Lancillotto 28º-7º
I
Lancillotto e Lanzarote
Lanzarote è stata spiegata in modo aneddotico, asettico. Questo ha comportato la pubblicazione di libri come Tierras sedientas di Francisco González o Costumbres canarias di Isaac Viera. Gli unici precedenti letterari (?) del mio libro.
La musica che salva un popolo, una stella o un’isola, non sarà mai una musica di questo tipo. Dev’essere musica integrale. Creazione di una mitologia. Di un clima poetico in cui ogni pezzo di città, di stella o di isola possa sedersi e ripassare le gesta eroiche. La letteratura deve imporre il proprio ritmo vivo alla terra inedita. Non è stato altrimenti che il mondo ha visto per secoli l’India creata da Camoens o la Grecia di Omero, la Roma di Virgilio, l’America di Ercilla o la Spagna che inventarono i nostri romanzi antichi.
Una terra senza una forte tradizione, senza un’atmosfera poetica, soffre la minaccia di un fatale offuscamento. È come quelle parole dal significato anemico e inconsistente, che portano nel loro povero bagaglio – inespressivo – le radici della loro scomparsa.
Quello che ho cercato di realizzare è stato soprattutto questo: un mondo poetico, una mitologia trainante. Il mio tentativo è quello di creare una nuova Lanzarote. Una Lanzarote inventata da me, seguendo la più ampia tradizione della letteratura universale.