“Il buio delle tre” su Rinascitaoggi
“Il buio delle tre” di Vladimir Di Prima, Arkadia Editore
Pinuccio Badalà è un ragazzo siciliano che spera di diventare un famoso scrittore. Quello è il suo sogno e quello vuole fare! Dopo una serie di traumi che hanno segnato la sua infanzia, Pinuccio passa gran parte della sua vita a inseguire questo sogno, ad assecondare le sue velleità artistiche. Tra speranze, rifiuti, coincidenze nefaste, fatiche e momenti di sconforto scopre un mondo difficile – quello dell’editoria – e fatto di compromessi, conoscenze e raccomandazioni che spesso neppure bastano. Ma Pinuccio non demorde, Pinuccio non molla e, anche se alcune volte vorrebbe arrendersi, prosegue imperterrito nel suo intento spesso attraverso stratagemmi brillanti, seppur fallimentari. Tutto questo accade mentre gli anni passano, mentre il mondo continua e il presente diventa storia. Un personaggio meraviglioso questo Pinuccio! Dopo aver letto l’ultima pagina se ne sente immediatamente la mancanza. Si sente la mancanza della sua purezza che stride fortemente con le faccende della vita quotidiana e che fa sperare in un epico trionfo della semplicità genuina. Senza dubbio un altro punto messo a segno dal team di Arkadia Editore e da Vladimir Di Prima che ne Il buio delle tre affronta con coraggio il tema della solitudine dello scrittore e quello del labirinto intricato dell’editoria. Quando guardiamo un libro, quando lo leggiamo, quando lo vediamo esposto, difficilmente pensiamo a quello che si nasconde dietro quelle pagine, dietro quei milioni di parole, dietro tutte quelle idee. Pinuccio è un ottimo promemoria in questo senso e ci illustra un mondo che in pochi conoscono, un mondo diventato appannaggio di chi fattura piuttosto che di chi sogna, un mondo spesso idealizzato che miete una vittima dopo l’altra attraverso burocrazie, clientelismi e marketing sfrenato spesso a discapito della letteratura:
«Le case editrici, quelle grandi e conosciute dalle grandi librerie, alloggiavano su torri blindate. Nessuna possibilità di trovare indirizzi specifici sulla rete. I pochi riferimenti, quando c’erano, fondevano insieme i toni dell’approssimazione con quelli della contraddittorietà […] Dei piccoli editori, invece, non si sapeva nemmeno l’esistenza, ed erano infinitamente meno numerosi di oggi. Quando qualcuno di loro si affacciava alla ribalta del grande pubblico lo faceva solo per la pubblicazione di qualche autore slavo, che faceva molto radical-chic, o di qualche meteora ispanica sfuggita alle mode franchiste del Paese di appartenenza».
Nemmeno l’avvento della tecnologia ha modificato la situazione, eppure Pinuccio resiste. Insiste. La lettura è scorrevole e costellata di personaggi particolari e di riflessioni profonde nonostante l’ironia tragica che pervade il testo. Un’opera ben fatta assolutamente da leggere!
Flora Fusarelli
Il link alla recensione su Rinascitaoggi: https://tinyurl.com/2vrkddzc