“Forse un altro” su E ora: Teatro!
Recensione del libro FORSE UN ALTRO
Un libro da regalare a chi state per lasciare – o a ben guardare – a chi vi sta per lasciare.
Un libro che invita al piacere di sorprendersi: a stare nel caos vitale.
Un libro per amare. E per amarsi.
Un libro che inebria la fantasia.
La narrazione corre e prende forma come se uscisse dal pennarello di un illustratore di grafic novel, per poi trasformarsi in una sceneggiatura cinematografica. Michele Zatta è infatti sceneggiatore, produttore e dirigente di Rai Fiction dal 2008, nonché volto noto al grande pubblico in quanto co-ideatore e sceneggiatore di “Un posto al sole” e produttore di “Mare fuori”. Con “Forse un altro”, pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Arkadia, Zatta approda a un nuovo genere di scrittura, pur con inevitabili contaminazioni, derivanti dalla sua durevole esperienza nel mondo cinematografico. Accattivanti personaggi, infatti, contribuiscono a dar vita ad un geniale Olimpo contemporaneo. Ma è indiscutibile anche il richiamo alla struttura e ai temi dei “Morality play“: componimenti che ebbero larga diffusione nell’Inghilterra di fine Quattrocento – primi del Cinquecento e che narrano della danza della morte (dall’irruzione nella vita dell’uomo al successivo viaggio di purificazione). Il prologo, shakespeariano, invita il lettore ad un fulgente uso dell’immaginazione; infatti il testo – avverte l’autore – è semplice, il vocabolario povero e la trama prevedibile. Ma non è proprio così: diciamo che è un modo per creare un effetto sorpresa davvero potente. La fluidità della narrazione, che rende la lettura spesso compulsiva, non esclude allusioni allegoriche o sofisticate soluzioni nella resa dell’intreccio. La lingua è uno slang giovanile, informale, effervescente, fantasmagorico, di una tale ospitalità da accogliere in sé di tutto: da stralci di celebri canzoni (inserite non come citazioni ma come espressioni fagocitate dallo slang stesso) a riferimenti filosofici. Nella sua essenza, l’interessante libro di Michele Zatta vuol condurre il lettore alla ricerca – il più delle volte divertita e divertente – della propria auto-consapevolezza. Obiettivo da anelare, ad un certo punto della nostra esistenza, visto che si viene alla vita “in una vettura di seconda mano”: scelta, in prima battuta, da altri (i nostri genitori). Ecco allora che questo libro contribuisce ad essere l’occasione per arrivare a desiderare di diventare “Forse un altro”: ciò che noi consapevolmente vogliamo davvero essere. Come in una nuova nascita, questa volta di prima mano. Avviando e proseguendo per tutta la vita una bella manutenzione: non alle cose che ci circondano ma al nostro modo di stare al mondo. La copertina del libro, non a caso, raffigura una finestra: simbolo di libertà, luogo del desiderio, immagine del divino. Eppure la finestra è sostanzialmente un vuoto, una mancanza di materia. Ma è proprio la sua inesistenza fisica a trasformarla in ricettacolo di senso. Perché quel varco nello spazio è un catalizzatore di storie e un attivatore dell’immaginazione. Una finestra molto particolare ha scelto l’autore Michele Zatta: quella di un celebre quadro di Edvard Munch: “Il bacio con la finestra”. Il pittore dell’anima, anticipatore dell’espressionismo, inserì questo quadro nel ciclo pittorico Il fregio della vita, dove esplorò i temi dell’amore, della paura, della morte, della malinconia e dell’ansia: temi presenti anche in questo libro di Zatta. Ma qui l’attenzione dell’autore è volutamente solo sulla finestra: sulle sue opportunità o sulle paure che alimenta. Perché la finestra è foriera di nuove chances. E di possibili incanti, da scovare anche nelle piccole cose di ogni giorno. Il libro è ricchissimo di indizi rivelatori: come – per citarne solo uno – quello relativo alla preziosità dei libri per la nostra vita, per la nostra rinascita. Michele Zatta immagina infatti di utilizzare libri, nella sua storia, per tenere in equilibrio mobili “azzoppati”. Sembra un’immagine decadente ma non lo è affatto: sono i libri, i loro contenuti, a fornirci un prezioso aiuto nella continua ricerca di nuovi equilibri vitali. Questo testo, riadattato su sollecitazione del regista Marco Lucchesi e con Vincenzo Ferrera nei panni di Mike Raft (il protagonista), stava per debuttare al Teatro Eliseo nel dicembre del 2014, come commedia inserita nella programmazione natalizia, se non fossero stati apposti i sigilli al Teatro proprio alcuni giorni prima. Ma si sa “le cose non vanno mai come ci si aspetta”. Forse un altro percorso le attende. E infatti “Forse un altro” viene presentato dalla scrittrice e giornalista Maria Pia Ammirati nell’ambito delle proposte degli Amici della domenica per il Premio Strega 2023. Ed è arrivato tra gli ottanta testi che si sono sfidati per la dozzina.
Chissà cos’altro succederà…
Sonia Remoli
Il link alla recensione su “E ora: Teatro!”: https://bitly.ws/UZcT