“Nulla d’importante tranne i sogni” su Il Fatto Quotidiano
Nulla d’importante tranne i sogni’: Rosalia Messina scrive un libro una spanna sopra gli altri
«La sfida più grande, per lo scrittore, è narrare ciò che conosce meno» dice la protagonista di Nulla d’importante tranne i sogni, romanzo scritto da Rosalia Messina e pubblicato a settembre da Arkadia editore (16 euro).
Il romanzo (ambientato ad Acireale ma non solo) ha una trama dai colori forti. Quelli della Sicilia, con i suoi dolci, la sua cucina, il suo mare e i suoi caffè con cannoli al pistacchio, e quelli dell’animo umano: Rosalia Messina infatti non si limita a raccontare la storia di un’amicizia tra due donne, la scrittrice Rosamaria Mortillaro detta Ro e la sua segretaria, Anita Attanasio. Va oltre, scava, regalandoci un romanzo psicologico (che a tratti si fa corale, perché incrocia e punta i riflettori su vari coprotagonisti) avvincente e ad alta tensione emotiva. Un romanzo non facile da raccontare a causa dei tanti colpi di scena: pressappoco a metà, il libro scorre via come un thriller (in fondo è – anche – la storia di una vendetta post mortem). Un libro che spiazza, insomma. Che ha tre protagoniste (insomma tutto al femminile): la scrittrice Ro, l’amica segretaria Anita e poi c’è la Sicilia – e delle tre, francamente, non si sa chi emerga con maggiore forza.
Non far parlare la gente, in ogni siciliano viene inculcata fin dall’infanzia questa regola fondamentale: non si deve dar modo alla comunità in cui si vive di interessarsi dei fatti propri. Tutto si può fare e si fa, ma ciò che conta è la riservatezza, anzi di più, la segretezza, come suggeriscono il dito in croce sulle labbra serrate e tutti gli ammiccamenti che esprimono la necessità del silenzio, del lavaggio di panni sporchi che deve avvenire in famiglia.
E qui racconta di una badante che dopo aver assistito alcune donne del paese decide di prendersi cura di un anziano: comunque uomo è… Picchia duro Rosalia Messina parlando delle comari: … le loro menti schifose immaginavano chissà quali servizi speciali. Qualche battuta velenosa l’ho sentita, anche se ho fatto finta di nulla, per non dare confidenza a quelle streghe. Perché non hanno altro in testa, qui, le bigotte della messa delle sei del mattino e quelle del rosario delle sette di sera. Corna e accoppiamenti di ogni tipo.
Rosalia Messina (siciliana, classe 1955, magistrato in pensione che vive a Bologna) ha scritto altri libri. Ma questo è una spanna al di sopra degli altri: è il libro della maturità. Unico neo: un titolo non troppo convincente; un libro che ti strattona mentre leggi ne meriterebbe un altro più forte.
Remo Bassini
Il link alla recensione su Il Fatto Quotidiano: https://bitly.ws/ZfZP