L’enigma dei Templari. La storia dei cavalieri in Sardegna

da: L'Unione Sarda
L’Unione Sarda
28 gennaio 2012

 

«Il tema principale del libro è l’eredità dei templari. Uno studio caratterizzato da un approccio multidisciplinare fatto da diversi studiosi di varie discipline e con preparazione culturale diversa che analizzano storia, proprietà e vicende degli ordini militari presente in Sardegna.» Così Massimo Rassu, ingegnere – scrittore definisce la sua ultima fatica letteraria intitolata “Templari, Crociate, giudicati e ordini monastico-cavallereschi nella Sardegna medievale”. La pubblicazione è il quarto volume dell’Arsom l’associazione che Rassu presiede e che si occupa della ricerca sugli ordini militari cavallereschi nell’isola. Un’opera composita a cui hanno lavorato 14 studiosi, tra cui lo stesso Rassu, con interessanti e approfonditi contributi. E’ come se Rassu fosse un sapiente regista di un film a episodi che si snoda seguendo un filo conduttore per chiarire al lettore quale fosse realmente l’eredità patrimoniale che fu tolta ai templari nella nostra isola. Massimo Rassu è un appassionato studioso degli ordini cavallereschi e dei templari in particolare ma ha nel suo palmares, composto da oltre 18 pubblicazioni, anche dei testi sull’architettura militare medievale nell’isola, tra cui “Guida alle torri e forti costieri della Sardegna”. In mancanza di documenti medievali che dicano chi e quanti fossero i templari in Sardegna e quali e dove fossero le loro proprietà terriere e i monasteri, il volume cerca di risalire alle proprietà di coloro che hanno ricevuto l’eredità. Infatti nel 1312 nel concilio di Vienne papa Clemente V a seguito di un processo iniziato nel 1307 e voluto dal re di Francia Filippo il Bello, prima sopprime l’ordine dei Templari e poi attribuisce tutti i beni all’altro ordine, quello degli Ospedalieri meglio conosciuto come di San Giovanni di Gerusalemme, oggi ordine dei Cavalieri di Malta. Il libro si articola nei contributi di 14 studiosi posti in ordine cronologico che partono dal momento più antico che è la mitica crociata dei fanciulli curata da Angelo Borghero. La crociata ebbe un epilogo anche in Sardegna quando 2 delle 7 navi diretee in Tunisia naufragarono presso l’isola di S. Pietro. Alla fine della raccolta è invece inserito lo studio di Massimo Falchi Delitala, sulle commende dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro che costituisce, insieme al primo contributo, la cornice alla ricerca vera e propria del libro. Gli interventi, tutti di alto livello, prendono in esame la complessa questione della presenza degli ordini monastico-cavallereschi, a iniziare dai templari, nella Sardegna medievale ma anche in altre aree d’Europa. Con lo studio di documenti, sconosciuti ai più e spesso inediti, gli autori fanno luce sugli insediamenti degli ordini religiosi nel tessuto isolano dopo il XII secolo. Il libro contiene una interessante prefazione di Massimo Lorenzani della Pontificia Facoltà di Teologia della Sardegna e l’introduzione di Giampaolo Marchi della facoltà di ingegneria dell’Università di Cagliari. Oltre Rassu, hanno dato il loro contributo Massimo Borghero, Raffaele Carboni, Fabio Marcello, Antonio Forci, Vincenzo Soddu, Battista Urru, Gaetano Ranieri, Luca Piroddi, Roberta Melis, Elena Marongiu, Emanuele Melis, Francesco Virdis, Francesco Carboni e Massimo Falchi Delitala.

(Sergio Atzeni)


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