“Atlante della nostalgia” sul Corriere Fiorentino
«Atlante della nostalgia», il nuovo libro di Marco Patrone
Quindici racconti suddivisi in quattro sezioni. Storie che si snodano attraverso amici, amanti, partner sessuali
Quindici racconti suddivisi in quattro sezioni. Atlante della nostalgia (Arkadia editore) è il titolo del libro che firma Marco Patrone, già autore di “Kaiser” nel 2018 sempre per la medesima casa editrice. Racconti, si diceva. Un genere quasi sempre ritenuto – a torto – minore. Ne sono prova, appunto, quelli che Patrone offre al lettore. Storie che si snodano attraverso amici, amanti, partner sessuali. Più in generale esseri umani che vivono in città europee e o italiane (come a Milano) ma anche con esperienze in posti abbastanza fuori dalle rotte turistiche, come il Lago Scaffaiolo. Esseri umani dentro la loro quotidianità e nella quotidianità che a volte – come nel caso dell’attentato al Bataclan – viene travolta dalla storia. Ci sono i dolori e le speranze, ma anche i vizi e le virtù. Il collante dei racconti – che apparentemente non esiste – invece c’è. Patrone lo inserisce alla fine di “Versione di noi”. Eccolo: “(…) anni che passano a cercare di ricordare, di mettere insieme tutte le versioni di noi, quelle che crediamo di conoscere e quelle che disperatamente proviamo a proiettare sugli altri, in modo che in questa vita resti una traccia, un ricordo di noi che possa ispirare un pensiero, o forse solo un sospiro”, scrive Patrone. Ecco: è la versione di noi che l’autore computa in questi racconti. Una versione che oscilla tra ciò che siamo e la vita che vogliamo in “La vita quieta”. Oppure una versione di ciò che ci aspetta in fondo alla nostra abitazione in “Finally”. Lo stile è scarno, quasi da cronaca. E si adagia alla perfezione sulle vite che Patrone decide di squadernare, alternando questo modo di narrare con scatti improvvisi di lirismo. O tale sembra, tanto efficace arriva quando lo si legge.
Simone Innocenti