“Se/dici” su PuntoZip
Recensione: “SE/DICI” – non solo un numero, ma un’attitudine se lo dici
“Puoi sempre decidere di stare da solo Alfredo, ma con il passare degli anni è difficile trovare una buona compagnia. Se ti fai degli amici, invece, puoi contare su di loro o decidere di non vederli, se non ti va”
“Mi sembra complicato. Tu stai sempre qui, per esempio, su questa panchina e stai da solo”
“Veramente in questo momento siamo in due e ci facciamo compagnia”
“Davvero?”
“Tu che dici?”
Ci pensai un istante
“Io dico di si”
Questo è Se/Dici di Massimo Granchi (Arkadia Editore) nato a Cagliari nel 1974. Granchi vive a Siena ed è specializzato in Comunicazione e Media, storia e cittadinanza. Personaggio molto attivo nella vita culturale e artistica sia senese che toscana.
È sempre difficile, a mio avviso, recensire le “raccolte” rispetto ad un romanzo in cui si ha la certezza dei personaggi e un filo conduttore che lega tutto dal principio alla fine. Questo perchè ogni storia, più o meno breve che sia, ha i suoi personaggi, il suo narratore e la sua trama e meriterebbe una sua propria recensione, cosa ovviamente non possibile. Se/Dici è una raccolta di sedici racconti, tutti scollegati tra loro eccetto due, tutti con la voglia di far riflettere e toccare interiormente il proprio lettore. Piccoli sprazzi di vita raccontati in prima persona dai protagonisti, giovani, anziani, donne e uomini che ricordano un momento del passato o si interrogano su uno del presente magari con un occhio al futuro.
“Cicino era seduto tra gli altri due e li guardava con gravità. Era combattuto dal trasporto che quei bambini alimentavano in lui e l’imbarazzo che ancora aveva per aver confuso la famiglia del suo nuovo amico con dei kosovari. Non perchè ci fosse qualcosa di male nell’essere kosovaro, ma perchè lui si reputava in grado di distinguere le differenze. Studiava Storia e Geografia e a scuola era bravo, per le lingue aveva orecchio, seguiva il telegiornale con suo padre e non si capacitava di aver fallito l’opportunità di dimostrare a se stesso di avere sensibilità per le diverse culture.”
Il titolo della raccolta con lo slash ( / ) tra le parole Se Dici può essere interpretato in modo ambivalente a seconda di come lo si legge, ovvero, se letto come unica parola sta ad indicare il numero dei racconti di cui si compone, se letto separatamente indica lo stile narrativo, se dici, se lo dici, se lo racconti lo stai vivendo. Le storie sono semplici, ma intense, qualcuna mi ha profondamente commosso.
“Non gli rimane che attendere. Si sente molto stanco e ha un gran mal di testa. Da lunedì non sente i sapori, non sente gli odori, però la musica gli arriva, forte e chiara, quella dell’Inno di Mameli che sta per finire e che in qualche modo gli infonde un pò di coraggio.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.”
Marina Sembiante
Il link alla recensione su PuntoZip: https://bit.ly/3ojPVzB