“La bambina impazzita” su Circolare Poesia
)
Piuma. Per me la poesia è qualcosa di lieve, anche quando ha dentro la disperazione. Un libro sottile, la pagina più vuota che piena, le parole come disegni. La trama, i personaggi, se pure ci sono, si realizzano in uno svolazzo, in un ribaltamento, in una giravolta, liberi dalla costruzione e dall’abbondanza della prosa
) ? ̀ ?
Da bambina con le filastrocche di Rodari, poi a scuola Leopardi, Montale e i crepuscolari. Finita la scuola ho abbandonato la poesia per qualche anno, poi un libro di Francesca Genti incontrato per caso, “Poesie d’amore per ragazze kamikaze”, mi ha fatto capire che con la poesia si poteva parlare di qualunque cosa in qualunque modo e da lì ho letto tutto il resto
) ́ “”, ?
Innanzitutto perché se scrivi poesie e dici che vuoi vendere te ne fanno vergognare, c’è molto snobismo in questo senso. Non vorrai mica promuoverti! Il poeta deve scrivere nel segreto di una grotta, misconosciuto al mondo: solo così è puro.
Poi perché per un insieme di ragioni la poesia risulta poco appetibile ai lettori, forse perché a scuola non sempre viene insegnata nel modo giusto e lascia un senso di rigetto, forse perché quella contemporanea, almeno in Italia, oscilla tra incomprensibilità e banalità, con poche eccezioni difficili da scoprire.
In più un libro di poesie di solito costa troppo rispetto al numero di pagine, e anche se non siamo in salumeria la gente quando compra guarda pure a questo.
Temo quindi ci si debba rassegnare al fatto che la poesia sia poco venduta e che nessuno ci si potrà mai guadagnare da vivere. Non rassegniamoci però anche al fatto che sia poco letta: oggi può esserlo molto, grazie al web e ai social. I poeti avranno pochi soldi in tasca, ma la poesia non morirà. Sarà free, open source, insomma gratis, come la luce del sole, e va bene così se l’alternativa è che la poesia smetta di esistere
) ‘̀ ̀ ? ̀
Tante di Francesca Genti, Vivian Lamarque, Wislawa Szymborska, ma scelgo questa
MILANO DI NOTTE di Francesca Genti
vorrei essere la slava del metrò
che combatte gli albanesi attaccabrighe.
la ragazza kamikaze poesia
che ti uccide e si sfracella in quattro righe.
) , ̀
Vorrei proporne una che non è tra quelle che mi vengono segnalate di solito tra le mie più belle, anzi è spesso criticata e fraintesa.
Credo dipenda dal fatto che oggi si tende a raccontare in poesia i sentimenti positivi più di quelli negativi, come se chi scrive dovesse dimostrare ai lettori di essere “una bella persona”. Infatti spesso leggo sulle pagine di poeti noti commenti del tipo “si capisce da questa poesia che sei una bella persona”.
In questa poesia invece ad esempio non c’è una bella persona, c’è tutto il peggio della maternità. Io non scrivo per essere una bella persona. Se qualcuno dopo aver letto il mio libro ne concludesse che sono una stronza, mi starebbe benissimo
VORREI UNA FIGLIA
Vorrei una figlia e dirle
se non fosse per te
sarei Étoile al Bolshoi
se non fosse per te
capitana d’industria
se non fosse per te
le sfilate a Parigi
se non fosse per te
sarei moglie di un re
vorrei una figlia uguale a me
e dirle figlia ingrata
farei sì grandi cose
se tu non fossi nata
da “La bambina impazzita”
Mattia Cattaneo
Il link all’intervista su Circolare Poesia: https://bitly.ws/U5kJ