Cucinotta: “Il consenso delle donne vale più di un oscar”
Donnenews
19 agosto 2010
Maria Grazia Cucinotta non ha dubbi: “Il consenso da parte delle donne per me vale più di un Oscar”. E ad attendere l’attrice siciliana ad Alghero, dove lo scorso 4 agosto ha presentato il libro del celebre fotografo di scena Romolo Eucalitto “L’imbroglio nel lenzuolo” (Arkadia editore), tratto dal film omonimo di Alfonso Arau e da lei stessa prodotto e sceneggiato, erano, soprattutto, donne. “E’ stato bellissimo – racconta la Cucinotta –. La solidarietà femminile esiste quando le donne si riconoscono tra di loro, perché la donna vede dentro l’anima e non si lascia incantare dalle gambe o da un bel decolté, sa vedere oltre”. Nella splendida cornice dei Bastioni Magellano, Maria Grazia Cucinotta ha parlato di sé e del film di Arau, che narra le sue due grandi passioni: il cinema e la Sicilia. In un’Italia del Sud del primo Novecento, la gente vive una rivoluzione culturale con la scoperta del cinematografo, attraverso le immagini che al tempo venivano proiettate sulle lenzuola esposte dai balconi e che facevano sognare il pubblico. Nel film “L’imbroglio nel lenzuolo”, tratto dal romanzo di Francesco Costa e da cui è nato il film e poi il volume di fotografie di Eucalitto, Maria Grazia Cucinotta interpreta Marianna, popolana dal carattere forte. Una caratteristica, la forza d’animo, che di certo alla Cucinotta non manca.
SEI ATTRICE, PRODUTTRICE E, IN QUESTO FILM DI ARAU, ANCHE SCENEGGIATRICE… SI DICE CHE LE DONNE DEL SUD SIANO PARTICOLARMENTE CAPARBIE… ESSERE UNA DONNA DEL SUD HA FATTO LA DIFFERENZA PER LA TUA CARRIERA?
“(…ride) sì, per me è stato davvero così, perché quando nasci in un’isola vivi con mille difficoltà. A noi italiane che veniamo dal Sud, abituate alle difficoltà, non fa paura nulla. Forse è questo che fa la differenza”.
COME TI SEI ACCOSTATA ALLA PROFESSIONE DI PRODUTTRICE?
“Quando sono arrivata a Los Angeles. Lì tutti gli attori avevano una casa di produzione anche per tutelarsi, perché spesso capita che usino il tuo nome per fare prodotti di bassa qualità. Con la produzione hai più controllo”.
TU HAI VIAGGIATO IN DIVERSE METROPOLI DEL MONDO, HAI VISSUTO IN AMERICA PER MOLTI ANNI, EPPURE L’AMORE PERLA TUA TERRA E’ RIMASTO SEMPRE MOLTO FORTE. COME MAI ALLA FINE HAI SCELTO L’ITALIA?
“Sono tornata in Italia per mia figlia. Vivere qui è il più bel regalo che puoi fare ad un bambino. In Italia cresci circondato dalle cose vere, dagli affetti, dalle opere d’arte, dalla cultura e dal buon gusto. Tutto questo nel resto del mondo non c’è”.
SPESSO LE DONNE SUL LAVORO HANNO DIFFICOLTA’ A SFONDARE IL COSIDDETTO MURO DI GOMMA CHE LE IMPEDISCE DI ARRIVARE AI VERTICI… E’ STATO COSì ANCHE PER TE NELLA TUA AFFERMAZIONE COME PRODUTTRICE?
“Io partivo dal fatto di essere già un’attrice, quindi da una parte questo ha aumentato la credibilità. Sicuramente può essere solo un idiota quello che si ferma al fatto che sei donna e sei attrice… in questo caso l’unica soluzione è lasciare perdere e cercare un’altra persona con cui avere un dialogo”. (Luciana Satta)