“Il lato nascosto delle storie” su Masticadores Italia
Il lato nascosto delle storie, di Roberta Di Pascasio (Arkadia, 2024) Recensione di Marisa Salabelle
Il lato nascosto delle storie è una raccolta di racconti, ma potremmo definirlo anche come un puzzle, un mosaico, in cui ogni tessera contribuisce a delineare l’insieme. Se fosse un disco, lo potremmo definire un concept album. Dieci racconti, una manciata di personaggi che tornano più volte a comporre un quadro al cui centro è…
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Il lato nascosto delle storie è una raccolta di racconti, ma potremmo definirlo anche come un puzzle, un mosaico, in cui ogni tessera contribuisce a delineare l’insieme. Se fosse un disco, lo potremmo definire un concept album. Dieci racconti, una manciata di personaggi che tornano più volte a comporre un quadro al cui centro è il disagio provato da ciascuno dei protagonisti nei confronti della vita e della società. C’è Angela, l’infermiera gentile, che aiuta tutti, ma che non riesce ad accogliere l’ex marito appena uscito dal carcere; c’è il giudice austero, tutto d’un pezzo, che è stato vittima di un furto e che ha un figlio col quale non parla da anni: ma sarà poi, il giudice, così irreprensibile come si dice? E c’è Alessio, un ragazzo difficile, c’è Valentina, la prof di cui si è un po’ innamorato e alla quale, respinto, gioca un brutto tiro; c’è un senzatetto e c’è uno psicologo di strada, c’è un nipote abbandonato a se stesso e uno zio malato di cancro. Tutte vicende che si intersecano e che gettano, ognuna, un po’ di luce sull’altra, accompagnando il lettore nei meandri di un mondo difficile, di povertà materiale e spirituale, di solitudine, di tentativi falliti. Solo negli ultimi due racconti, che narrano il riavvicinamento tra lo zio malato e il nipote sbandato e la morte solitaria del senzatetto, accompagnato solo dalla pietas dello psicologo di strada, si apre uno spiraglio di speranza.
Lo stile di Roberta Di Pascasio è limpido, elegante, arricchito di quando in quando da belle metafore; la mano con cui rappresenta queste storie di persone marginali e dà loro voce è ferma e delicata.
Marisa Salabelle
La recensione su Masticadores Italia