“Vicolo Chiuso” su La Voce
Vicolo chiuso, l’ultimo libro di Doriana Perracca
Un appassionante Thriller ambientato tra l’Olanda e l’Italia
È nata ad Aosta, vive a Settimo Vittone in una casa con un grande giardino che si affaccia sulla Dora ma si rifugia, per scrivere, in un appartamento nel cuore antico di Porto Maurizio, in Liguria, dove dice “ogni tanto viene a trovarmi il “fantasma di Boine”. E’ Doriana Perracca. E’ l’autrice di “Vicolo chiuso” un “noir psicologico” edito da Arkadia Editore, in una collana “Senza Rotta”, curata dallo scrittore e traduttore Marino Magliani, autore che vive tra Prelà e l’Olanda. Sulla copertina la dedica a Ludovico “forte come un guerriero”. E’ il nipotino che da qualche mese è entrato nella sua vita con dirompente vitalità.
Doriana s’è appassionata a questo genere da quel giorno in cui, in una libreria, i suoi occhi caddero su un libro di Georges Simenon. Fu amore a prima vista.
Doriana Perracca ha partecipato a diversi concorsi letterari con poesie e racconti, tra i quali “Profumo di cannella” pubblicato sul quotidiano La Stampa.
“Vicolo chiuso” è un Thriller sapientemente costruito dove l’analisi psicologica dei personaggi ricorda i migliori classici del genere. Tutto inizia ad Amsterdam dove l’astronomo di fama internazionale Victor Van Dis viene ucciso a coltellate nel bagno di un hotel, lasciando orfano il figlio Martin e sola, con sé stessa, la moglie Linda.
Nonostante le indagini i serrate da parte del Comandante della Polizia Sandra Van Der Meer, l’omicidio resta senza un colpevole. Trascorso qualche tempo, Linda si trova in Italia per una vacanza. Desidera buttarsi alle spalle il passato e conosce l’affascinante Marc, anche lui uomo di scienza e dotato al contrario del suo defunto marito, di un carattere solare e brillante. E’ l’inizio di una nuova relazione. Ed è proprio a questo punto che qualcuno comincia a spiarla e a tenerla sotto controllo. Chi sarà mai? Toccherà a Sara Van ter Meer sbrogliare la matassa, in un continuo susseguirsi di menzogne e false piste, fino all’inaspettato epilogo finale: un secondo omicidio.
“Che fine aveva fatto il povero Victor Van Dis, il famoso astronomo, il marito e padre felice…”, il comandante Sandra Van der Meer ci pensava. Non aveva mai creduto che qualcuno potesse essere felice. Con il mestiere che si era scelta, in fondo, non vedeva che male, turpitudine, sofferenza, mostruosità. Un camposanto era alla fine di qualunque percorso, bello o brutto che fosse stato. Si allontanò senza farsi il segno della croce. D’altra parte, laggiù in mezzo alle tombe neppure c’era scesa. Salì sulla sua Honda Civic, avviò il motore.
Non c’è che dire un thriller sapientemente costruito, dove l’analisi psicologica dei personaggi ricorda i migliori classici del genere.
Il link alla recensione su La Voce: https://bit.ly/3ue7C6z