“Le nobili sorelle Angioy” su Giochi Linguistici
Le nobili sorelle Angioy di Adriana Valenti Sabouret
Trama – La Sardegna a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento è lo scenario de Le nobili sorelle Angioy di Adriana Valenti Sabouret. Uno scenario maestoso, in cui le sorelle Angioy – Speranza, Giuseppa e Maria Angela, protagoniste del romanzo, come il titolo ci suggerisce – si muovono con grazia e nobiltà d’animo tra gioie e dolori, amori e lutti, complicità e tradimenti, nella loro bella Cagliari scossa da continui fermenti che sembrano far pensare a imminenti stravolgimenti sociali, salvo poi concludersi puntualmente con la repressione. Inizia con la descrizione di una scena di un matrimonio Le nobili sorelle Angioy, ed è indicativo che ne seguiranno molti altri. Adriana Valenti Sabouret sembra rispondere a un’esigenza di far fede alla verità storica, ma anche a quella di soddisfare il lato rosa di questo romanzo. In cui il mondo femminile, con l’educazione sentimentale dell’epoca, riveste un ruolo centrale e ben si contrappone alle analisi puntuali del narratore sui fatti storici e politici del tempo. Il matrimonio in questione è quello tra Annica Belgrano e Gio Maria Angioy. Annica proviene da una famiglia ricca e borghese, con idee monarchiche e conservatrici; Gio Maria, invece, è orfano, di origini nobili e di carattere rivoluzionario. Dall’unione, non priva di conflitti, di questa coppia (mal)assortita nasceranno 3 bambine, le nobili sorelle Angioy, per l’appunto. Le 3 sorelle rimarranno ben presto orfane di madre, e il padre, chiamato dal re a ricoprire un importante incarico come Alter nos a Sassari, è costretto ad imporre un ulteriore dolore alle bambine affidandole alle cure delle suore. In questo istituto, forti solo della loro inossidabile sorellanza, si formeranno nella severità e austerità del monastero, secondo le regole conservatrici e repressive delle religiose, le quali abborriscono il carattere dissidente del padre delle ragazze. All’uscita dal monastero le tre sorelle saranno prese in cura dalla nonna materna, che per quanto riguarda le idee sul padre non si discosta molto da quelle delle suore, ma per il resto offre alle ragazze la tanto desiderata casa, in cui sentirsi coccolate e amate. Una nuova vita inizia, perciò, per le sorelle Belgrano Angioy. Fatta di amori e ricchezza, da cui non è esente una certa frivolezza e gusto per la moda. La nonna si incarica di trovare marito alla prima delle sorelle, Speranza, e da qui sarà un matrimonio dopo l’altro. Man mano che le giovani entrano nelle loro vite di giovani spose, il lontano ricordo del padre e delle sue idee egualitarie si farà sempre più remoto e sfocato.
Chi era realmente Gio Maria Angioy?
Un galantuomo che aveva rinunciato alla sua vita per il benessere del proprio popolo? Un sognatore? Un condottiero? Un predestinato a compiere un’alta missione in Sardegna?
O era forse un capo ribelle? Un traditore del re? Un irresponsabile o addirittura un brigante?
Le nobili sorelle Angioy avevano udito, dai tempi del monastero, un caleidoscopio di versioni discordanti, malgrado il tentativo di proteggerle operato dalla famiglia.
Il padre intanto è sempre più irraggiungibile, anche fisicamente; si trova, infatti, in esilio a Parigi e le figlie sono costrette a ricacciare la pena per l’assenza del padre, poiché non sarebbe comunque socialmente accettata. Le sorelle Angioy, lontane anni luce dalla politica, come era consuetudine per le nobildonne, o meno, dell’epoca, si consacreranno a costruire le loro famiglie, nel solo ruolo che è loro concesso, quello di moglie e madre, visto che figlie non possono più esserlo. Ma anche qui, i dolori e i lutti non le risparmieranno.
Le nobili sorelle Angioy – un romanzo storico
Adriana Valenti Sabouret ci racconta una Sardegna in cui l’aristocrazia è arroccata nei suoi privilegi e il popolo si ritrova in uno stato di tumulto costante, schiacciato dalla fame e dal malcontento verso un sistema feudale ormai obsoleto. È la Francia con la sua Rivoluzione a portare un vento di nuove idee liberali, il germe delle nuove speranze si insidia soprattutto negli intellettuali. Primo fra tutti Gio Maria Angioy. Un eroe postumo che la società del suo tempo non seppe riconoscere, tranne poche eccezioni, impegnata come era a renderlo vittima di ostracismo. Le battaglie di Napoleone in Italia, l’epidemia di febbre gialla che decimò la popolazione sarda, i progressi della medicina anatomica sono altri elementi che contribuiscono a tracciare un quadro completo della società dell’epoca e a conferire, allo stesso tempo, uno spessore storiografico a Le nobili sorelle Angioy. Adriana Valenti Sabouret, ricostruendo una storia lontana e dimenticata, ha il grande merito di riportare l’attenzione su un uomo che sacrificò la propria vita per la giustizia sociale del suo popolo e di mostrare così le conseguenze che queste sue idee ebbero nell’intimità dei rapporti umani con le persone a lui più care: le sue figlie.
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