“Domani. Cronaca del contagio” su L’Unione Sarda
L’Unione Sarda
19 dicembre 2013
Spiga, cronaca dalla terra dei morti viventi
Un viaggio come tanti altri che presto si trasformerà in un incubo dalle mille sfumature. L’odissea è quella di un uomo qualunque che durante il suo tragitto verso l’est dell’Europa dovrà sopravvivere all’epidemia di zombie, i morti viventi che travolgono in modo apolcalittico la vita del protagonista e le sue aspirazioni. Una vita che corre il rischio di essere inghiottita dalle angosce, dai tormenti e dalle più atroci ossessioni. Il libro “Domani. Cronaca del contagio” di Massimo Spiga (Arkadia editore), è una variazione divertente, ironica e intelligente dell’horror-zombie, un genere che si è affermato con successo negli Stati Uniti, tanto da essere ripreso anche da molte produzioni cinematografiche internazionali. In questo contesto, verniciato da uno stato di parametafisica, dove sono rispettati gli stereotipi di questa tipologia letteraria, non mancano allusioni inquietanti a problemi del nostro tempo: la crisi economica, l’emarginazione, gli intrighi politici con le carceri “fantasma”, la tortura, la paura dello sconosciuto, dell’altro, del diverso. Del resto la letteratura di genere ha una natura eclettica, ed è un terreno sempre fertile per attirare un publico popolare e proporre, sottotraccia, sperimentazioni narrative e stilistiche. Ben lo ha capito l’autore, Massimo Spiga, che non è propriamente un esordiente, dato che un suo romanzo è già stato pubblicato nel catalogo online di Edizioni di Karta ed ha già, alle spalle, anche varie sceneggiature per fumetti e un’attività di traduttore “letterario” (soprattutto la rivisitazione delle opere di Lovecraft). Così il suo horror zombie risulta particolarmente curato nello stile e, anche chi non si è mai cimentato nella lettura di questo genere, può arrivare all’ultima pagina con una certa soddisfazione. A questo contribuisce la descrizione di una “scenografia” particolare dove è ambientata questa vicenda. Si tratta di un sito bulgaro, riscontrabile nella reatà: Belene, una cittadina particolare, che, pur confinando con un parco naturale, è stata devastata nell’ecosistema dalla costruzione (lasciata a metà) di una centrale nucleare e nella struttura sociale dalla esistenza di un gulag, dove erano rinchiusi i prigionieri politici dell’ex Unione Sovietica. Tra una natura nello stesso tempo ferita e selvaggia e una città popolata da personaggi ambigui, il protagonista, il giornalista “inetto” Andrea Malerba, si troverà invischiato in situazioni estreme, sconvolte dal ritorno in vita dei morti, che muteranno la sua vita e le sue certezze: un viaggio di formazione, turbamento interiore, e di incredibili avventure.
(Maria Dolores Piacciau)