, 2000), in cui ripercorre l’infanzia tunisina nel periodo coloniale. In “la traversata del deserto” narra, invece, il ritorno in Italia di molti figli di migranti italiani, attraverso le voci dei componenti di un’intera famiglia, nonni, genitori, bambini. Era il 1962 e, come molti italiani, anche la famiglia di Marinette Pendola fu costretta a lasciare Tunisi in seguito all’emanazione di una legge sulla manodopera, attuata per sostituire quella europea con quella locale, e della legge sulla nazionalizzazione delle terre agricole, con la quale il governo tunisino esproprio’ le terre di proprietà degli stranieri. Privati di proprietà e risorse economiche, gli italiani affrontarono duri e lunghi viaggi via mare per arrivare in Italia, per loro “un paese straniero”. Pendola racconta la traversata in nave nel Mediterraneo in cui i protagonisti, stretti ai loro oggetti cari, si sentivano in un limbo. “Adesso non siamo né qua né là. Stiamo navigando nel nulla. Stiamo attraversando il deserto” dice uno di loro prima di arrivare in un campo profughi di Napoli e spostarsi poi nel campo delle Fraschette di Alatri, in provincia di Frosinone. Un libro di ricordi e aneddoti che porta alla mente le esperienze di viaggi dei migranti di oggi, seppur con molte differenze e un epilogo diverso della storia. La famiglia Pendola riesce a trasferirsi presto nella Bologna del boom economico e piano piano, sacrificio dopo sacrificio, costruisce presto una nuova vita.


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