“Testimonianze di un’orgia poetica” su Mille Splendidi Libri e non solo
La Straordinaria cubanità di Casal, Lezama Lima, Piñera, Arenas, Ceruda, nel saggio di Abilio Estévez Testimonianze di un’orgia poetica – Arkadia editore
“L’unico modo per sopportare l’esistenza è stupefarsi nella letteratura come in un’orgia perpetua”. Gustave Flaubert
Testimonianza di un’orgia poetica, di Abilio Estevez, è un tripudio di letteratura cubana, sette racconti che danzano tra saggio e memoire, un omaggio all’amicizia, quella con Virgilio Piñera, durata quattro anni e dove al suo fianco “tutto diveniva letteratura, genialità, intelligenza, arguzia e umorismo” Ritratto di Virgilio all’Inferno, titolo di dantesca ispirazione, che narra le difficoltà e la repressione nel periodo castrista, anche Reinaldo Arenas suggerisce nel suo libro “Prima che sia notte”, che Virgilio fosse caduto in disgrazia presso Fidel Castro con il romanzo Presiones y diamantes, caustico e scomodo. Testimonianza dell’orgia ci rende un’immagine più intima del giovane Estévez quando non sapeva nulla di rivoluzioni né dei suoi incubi e sognava di vivere altrove in quei luoghi dai nomi evocativi e dai grandi fiumi. Crescere negli anni settanta e ottanta a L’Avana – scrive l’autore – significava imparare a vivere, a sopravvivere. Leggere Camus era pericoloso, “Il rovescio e il diritto”,”il libro del nemico”. Estévez immagina gli illustri personaggi che sbarcarono a L’Avana come Garcia Lorca e Luis Ceruda in Aria, Cielo, Palma e Cannella. E poi a Parigi? con Julián del Casal un meraviglioso poeta vissuto troppo poco, solo ventinove anni, imbarcato per raggiungere una Parigi tanto agognata dagli artisti e scrittori, la Mecca culturale, senza mai arrivarci, Casal come Lezama Lima non hanno bisogno di nulla per essere altrove, solo attraverso le pagine dei libri. Un’ analisi sulla letteratura cubana ma soprattutto la cubanità nelle grandi opere di Lezama, Arenas, lo stesso Casal nonostante Cuba non sia mai presente nelle sue opere, nessuno è più cubano di lui.
“Si dice che ancor prima di apparire in forma di libro, Paradiso, il romanzo di José Lezama Lima, fosse già preceduto dalle risate dei linotipisti. I commenti di coloro che lavoravano con le matrici arrivavano a ciò che a Cuba si definiva, all’epoca, con una frase di reminiscenze pitagoriche: “le alte sfere”. Questi, tuttavia, non ci fecero caso.
«Un’altra delle follie del grassone», avrebbe detto Nicolás Guillén mentre dava da mangiare ai galli nel suo giardino.
Dopotutto, quale preoccupazione potrebbe essere causata da un tomo di cinquecento pagine che, per giunta, nessuno avrebbe capito?
Estévez ci narra di un altro romanzo che ha suscitato forti risentimenti Paradiso il capolavoro di José Lezama Lima già oggetto di saggio da parte di Julio Cortazar paragonandolo, quest’ultimo, all’opera il Doganiere Rousseau: pur gradendo per la visibilità, risponde attraverso le pagine del suo romanzo postumo “L’arte del Doganiere scaturisce dalla fonte immobile di un incanto” Infine Estévez ci regala la bellezza della sua isola attraverso i versi poco conosciuti ma bellissimi di alcuni poeti cubani che hanno cantato e omaggiato l’isola. L’opera di Abilio è di una sconcertante bellezza, è intelligente, accattivante, originale, pregna di letteratura e arte, di cose che non ci sono più – come scrive il traduttore Alessandro Gianetti – come non ci sono più i personaggi, gli scrittori che hanno popolato queste pagine, ma restano comunque opere che hanno tracciato un solco evidente nella letteratura cubana, e che a mio avviso andrebbero rivalutate e rilette con la dovuta attenzione.
“La letteratura è mito, non equazione; non ha nulla a che fare con il calcolo, ma con la rivelazione”
A insegnarlo a Estévez è stato il suo amico e mentore Virgilio Piñera.
Testimonianze di un’orgia poetica è un’opera necessaria di inestimabile valore, semplicemente meravigliosa.
Abilio Estévez. È nato a L’Avana nel 1954, ma risiede da anni su un’isola molto più piccola, Palma de Mallorca, nelle Isole Baleari, in Spagna. Il suo primo romanzo, Tuo è il regno (Adelphi, 1999), ha ricevuto il premio della critica cubana, il premio per il miglior libro straniero pubblicato in Francia nel 2000 (condiviso con Pastorale americana di Philip Roth), ed è stato tradotto in più di dodici lingue. Ha vinto il Premio Luis Cernuda con Manual de tentaciones e il Premio Teatral Tirso de Molina con La noche. Autore di diversi altri romanzi, di racconti e di numerose opere teatrali, Estévez è considerato uno dei massimi esponenti viventi della Letteratura ispano-americana.
Loredana Cilento
Il link alla recensione su Mille Splendidi Libri e non solo: http://bitly.ws/IxrI