“Nazismo esoterico” su SoloLibri
Nazismo esoterico. Il lato oscuro del III Reich. Dal Santo Graal all’Ultima Thule di Mauro Tonino
Arkadia, 2023 – I nazisti hanno cercato reliquie sacre, per sfruttare i poteri esoterici che ritenevano legati a certi reperti famosi, manufatti leggendari provenienti da “mondi scomparsi” nel passato o perfino di critptostoria.
L’ha confermato perfino un film: i nazisti cercavano reliquie sacre per sfruttare i poteri esoterici che ritenevano legati a certi reperti famosi, scomparsi nel passato. “Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta” si sviluppa freneticamente intorno alla contesa mortale del docente archeologo avventuriero inglese, con la frusta alla cintura e un Borsalino strapazzato in testa, contro un corpo di spedizione hitleriano. Si scontrano alla ricerca dell’Arca dell’Alleanza del popolo ebraico con il Dio d’Israele, un manufatto biblico leggendario ai quali sono attribuiti poteri immensi.
Proprio l’itinerario iniziatico percorso dal Nazismo negli anni Trenta del Novecento è l’oggetto intrigante e suggestivo del saggio di Mauro Tonino, sindacalista friulano attivo ricercatore storico e scrittore, pubblicato col titolo Nazismo esoterico. Il lato oscuro del III Reich. Dal Santo Graal all’ultima Thule, nell’aprile 2023, dalle Edizioni Arkadia (collana “Historica”, 112 pagine). Oltre al mito del capo, al totalitarismo politico, sociale, istituzionale e alle degenerazioni razziali e persecutorie dell’arianesimo, il regime nazionalsocialista alimentò un misticismo occulto. Un’interpretazione tutta propria del millenarismo e di credenze pre-cristiane, che si estendeva alla magia nera e si concretizzava in riti di massa neopagani, ben diversi e più oscuri della roboante mistica fascista, tutta esteriorità e passo romano, per quanto ispiratrice di certi modelli dell’estetica hitleriana.
Alle radici dell’ideologia nazista non sono estranee infatti la teosofia, le pseudoscienze e un confuso arcaismo religioso che sconfinava in pratiche occulte. Importanti gerarchi nazisti erano adepti di società mistiche che avevano il controllo di apparati organizzativi dello Stato. Hitler sosteneva che senza un fondamento spirituale la forza è destinata a fallire, ricorda efficacemente Mauro Tonino.
Aggiunge che i nazisti nutrivano un particolare interesse per le antiche reliquie, ritenendole dotate di poteri magici. Per ritrovarle, organizzarono spedizioni in luoghi lontani ed esotici, alla ricerca di reperti di mitiche civiltà scomparse. Sono aspetti che non devono sorprendere, perché al nazionalsocialismo non erano estranei lineamenti di misticismo ed esoterismo. I suoi leader, Hitler, Hess, Himmler e non solo, erano fortemente suggestionati e attratti dall’occulto. Nel “misticismo nazista”, che a sua volta racchiude molti elementi, rientrano l’occultismo, l’esoterismo, il paranormale, la pseudostoria, il culto della Dea Madre, il richiamo alle antiche mitologie nordiche, la criptoarcheologia, la teosofia, l’ariosofia. Il credo mistico fanatico assunse un carattere quasi religioso in gerarchi di altissimo livello e non c’è dubbio che questo abbia influenzato non poco il corso degli eventi della storia, “quella vera”.
In aggiunta alla letteratura esistente, il lavoro di Mauro Tonino vuol essere perciò una sintesi, che riunisce contenuti storici, protagonisti, miti, aspetti esoterici, filosofici e gli enigmi che hanno caratterizzato il nazismo.
I suoi capi ed esponenti maggiori, quindi, pur basando la potenza militare industriale del Reich sulla scienza e sulla tecnologia più avanzate, tradivano il positivismo di derivazione illuminista affidandosi al credo irrazionale professato nel corso di millenni dagli aruspici, dalle sibille, dagli oracoli e indovini dell’età greca, etrusca, romana, dai druidi presso le popolazioni celtiche, dagli sciamani di altre e più antiche popolazioni, dai santoni in India e dagli uomini di medicina tra i nativi americani. La storiografia ufficiale tende a minimizzare l’influenza dell’esoterismo e dell’occulto sul nazismo, invece certamente più ampia di quanto si potrebbe credere. Dopotutto, per il governo nazista si trattava né più né meno di moltiplicare la potenza materiale del Reich facendo ricorso a risorse spirituali, indicate dalle leggende della mitologia antica e in particolare del Medioevo europeo, impregnato di superstizione: Graal, Lancia di Longino, mondi perduti, reliquie segrete custodite dagli ordini religioso-cavallereschi.
L’ossessione per l’occulto contagiò figure personaggi minori ma pur sempre importanti nell’organigramma delle SS. Messi a capo di sezioni specifiche, svolsero con puntigliosità teutonica i compiti assegnati, sebbene alquanto improbabili. Eseguirono indagini, ricerche, condussero spedizioni, per buona parte legate a suggestioni esoteriche. Considerevole l’impegno profuso dall’Ahnenerbe, l’imponente organizzazione voluta fortemente dal Reichsfuhrer SS Himmler.
Costituita nel 1938, l’Ahnenerbe forschungs und lehrgemeinschaft (Società di ricerca e insegnamento dell’eredità ancestrale) venne dotata di uomini e di grandi mezzi, con a capo l’etnologo e storico olandese Herman Wirth e successivamente l’orientalista Walther Wast. Inizialmente, ebbe il compito di svolgere ricerche e studi nel campo della storia antica, seguendo un metodo scientifico, allo scopo anche di porre basi storico-scientifiche alla grandezza della Germania.
Oltre a istituire centri di cultura, condusse spedizioni in molte parti del mondo, assumendo col tempo un ruolo sempre più ampio, esteso all’astronomia, al clima, all’energia, alla medicina naturale e all’occultismo.
Cosa sia rimasto di quelle ricerche, dopo la “caduta degli dei” nella primavera del 1945, è una domanda che resta senza risposta.
Non è da escludere, però, che l’Operazione Odessa, l’esfiltrazione in Sud America di gerarchi nazisti favorita anche dal Vaticano, possa aver consentito di continuare gli studi in qualche remoto recesso nel Mato Grosso, in Amazzonia o nelle estremità gelide del Cile…
Felice Laudadio
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