Le nobili sorelle Angioy
I
Annica e Gio Maria
«La vicinanza fu causa del conoscersi e dei
primi approcci; con il tempo crebbe l’amore»
OVIDIO, Metamorfosi, IV, 59-60
Cagliari, 13 giugno 1781, chiesa di Sant’Eulalia.
«Evviva gli sposi!»
«Lunga vita ad Annica e Gio Maria!»
Gli invitati in festa per il lieto evento lanciavano spighe di grano e rose che, stagliandosi su un cielo vespertino rosato dal tramonto, ricadevano al suolo tappezzandolo di macchie dai colori tenui.
Un profumo di petali appena raccolti saturava l’aria lieve e tiepida di quel giugno cagliaritano.
La chiesa, adorna di fiori, era stata il teatro di un toccante scambio di promesse fra il nobile Giovanni Maria Angioy, figlio di Pier Francesco e di Margherita Arras Minutili, e la giovane Annica Belgrano, figlia di Ramon e di Josepha Navarro, ricchi commercianti.
Dopo le fatidiche parole, l’organo aveva modulato un commovente salmo e Annica si era concessa un ampio sorriso liberatorio vis-à-vis del suo sposo.
La tattica della riservatezza che le avevano imposto nei confronti del fidanzato poteva essere abbandonata e la ragazza poteva ora aprirgli il cuore.
Era ardente e piena di vita come una bambina da quando si era tolta il peso di dire «Sì».