“La laguna dei sogni sbagliati” su La Nazione
I “sogni sbagliati” di Scudeletti
L’ultimo romanzo dello scrittore fiorentino, edito da Arkadia
Firenze, 8 giugno 2023 – E’ strano definire i sogni “sbagliati”. Eppure, anche i desideri che nascono dall’amore sono in grado di generare mostri. Pure i luoghi dell’anima, come la fascinosa laguna veneziana, possono nascondere dietro il profilo nobile e artistico un volto maligno e velenoso. L’essenza di tutto ciò è amalgamata con sapiente alchimia dallo scrittore fiorentino Massimiliano Scudeletti. Da qui il titolo del suo ultimo romanzo, sintesi misteriosa di un messaggio profondo: “La laguna dei sogni sbagliati” (Arkadia Editore 2022). Il ritmo della narrazione segue l’intensità delle emozioni del protagonista, Alessandro Onofri, un adolescente rimasto orfano. Come nelle migliori storie epiche, quelle che svelano gli archetipi umani, Scudeletti elabora due figure femminili apicali e opposte, l’anziana zia del ragazzo, sua protettrice ed esperta di esoterismo, e la supplente di matematica, spietata eppure dotata di un grande magnetismo. Intorno a loro una coralità di personaggi e una catena sospetta di fatti misteriosi. Una forza conflittuale agita i sogni e gli incubi di Alessandro, che senza la protezione dei genitori è esposto a un percorso di formazione crudo e intenso, ma capace di svelare arcani e forze occulte. Siamo negli anni Novanta. Sullo sfondo, ma comunque protagonista, c’è Porto Marghera, la laguna bloccata in un incantesimo di veleni chimici. “Una terra malata genera mostri”, si legge nel libro, e attira forze oscure. Il romanzo si articola in un doppio binario, dove la storia del giovane Alessandro si alterna a quella di Alessandro ormai uomo e reporter di guerra nella vicina Jugoslavia. Si realizza così un perfetto contrappunto tra due scenari drammatici: la difficile e combattuta iniziazione alla vita adulta di Alessandro, nella terra avvelenata dal polo petrolchimico, e la sfida dell’uomo adulto e consapevole di fronte all’orrore più grande della storia, la guerra. La psicologia sottile che dirige il romanzo non si limita mai a definire in maniera manichea il bene e il male, ma gioca con le energie ambigue che muovono l’animo umano, desideroso di conoscere, di superare soglie proibite, ma anche capace di una ferrea disciplina, dominata dalla coscienza e mossa dal coraggio.
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