“I giorni pari” su MasticadoresItalia
I giorni pari, di Maria Caterina Prezioso (Arkadia, 2024) Recensione di Marisa Salabelle
I giorni pari è un romanzo ambientato negli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale, con una coda che si protrae fino agli anni ’50 del secolo scorso. Protagoniste sono due ragazze, le cui vicende parallele vengono narrate a capitoli alternati. Sara e Silvana sono estranee l’una all’altra, si incontreranno fuggevolmente solo verso la…
I giorni pari è un romanzo ambientato negli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale, con una coda che si protrae fino agli anni ’50 del secolo scorso. Protagoniste sono due ragazze, le cui vicende parallele vengono narrate a capitoli alternati. Sara e Silvana sono estranee l’una all’altra, si incontreranno fuggevolmente solo verso la fine del romanzo, eppure tra loro vi sono molte analogie. Entrambe romane, Sara, ebrea, figlia del ghetto, Silvana invece proveniente dalla borgata di Val Melaina, si ritrovano allontanate dalla famiglia per ragioni diverse. I genitori di Sara si separano dalla figlia, con dolore, per metterla al sicuro in una località fuori da Roma, dove la sua identità ebraica possa rimanere celata. Silvana invece deve lasciare la sua casa per malattia: ha la tubercolosi e viene ricoverata in sanatorio. L’esperienza dell’allontanamento, la mancanza delle persone care, l’esistenza ristretta in un ambiente estraneo è ciò che caratterizza le due giovani, ciò che le accomuna. Ci sono poi, per entrambe, amori difficili e dolorosi, un percorso di crescita personale che coincide con gli anni drammatici della guerra e quelli faticosi dell’immediato dopoguerra. Entrambe sperimentano la perdita di persone amate: i genitori di Sara vengono deportati durante il rastrellamento del ghetto di Roma, il ragazzo che ama muore combattendo tra le fila dei partigiani, mentre a Silvana è la malattia a portare via il primo fidanzatino, il padre e la sorella. Una specchio dell’altra, dunque, non si conoscono, non si incrociano se non alla fine, quando per uno strano gioco del destino si trovano per un breve periodo dirimpettaie, e si guardano da una finestra all’altra. Maria Caterina Prezioso è brava a inquadrare le vicende parallele di Sara e Silvana nel contesto storico e a rendere il senso di claustrofobia che entrambe provano, l’una nella minuscola casa di Sperlonga con la sua finestra affacciata sul mare, l’altra nel grande, affollato sanatorio nel cuore di Roma, dove vivono amori travagliati e terribili perdite.
Marisa Salabelle
Il link alla recensione su MasticadoreItalia: https://tinyurl.com/ycyutd5u