Caterpillar incorona “Dalla scura terra”

da: L'Unione Sarda
L’Unione Sarda
17 maggio 2011

Unità, il 151o libro è cagliaritano

Al Salone del Libro si è svolto un singolare concorso promosso da Caterpillar, il programma in onda su Radiodue. Per le celebrazioni per l’unità d’Italia, ai 150 titoli più significativi, selezionati tra tutta la produzione letteraria nazionale, si è voluto aggiungere un 151° libro, ma di uno scrittore emergente, scelto tra una rosa di ventuno, uno per ogni regione. La giuria di esperti – l’editore Alessandro Dalai, lo storico Alessandro Barbero e il giornalista e scrittore Federico Rampini – ha selezionato tre opere finaliste, chiedendo a ciascun autore di presentarle al pubblico. Una giuria popolare ha premiato per acclamazione il lavoro più intrigante. Ha vinto il libro che rappresentava la Sardegna: “Dalla scura terra” di Antonello Pellegrino, pubblicato dall’editrice cagliaritana Arkadia. È un avvincente romanzo, di azione e mistero, che attraverso un abile impianto narrativo intreccia due vicende, una che si svolge in un antico passato e un’altra ambientata in un prossimo futuro. Un libro d’avventura, un po’ romanzo storico e un po’ thriller, che parla di Sardegna, e in maniera non provinciale. In certi punti le atmosfere richiamano quelle del romanzo di Michael Crichton Mangiatori di morte . I corpi mummificati di due antichi guerrieri riemergono casualmente dalla torba in una zona della campagna irlandese, avvinghiati in un abbraccio mortale, il coltello dell’uno infisso nel costato dell’altro. È proprio quell’arma ad attrarre l’attenzione di un ricercatore sardo, che riconosce una strana corrispondenza con i pugnali dei guerrieri nuragici.
Che segreto nascondono le due mummie? Le questioni archeologiche e scientifiche e l’intreccio poliziesco si alternano, con la vicenda dai toni epici che si svolge oltre milletrecento anni fa, quando un gruppo di guerrieri Shardana, capeggiati dal fiero Olai, intraprende un viaggio verso il nord Europa.
La trama è costruita su una rigorosa documentazione storica. Così, anche un divertito riferimento ad Omero funziona come una strizzata d’occhio al lettore più attrezzato. In un’epoca di revanscismo culturale, in cui anche la Storia sarda viene spesso riletta in maniera superficiale, Pellegrino si diverte a inserire tra le pieghe del racconto quello che potrebbe essere definito un piccolo pamphlet sul dibattito storico in atto sul passato della nostra isola. E lo fa con mestiere di narratore, che stupisce in un autore alla seconda opera narrativa (la prima è stata Bronzo , Condaghes 2007). E qualcuno già parla di un Dan Brown sardo… Ma al di là dei meriti narrativi, Dalla scura terra ha anche un valore allegorico; propone una storia attuale, perché parla del confronto con “l’altro”. E tutta la vicenda tratta, seppure da una prospettiva particolare, l’idea sempre più necessaria, di un mondo da condividere.

Bepi Vigna


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