Le donne di Balthus
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7 settembre 2013
Nel preciso istante in cui mi sono avvicinata a questo romanzo, ho pensato che si trattasse di una quasi semplice storia di donne: un romanzo di narrativa a tinte rosa, per intendersi. A mano a mano che la narrazione proseguiva ho invece inteso che si trattava di un racconto sapientemente orchestrato dai colori foschi e dalle mille sfaccettature. La vicenda umana di Selene, coi suoi misteri ed i suoi lati oscuri è non solo avvincente, quasi macabra, ma come ho specificato prima, è stata studiata e resa in maniera talmente emozionante che, come capita nei gialli d’autore, non si vede l’ora di capire e scoprire l’intrigo. Il più delle volte, o perlomeno questa è stata la mia esperienza, ci si avvicina a storie di questo genere attraverso film o fiction televisive: il thriller così inserito in un ambiente artistico molto ben narrato (di browniana memoria), è infatti al centro di molte interessanti sceneggiature. Meno spesso mi era capitato di avvicinarmi all’argomento attraverso un libro: debbo dire che ne sono rimasta molto compiaciuta. “Le donne di Balthus” non è solo un romanzo ben costruito dai mille intrecci e dai molti volti: si tratta anzitutto di un lavoro nel quale si denota un’ attenzione chirurgica ai dettagli, una grande precisione nella scrittura ed una grande proprietà di sintassi. Decisamente consigliato a chi gradisce i romanzi al cardiopalma, offre una serie così svariata di situazioni e personaggi che di certo non potrà lasciare scontento il famelico lettore, oltre ad offrire interessanti spunti di riflessione in alcune parti della narrazione laddove si trattano tematiche molto difficili e delicate, sempre con tatto, eleganza e un certo qual spirito. Mi è molto piaciuto e lo consiglio caldamente.